L’ex fenomeno brasiliano Ronaldo ha rilasciato un’intervista a Sky Sport 24 in compagnia di Alessandro Del Piero. Tra i temi trattati anche l’Inter con un passaggio sul suo trasferimento verso fine carriera al Milan
ESPERIENZE − Dopo una prima intervista rilasciata sempre a Sky Sport (vedi articolo), Ronaldo ha continuato anche in compagnia dell’ex Juventus Del Piero. Così Ronaldo sul suo approdo all’Inter: «Sono stato sempre molto umile, trasparente. Ho vissuto un’epoca in Italia incredibile. Sono stato trattato come uno di casa. Anche gli avversari, gli amici e i compagni. Mi mancherà sempre l’Italia. Sono molto legato all’Inter e al Real Madrid. Al Barcellona ho avuto un anno eccezionale ma la storia è finita male per non aver rinnovato il contratto».
APPRODO AL MILAN − Un retroscena di Ronaldo sul suo trasferimenti in rossonero: «Prima di andare al Milan ho provato ad andare all’Inter, ho chiamato Moratti. Ci ho provato a ritornare. Al Milan ero già in discesa però è stata un’esperienza incredibile. Era molto avanzato negli allenamenti, nelle infrastrutture, lavoravano molto meglio degli altri. Ho capito tante cose. Nonostante gli investimenti di Moratti non vincevamo quasi mai, ho capito che le infrastrutture sono fondamentali. Avevamo contro una Juventus fortissima. Grande generazione quella!».
ORECCHIE AL DERBY − Ronaldo ritorna sull’esultanza nel primo Inter-Milan con la maglia rossonera: «Esultanza derby? Era una provocazione ma non so a chi: tifosi o Moratti. La mia relazione con l’Inter è stata e sarà sempre bellissima. E’ stato un episodio così senza rabbia o delusione».
GENERAZIONE − Ronaldo non ha dubbi sulla sua epoca: «I record sono fatti per essere battuti. Non è giusto paragonare una generazione con un’altra. Se mi dici però quale generazione mi è rimasta al fuori io dico la nostra. Senza nessun dubbio. Eravamo in tanti i giocatori forti. Oggi ce ne sono tanti. Cristiano Ronaldo, Messi, Neymar. Manca però la competizione con altri».
ISPIRAZIONE − Ronaldo vede due squadre in testa a tutti: «Ispirano tutti, vedono il calcio in modo veloce e offensivo. Ho guardato Manchester City-Liverpool con grande gioia. E’ stata una partita dal livello altissimo, Klopp e Guardiola ispirano. Non so dove avrei voluto giocatore, Guardiola non usa tanto il centravanti. Gli inglesi vivono il calcio in maniera speciale».
ALLENAMENTI − Per Ronaldo il calcio è cambiato fisicamente: «Il calcio fisicamente è migliorato tantissimo. All’inizio, ci allenavamo in maniera diversa. Correre con i vari Cafù, Roberto Carlos. Cuper faceva 4 km di riscaldamento, a me faceva male correre un’ora. Mi piaceva fare scatti durante la partita. Oggi non si trovano più giocatori lenti, non si trovano i 10 come Guti solo tecnico che faceva girare la palla velocemente. Ma la nostra generazione era molto più tecnica. Ogni squadra avevano due/tre capaci di cambiare la partita».
INFORTUNIO − Il ricordo di Ronaldo sui suoi problemi fisici: «Ho dovuto ricostruirmi con le qualità che avevo. Non sapevo se potevo recuperare perché era la prima volta. Poi la testa è quella che è. Se perdi la fiducia bisogna adattarsi per essere decisivo in partita e negli allenamenti. Io nella mia testa ero ancora veloce. Ma poi piano piano ho capito che qualcosa era cambiato».
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