L’Inter a due facce, fra Serie A e Champions League, non è una casualità. L’ex difensore nerazzurro Daniele Adani, ospite di “Terzo Tempo Europa” su Sky Sport, spiega il perché di questa differenza di rendimento dei nerazzurri, che da febbraio avranno l’Europa League.
BENE A METÀ – Daniele Adani trova i difetti e i limiti dei nerazzurri: «Secondo me l’Inter, per essere all’altezza di questi livelli, cioè di andare agli ottavi di Champions League o passare i turni di Europa League per arrivare a quarti e semifinali, non può prescindere dall’attenzione mentale e da tutti i particolari richiesti dal suo allenatore. L’Inter ha una squadra che, mentre in campionato sta facendo di più di quello sperato, in Europa rivela i propri difetti. Il Barcellona, anche con le riserve, ti porta a venire fuori anche nei tuoi difetti, col Borussia Dortmund non si bluffa. Parlando dei massimi livelli fino ad adesso l’Inter si è appoggiata sui suoi attaccanti, dovrà arrivare ad avere delle performances superiori dagli esterni. Tolto Antonio Candreva, ma Kwadwo Asamoah, Cristiano Biraghi e Valentino Lazaro dovranno alternarsi e rispondere in maniera più consistente, così come gli interni di centrocampo. L’Inter arriva con tanti uomini, finora non ne ha avuto bisogno perché i due attaccanti hanno risolto, però c’è bisogno di crescita».
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