Criscitiello non digerisce il poker casalingo dell’Inter contro l’Udinese, attribuendo i meriti, quindi le colpe, all’arbitro Di Bello. Il CEO di Sportitalia, nonché Direttore dell’emittente stessa, nell’editoriale pubblicato sul portale Sportitalia.com attacca senza mezze misure il fischietto pugliese per il rigore assegnato a Lautaro Martinez. Di seguito un estratto del suo articolo
INTER FAVORITA – L’editoriale di Michele Criscitiello inizia con un elogio alla capolista in Serie A: “L’Inter è fortissima e quest’anno è più quadrata che mai. Va a Napoli e ne fa tre, all’Udinese ne rifila quattro. E la squadra che dà più garanzie è quella di Simone Inzaghi. Merito della gestione della rosa, dei dirigenti capaci e di un allenatore bravo seppur spesso sottovalutato. Se non vince l’Inter lo farà la Juventus, ma deve suicidarsi la squadra di Inzaghi. Perché è la più forte, anche se il testa a testa con la Juventus non lo auguro a nessuno. Sarà una bella sfida tra dirigenti top. Beppe Marotta contro Cristiano Giuntoli. Per dire la verità, Marotta ha Piero Ausilio e Dario Baccin che sicuramente sono un braccio destro e sinistro che oggi Giuntoli a Torino non ha. Per ora”.
DI BELLO INCAPACE – La polemica “arbitrale” di Criscitiello su Inter-Udinese arriva nella seconda parte del suo articolo: “Detto questo l’Inter vince, stravince ma ancora una volta siamo costretti a parlare di arbitri e di VAR. Lo ribadiamo sempre in questi casi: ignorate le squadre o il colore della maglia, proviamo a cogliere il concetto. Gli arbitri rovinano partite e campionato. Marco Di Bello rovina tutto quello che tocca per incapacità ma soprattutto per scarsa personalità. Non vede e non concede, giustamente, il rigore all’Inter. Poi lo richiamano da Lissone e non se la sente di dire a tutto San Siro che quel rigore non si può dare. Al netto dell’ingenuità del difensore dell’Udinese (Nehuen Perez, ndr), una palla innocua sulla quale Lautaro Martinez non ci sarebbe arrivato neanche con jet privato. Concedere un rigore quando c’è equilibrio totale, con una squadra che imposta la partita sulla difesa e poi sulle ripartenze, serve un arbitro a rompere gli equilibri”.
DA UNO A QUATTRO – Nello specifico, Criscitiello prova a spiegare il suo punto di vista per ribadire la pesante critica solo nei confronti dell’arbitro Di Bello e non contro l’Inter prima dopo la vittoria: “Ovvio che adesso uno può pensare: «Ma che sta dicendo questo? Che è finita 4-0!». Qui sta l’errore. Il problema, per le grandi, in queste partite non è farne tre, quattro o cinque. La difficoltà in questi match è sbloccare la partita. Se lo fai con un rigorino è ovvio che poi ti cambia tutto e finisce in goleada. Di Bello non ha carisma e neanche qualità. Era a due passi, non può cambiare idea andando al VAR per un tocco che dal vivo a due metri ti accorgi anche della forza della trattenuta. Lautaro Martinez è bravo e furbo perché è un grandissimo attaccante, ma questi giocatori trovano campo aperto quando sanno che a fischiare c’è gente scarsa come Di Bello. L’Inter è una macchina perfetta, bella da ammirare e ora riesce tutto alla grande alla squadra di Inzaghi”.
Fonte: Sportitalia.com – Michele Criscitiello
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