Interviste

CONFERENZA – Inzaghi e Thuram alla vigilia di Inter-Atlético Madrid

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Inzaghi e Thuram sono stati protagonisti della conferenza stampa di vigilia di Inter-Atlético Madrid. L’allenatore e l’attaccante hanno risposto alle domande dei giornalisti presenti a partire dalle ore 15. Rileggi il contenuto della diretta testuale (aggiornato dal basso verso l’alto).

15.35 Finisce qui la conferenza stampa di Inzaghi e Thuram, alle 20 parleranno Simeone e un giocatore dell’Atlético Madrid.

Che differenza c’è tra preparare una partita del girone e una sapendo da due mesi qual è l’avversario?

Abbiamo avuto due mesi per capire che avversario è l’Atlético Madrid. Sappiamo della sua forza, rispetto alle partite del girone questa volta abbiamo avuto due mesi e mezzo. Sappiamo che tipo di squadra andiamo ad affrontare, una squadra intensa e fisica che oltre alla quantità ha grandissima qualità. Ha giocatori fortissimi in tutti i ruoli, Simeone come del resto io domani può scegliere liberamente l’undici migliore.

C’è chi dà l’Inter favorita: è la logica conseguenza di quanto sta facendo vedere in stagione?

Può essere la logica conseguenza di quello che sta facendo la squadra. Ma l’ho detto da prima: dobbiamo rimanere molto concentrati e allenarci come fatto in questi primi sei mesi. Quello che sarà lo vedremo, però la squadra ha delle certezze e princìpi di gioco. Lavorano bene, da qui alla fine saranno tante sfide affrontate sempre nel migliore dei modi. Domani sarà una partita molto difficile ma ce la giocheremo nella migliore dei modi.

Per “europeizzarsi” bisogna andare verso un calcio più di possesso?

Ogni allenatore fa il suo. Simeone l’ho sempre guardato con partecipazione perché è un ottimo allenatore. Ho visto l’ultima partita col Las Palmas e ha fatto un pressing ultra-offensivo, palleggiando molto e usando i braccetti. Ho visto una squadra che gioca bene a calcio, poi dire che partita verrà fuori domani sera non lo so. È un ottavo di finale, sarà molto sentita dai due club ma l’Atlético Madrid sta facendo un ottimo calcio e ottenendo risultati. Sapendo che gioca contro avversarie come Real Madrid e Barcellona, difficili da incontrare.

Lautaro Martinez e Thuram stanno facendo cose fantastiche, in cosa Sanchez deve ancora lavorare?

Io l’ho detto venerdì alla fine della partita con la Salernitana: Thuram e Lautaro Martinez stanno giocando di più, ma sono contento di loro come di Arnautovic e Sanchez che stanno facendo un ottimo lavoro. Vuol dire allenarsi nel migliore dei modi, essere propositivi e aiutare la squadra. Penso ad Arnautovic quando è mancato Lautaro Martinez con Lecce e Genoa, ad Alexis che quando è entrato col Salisburgo ha aiutato o a Roma dove ha avviato l’azione per chiudere la partita. Devono continuare così, adesso giocando ogni tre giorni avranno più spazio ma per me sono risultati importantissimi finora. Magari non agli occhi della gente come Lautaro Martinez e Thuram, ma ai miei hanno fatto benissimo.

In cosa l’Inter di Inzaghi può ancora migliorare?

C’è sempre margine, poi quando vinci analizzi le partite con più piacere. Con la Salernitana abbiamo analizzato la partita di Roma.

Unico dubbio Darmian-Dumfries?

No, si ragiona partita dopo partita. Oggi i ragazzi scesi in campo nella rifinitura stanno bene, tutti e venti vogliono giocare compreso Stankovic. Chiaramente domani dovrò fare delle scelte come contro la Salernitana, abbiamo le assenze di Acerbi, Cuadrado e Sensi. Gli altri venti stanno bene più i tre portieri, domani farò l’allenamento e poi sceglierò.

All’Inter spesso si dice che gli allenatori vanno via molto più invecchiati…

A me fa piacere portare avanti questo clima che si vede fra società, ambiente, squadra e tifosi. Ci sono dei momenti dove sei il più bravo del mondo e altri dove sei l’ultimo. Bisogna lavorare nel migliore dei modi e trasmettere il calcio che ogni allenatore ha in testa.

Il vantaggio in campionato aiuta per la Champions League?

