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Malagò: “San Siro è storia, ma ora i paramentri sono diversi. C’è un gap”

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Giovanni Malagò, presidente del Coni, è intervenuto su San Siro in occasione dell’evento “Lo sport oltre lo sport” organizzato dal “Foglio”. Il tema continua a tenere banco in casa Inter e Milan: ecco le sue parole, riportate da “Ansa”

GAP INFRASTUTTURALE – Al centro dell’attenzione c’è sempre il tema sul futuro di San Siro. Nel dibattito che vede protagonisti soprattutto Inter e Milan ha parlato anche Giovanni Malagò, presindente del Coni: «A Milano oggettivamente c’è un gap infrastrutturale spaventoso. Sappiamo la realtà. Il Meazza è fantastico per quella che è la sua capienza e la sua storia, ma oggi i parametri per far svolgere determinate manifestazioni sono altri. Per questo c’è un dibattito in corso».

VOTO IN PAGELLA – Secondo Malagò, San Siro non riesce a tenere il passo che ha intrapreso la città di Milano. «Se si va a dare un voto alla pagella di Milano considerando quello che succede in tutta la settimana della moda, in tutta la settimana del desing e, per esempio, in tutta l’area di Porta Nuova, quando si pensa alla casa dello sport c’è qualche voto inferiore rispetto al resto».

LA SCADENZA – Intervistato ai microfoni di “Sky Sport”, Malagò ha poi aggiunto: «Non voglio entrare a gamba testa su un argomento in cui il Comitato Olimpico è coinvolto solo per un motivo, che è quello di San Siro come sede della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Nella stesura abbiamo detto che c’è la possibilità di una ristrutturazione o della costruzione di un nuovo impianto nelle vicinanze. Il Cio ha accettato queste situazioni. Noi siamo rispettosi di quello che succede. Ma qualsiasi tipo di opera deve tener conto che c’è questa scadenza».

DALLA FINALE DI CHAMPIONS – Malagò ha poi concluso: «Il mondo sta cambiando. L’Olimpico ha dei limiti ma per ospitare le partite di Euro 2020 sta facendo degli upgrade di una serie di servizi che l’Uefa impone. San Siro ha ospitato una finale di Champions League pochi anni fa, ma già oggi una serie di considerazioni andrebbero rifatte. Bisogna rendere conto di tutti questi fattori».

 

Pubblicato da
Francesco Sessa

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