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Milito e la Champions: “San Siro quella notte posto più magico del mondo”

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Milito, nella sua lunga lettera scritta all’Inter (QUI la prima parte), parte dall’inizio per approdare alla magica notte di Madrid. L’ex attaccante nerazzurro, che contro il Bayern Monaco in finale di Champions League siglò una doppietta, rivive la grande emozione di un San Siro pieno all’alba

SOGNODiego Milito il 22 maggio 2010 coronò il sogno di una vita: “Vincere la Champions League era il mio sogno, quello di tutti. Come i tifosi del Racing avevano aspettato 35 anni, così quelli dell’Inter attendevano da 45. Non è stata una vigilia diversa dalle altre, posso dire che ero tranquillo e concentrato, sapevo sarebbe stata dura ma eravamo convinti e decisi. Il rituale era il solito, con il mate in camera di Walter Samuel. Quella sera, per rilassarci ma allo stesso tempo motivarci, noi argentini abbiamo guardato “Iluminados por el fuego”, un film sui nostri connazionali eroi nella Guerra de las Malvinas. Brividi. Poi tutti a dormire”.

PRIMO GOL – Milito rivive la prima delle sue due reti al Bayern: “La palla di Julio Cesar era lunga, l’ho scrutata, sono andato in contrasto con Demichelis, che era enorme. Anche qui, rivedo tutto, fotogramma per fotogramma. C’era Wesley pronto per il passaggio: sapevo che con lui la palla arrivava sempre. Così sono partito dritto, profondo. Ho fatto un bel controllo, ho visto arrivare Badstuber alla mia destra. Lì ho fatto una finta, noi la chiamiamo amague, e dopo un attimo correvo a esultare”.

SECONDO GOL – Il secondo gol provato a riprovato, spiega Milito: “Per il secondo gol bisogna riavvolgere il nastro e tornare al 2001: Racing-Lanus 2-0, penultima giornata dell’Apertura. Erano 9 anni che pensavo a quell’azione: al Cilindro de Avellaneda punto il difensore, finta a uncino, rientro ma con la palla che mi rimane sul destro. Tiro quasi di esterno, traversa, Chatruc segna sulla ribattuta. A Madrid la mia finta su Van Buyten è stata identica a quella di quel giorno: sono stato solo più bravo a riuscire a tenere la palla alla distanza giusta per aprire il piatto sul secondo palo. In quel momento ho abbracciato idealmente i tifosi nerazzurri di tutto il mondo”.

MAGIA – L’emozione più grande per Milito è stata la folla di San Siro all’alba: “Ero felice, lo sono tuttora, se penso a quello che abbiamo fatto, tutti insieme. Al segno che abbiamo lasciato nella storia di questo club, la nostra Inter. E ve lo dico: mai, mai nella mia vita avevo visto uno stadio pieno di gente all’alba, alle sei del mattino. Già il ritorno da Barcellona era stato fantastico, con l’accoglienza all’aeroporto. Ma quella mattina San Siro è stato il posto più magico del mondo: c’eravamo solo noi, c’era il popolo interista. Io ero stravolto. Ma ero stravolto di felicità”.

Fonte: inter.it

Pubblicato da
Viviana Campiti

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