No. Aiuta per il percorso, dobbiamo guardare noi stessi: mancano quattordici partite e quarantadue punti. Siamo partiti a Riyad ed eravamo a -1, adesso in venti giorni abbiamo preso un grandissimo vantaggio ma va tutto veloce. Dobbiamo essere concentrati anche quando dormiamo, le insidie sono dietro l’angolo e in questo caso è l’Atlético Madrid che sappiamo che squadra è. Cercheremo di affrontarla nel migliore dei modi.

Nella Lazio 99-2000 dodici giocatori sono diventati allenatori: quanto ha influito Eriksson?

Tantissimo. Sven penso abbia influito tantissimo per la gestione, per come si relazionava con noi giocatori. Era un ottimo allenatore e un’ottima persona, con idee innovative che gli hanno permesso di vincere in Italia e all’estero. Tanti sono diventati allenatori grazie a lui.

Non c’è un dato in cui l’Inter non sia meglio dell’Atlético Madrid, ma non si può dire sia favorita.

Assolutamente. Io penso che sarà una bellissima gara, fra due squadre che vogliono giocare bene e a calcio e con grandi princìpi. Poi l’episodio può cambiare la partita, vedi il ritorno col Liverpool e la finale col Manchester City. Sarà una bellissima partita, fra due squadre che giocano per entrare nei quarti.

C’è la volontà di Inzaghi di diventare il Simeone dell’Inter?

È difficile, l’ho capito negli anni alla Lazio e ora all’Inter. In venti giorni cambiano i giudizi, ho la fortuna di avere questi ragazzi che lavorano col sorriso sempre addosso. Abbiamo fatto sei mesi nel migliore dei modi ma gli importanti sono i tre che mancano, quelli decisivi per le nostre sorti in campionato e Champions League.

Cosa pensa Inzaghi di Simeone?

L’ho detto: un gran giocatore diventato grandissimo allenatore. È difficilissimo rimanere così tanti anni alla guida di una squadra, noi allenatori siamo giudicati dai risultati. Grandissimo carisma e grandissima mentalità di squadra, ma non mi fermerei lì: è una squadra con grandi princìpi, che ha aumentato il palleggio e vuole il dominio del gioco. È una squadra che gioca un ottimo calcio.

Ancora uno scontro diretto: per Inzaghi ci sono analogie?

Potrei pensare all’anno scorso e agli ottavi col Porto, una squadra molto determinata. Gli allenatori sono stati entrambi due ex compagni di squadra, c’era la prima in casa. I ragazzi sanno che è un ottavo di grandissima difficoltà, dovremo essere bravi a gestire i momenti della gara. Ma su questo i ragazzi sono bravissimi.

Andando avanti e mantenendo il vantaggio in campionato si vedranno più rotazioni?

Parto da quello che ho fatto l’anno scorso: due mesi molto bene cambiando otto-nove giocatori ogni tre giorni. Avevamo recuperato tutti gli effettivi e per me era la soluzione migliore, adesso non so dire. Venerdì avevamo recuperato dopo sei giorni dalla Roma e abbiamo potuto preparare la partita nel migliore dei modi, in modo giusto e opportuno. Non abbiamo avuto problemi e l’augurio è quello, ma ora giocheremo ogni settantadue-novantasei ore e tutto è più complicato. Per quanto riguarda il campionato venti giorni fa eravamo a -1, adesso siamo a +9 sulla seconda: sappiamo che è difficilissimo, in quindici-venti giorni può cambiare tutto. Non guardiamo a date lontane, ma alla partita che viene. Adesso la squadra è mentalizzata sull’Atlético Madrid, poi penseremo al Lecce sperando di avere meno infortuni. Giocando ogni settimana è più facile averne meno, ma i giocatori sono monitorati. Ogni partita devo fare scelte che non sono semplici, ma i ragazzi hanno dato grandissima disponibilità.

Che versione si aspetta Inzaghi dell’Atlético Madrid domani?

Prevedere quello che succederà domani sera non è semplice, perché vedendo le ultime partite dell’Atlético Madrid hanno cambiato. Ho visto l’ultima partita di Liga col Las Palmas e sono stati molto aggressivi, a Riyad in Supercoppa non è stato lo stesso atteggiamento, come nell’ultima trasferta a Siviglia e con l’Athletic Club. È una squadra che palleggia moltissimo, ha grande tecnica e giocatori di qualità. A prevedere la gara non ho alcuna certezza, chiaramente sappiamo di avere davanti una grande squadra con un allenatore che ha dato grandissima mentalità. È una squadra che gioca bene a calcio.

