Mughini: “Calciopoli una porcata dell’Inter, Scudetti Juve 39!”
Tramite una lettera aperta al sito Dagospia, Giampiero Mughini, giornalista di nota fede bianconera, ha commentato l’ennesimo appello respinto della Juventus per quanto riguarda lo Scudetto del 2006
PORCATA CALCIOPOLI – “Non c’è alcun dubbio che gli scudetti vinti sul campo dalla Juve nel suo secolo e passa di scorribande sul campo verde siano 37 e non uno di meno. Lo so, lo so, che quella porcata di Calciopoli – ossia una giuria messa in piedi da un ex membro del Consiglio di Amministrazione dell’Inter che assegna lo scudetto alla società nerazzurra, che in quel campionato era finita terza a 14 punti dalla Juve – è stata confermata dalle successive giurie che hanno giudicato “inammissibile” il ricorso presentato da Andrea Agnelli”.
BIANCONERI DISTRUTTI – “Giurie che non hanno mai avuto il coraggio di “giudicare” autonomamente le vicende di quel torneo, e seppure fosse successivamente venuto fuori che un alto dirigente dell’Inter facesse ai designatori arbitrali le stesse identiche telefonate che faceva Luciano Moggi: ossia che fossero tenuti in gran conto gli interessi della squadra da lui rappresentata. Telefonate le une e le altre che io non giudico affatto illecite, fanno parte del gioco e dell’immenso business del calcio.Quelle telefonate sono costate alla Juve due scudetti stravinti sul campo, la cacciata in serie B, la distruzione di una squadra di cui dieci giocatori su undici avevano disputato la finale del Mondiale 2006, la distruzione di una società che non aveva più di che pagare gli stipendi di fine mese”.
NERAZZURRI COLPEVOLI – “Il giudice sportivo ha successivamente giudicato l’Inter altrettanto colpevole, solo che nel frattempo era arrivata la prescrizione. Sicché quello scudetto di merda e di cartone figura ancora nella bacheca della società nerazzurra, appestando gli scudetti vinti da una delle squadre più prestigiose del Novecento, la Grande Inter di Luisito Suarez e Mariolino Corso”.
39 SCUDETTI – “Ho letto, riletto e studiato gli atti processuali di Calciopoli. Dalla prima pagina all’ultima. Non c’è un solo episodio, non c’è un solo gol, non c’è una sola partita, non c’è un solo arbitraggio di cui sia stata ravvisata l’illiceità in tutti e due i tornei stravinti dalla Juve di Fabio Capello. Lo recita la sentenza della Cassazione pur nel confermare la condanna di primo grado al tribunale di Napoli. E a proposito di sentenze ce n’è una recente che assolve Moggi dall’aver infangato la memoria di Giacinto Facchetti per aver detto che anche lui telefonava e insisteva con i designatori arbitrali. Una sentenza di cui non ho visto traccia sui giornali. Pazienza. Epperò sì, gli scudetti vinti sul campo sono 37. Nella speranza che fra due anni diventino 39”.