Leonardo ha guidato l’Inter nella seconda parte di stagione 2010-2011, subentrando a Benitez. Il dirigente del PSG, ospite al Festival dello Sport (qui le altre dichiarazioni a margine dell’evento), ricorda quando Moratti lo chiamò per prendere l’incarico dopo tredici anni di Milan.
CAMBIO DI SPONDA – Leonardo racconta cosa significò per lui passare dal Milan all’Inter: «Io non sapevo che ci sarebbero state così tante polemiche, sinceramente. Per me andare via dal Milan è stato molto difficile, molto pesante. È stata una perdita, ero tredici anni che ero dentro il Milan, ma da sei mesi avevo finito un qualcosa molto chiaramente. Non c’era un ritorno, era veramente finita la mia vita al Milan. Quello che cambia tutto per me sono due cose: ero diventato allenatore, dopo essere stato dirigente con visione dirigenziale. Dopo divento allenatore, per una serie di situazioni al Milan. Poi quello che cambia tutto, sinceramente, è Massimo Moratti. Non solo: prima c’è il fatto che avevo un rapporto con la famiglia Moratti, per la fondazione. Facevo mille cose con la figlia Carlotta, i tanti brasiliani all’Inter mi davano interazione e quello mi avvicinava un po’, a Ronaldo principalmente».
LA CHIAMATA – Leonardo torna indietro a dicembre 2010: «Moratti, col suo modo di essere talmente penetrante, perché è una persona che stimo profondamente, quando mi chiama e mi dice questa cosa mi sembrava stranissima. Due cose ho pensato in quel momento: la prima è che se dico di no era come morire. Era una squadra che aveva appena vinto la Champions League, con una persona che stimo e che sento ogni due settimane a oggi. Era impossibile dire di no, dopo tutto il resto sapevo che sarei andato verso qualcosa di complicato. Non così tanto, sinceramente. Mi rendo conto possa essere normale, ma in tanti hanno giocato nell’Inter e nel Milan: Ronaldo stesso, per esempio».
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