Ora tutti vogliono evitare l’Inter.

Sappiamo cosa abbiamo vissuto l’anno scorso, delle notti magiche assieme alla società e ai nostri magnifici tifosi: vorremmo rifarlo, ma ci sono squadre con tantissime ambizioni come l’Inter. Già domani sera affrontiamo un avversario di assoluto valore, una squadra con qualità e quantità. Ho visto l’Atlético Madrid nelle ultime quattro partite, ha cambiato ventidue giocatori e la squadra non è cambiata. Sappiamo che sarà un turno molto complicato per noi, però ce la giocheremo alla grande. Domani è il primo incontro sui 180’, sappiamo che ci sarà una bellissima atmosfera e ci vorrà la migliore Inter.

Che compagno di squadra era da giocatore Simeone?

Chiaramente domani sarà un piacere ritrovare Diego da avversario. È stato un grandissimo compagno di squadra, abbiamo vinto a Roma alla Lazio e lui è tornato in Spagna all’Atlético Madrid a finire la carriera da giocatore. Siamo sempre rimasti in contatto, un grande compagno di squadra che si sapeva sarebbe diventato un grandissimo allenatore. Basta vedere cos’ha fatto all’Atlético Madrid: tredici anni che li allena e ha vinto undici-dodici trofei. Al di là dell’impronta che dà alle squadre ho visto quest’anno l’Atlético Madrid ed è un piacere vederlo perché gioca un ottimo calcio.

15.11 Finisce Thuram, ora parla Inzaghi.

Una qualità di Inzaghi?

Il mister è molto franco, ci dice le cose quando deve dirle e non aspetta tre giorni. Penso sia una buona cosa per migliorare. Devo imparare ancora tanto, soprattutto senza palla nell’attacco alla porta. Mi fa piacere.

Per Thuram quanto sarà importante Mkhitaryan?

È un giocatore incredibile e lo sta dimostrando da inizio stagione. Vogliamo lo faccia anche domani.

Qual è la più grande forza e debolezza dell’Atlético Madrid?

La conosciamo, difende molto bene ma palleggia anche bene con attaccanti come Memphis, Morata e Griezmann. Dobbiamo essere attenti anche nelle ripartenze.

Come si sta integrando Buchanan?

Molto bene, come tutti i compagni. È un giocatore veloce che sa saltare l’uomo, siamo contenti di averlo con noi.

Cosa pensi di Sanchez?

Avere Alexis è un grande orgoglio. È un grande campione, come dice spesso. Giocare con lui in allenamento mi aiuta tanto.

Che partita ti aspetti?

Domani entreremo in campo come in ogni partita dall’inizio della stagione: per vincerla. Poi vedremo.

Com’è nata l’intesa Thuram-Lautaro Martinez?

Lautaro Martinez è uno dei migliori attaccanti al mondo, se non il migliore. Ci adattiamo, conosciamo le caratteristiche di noi due e proviamo ad aiutare la squadra.

In cosa ti senti più forte?

Ho imparato molto qui all’Inter e cerco di farlo partita dopo partita, spero di migliorare ancora.

Ti abbiamo visto più volte scherzare anche coi compagni, lo facevi anche in Germania o solo qui?

Non sono diventato pazzo in sei mesi (ride, ndr). Siamo amici fuori dal campo, è bellissimo avere una squadra così.

Ritroverai Griezmann, tuo compagno di nazionale. Come lo si affronta?

Sappiamo che Antoine è un giocatore incredibile, ma il problema Griezmann si risolve in campo giocando undici attaccanti e undici difensori. Vediamo cosa succederà domani.

Siete in una condizione eccezionale, riconosciuta da tutti. Avete questa consapevolezza e sapete, allo stesso tempo, che uno degli avversari più ostici è proprio l’Atlético Madrid?

Ci concentriamo su di noi, sappiamo che dobbiamo essere noi stessi e che dobbiamo giocare una grande partita in casa nostra.

Hai detto di dormire tanto ogni giorno, anche prima di queste partite?

Sì sì, sarà una bellissima partita domani e ci sta riposarsi bene prima della partita.

15.03 Si comincia con le domande a Thuram.

14.45 Un quarto d’ora all’inizio della conferenza stampa di Simone Inzaghi. Il tecnico presenterà Inter-Atlético Madrid, partita in programma domani alle ore 21 allo Stadio Giuseppe Meazza e valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Con lui ci sarà anche Marcus Thuram. Nell’attesa qui gli aggiornamenti sugli ospiti.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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