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De Canio: «Inter, rosa profonda! Vi racconto cosa mi diceva Conte sulla sua Juventus»

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De Canio – allenatore attualmente senza panchina -, intervenuto come ospite a “Pomeriggio Sky Sport 24” su Sky Sport 24, commenta due episodi di Conte all’Inter, ovvero il bacio ad Hakimi e il recupero di Eriksen. Inoltre racconta un aneddoto che riguarda i tempi di Siena

BACIO LIBERATORIO – Per Gigi De Canio non è una sorpresa vedere la squadra nerazzurra in vetta alla classifica: «Inizialmente l’Inter, insieme alla Juventus, era la squadra più accreditata in Serie A per la profondità della rosa, poi come outsider il Napoli. Il bacio di Antonio Conte ad Achraf Hakimi in Inter-Cagliari? Liberatorio, nel senso che è arrivato in un momento difficile della gara, perché il risultato sembrava non potesse schiodarsi. E soprattutto per il passo in avanti verso un obiettivo importante agognato e legato a tanti altri aspetti».

RECUPERO INTELLIGENTE – De Canio dice la sua sul recupero di Christian Eriksen, evidenziando soprattutto i meriti di Conte: «Dimostra l’intelligenza dell’uomo che ha saputo aspettare e far capire al proprio calciatore, indipendentemente dal suo valore, cosa fosse per lui come tecnico. E cosa potesse dare alla squadra di importante. E quando Eriksen si è messo in quest’ottica, Conte lo ha fatto giocare con continuità, riconoscendone le qualità tecniche indiscutibili».

MENTALITÀ VINCENTE – Infine, De Canio spiega con che esempi si è formato l’attuale allenatore dell’Inter: «Vi racconto un aneddoto. Quando era collaboratore tecnico a Siena con me, gli facevo delle domande e una volta mi disse una cosa che mi rimase molto impressa. L’importanza della sua ultima Juventus, quando era un calciatore a fine carriera, erano i giocatori che non giocavano con continuità, proprio come lui. Perché quando sono fuori e poi giocano si impegnano di più, creando tensione nei titolari che rischiano di perdere il posto. Ma nei confronti dei titolari, se vedevano che non si impegnavano in allenamento, erano pronti a stimolare i compagni prima dell’allenatore. Questa è la mentalità con cui si è formato Conte e che trasmette ogni giorno ai suoi giocatori».

Pubblicato da
Andrea Turano

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