Interviste

CONFERENZA – Inzaghi e Dimarco alla vigilia di Milan-Inter: tutte le dichiarazioni

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Inzaghi e Dimarco sono stati protagonisti della conferenza stampa di vigilia di Milan-Inter. L’allenatore e il laterale hanno risposto alle domande dei giornalisti presenti a partire dalle ore 12.30. Rileggi il contenuto della diretta testuale (aggiornato dal basso verso l’alto).

12.57 Finisce qui la conferenza stampa di Inzaghi e Dimarco, alle 14.30 tocca a Pioli e un giocatore del Milan.

In un mese dal Benfica è cambiato il mondo: cosa pensa ricordando quei momenti?

Lo sappiamo che il calcio è fatto di momenti. Abbiamo perso punti sanguinosi in campionato ma lo sappiamo, quello che ci siamo detti assieme ai ragazzi era di tapparci le orecchie e pedalare. Adesso sappiamo di aver conquistato una finale sul campo importante, che ci darà la possibilità di fare la Supercoppa Italiana. In Champions League siamo in semifinale con uno scoglio come il Milan, in campionato le ultime vittorie ci hanno fatto vedere la classifica sotto un occhio diverso ma abbiamo ancora partite da fare.

Questa Inter è simile, a livello psico-fisico, a quella di Riyad?

In quel momento ci arrivammo con qualche problemino. Avevamo Lukaku e Brozovic che erano con noi per onor di forma perché non erano disponibili, in questo momento ce li abbiamo ma non abbiamo Skriniar e Gosens. Acquistiamo in un reparto, ma perdiamo in un altro. Ci arrivammo con tanta voglia di prendere la coppa, la squadra fece una grandissima gara. Ma era una gara a sé: dovremo essere bravi a fare una grande partita.

Per Inzaghi il bilancio sarebbe positivo uscendo nel derby? Dopo aver perso l’anno scorso lo scudetto.

Hai dimenticato qualcosa, non ricordando quello che i ragazzi hanno fatto. Sappiamo dell’importanza di questo derby.

Cosa vi siete detti nello spogliatoio per far prevalere la voglia alla paura di giocare?

Paura non deve essercene, deve esserci grandissima voglia. Bisogna essere insieme tutti quanti, coi nostri tifosi come abbiamo fatto in questo grandissimo percorso. In questi mesi ci siamo a volte arrabbiati e altre abbiamo esultato, come gruppo squadra tifosi e società abbiamo fatto un unico blocco per vivere serate come queste nel migliore dei modi. Speriamo che in questi sei giorni arrivi una finale che in estate poteva essere un sogno, ma adesso siamo a 180′.

Nelle ultime settimane Lukaku ha iniziato a giocare e segnare bene. Quanto è importante che sia tornato in buone condizioni?

È importantissimo, l’avevamo preso per questo. Ha avuto un infortunio che non ce l’ha messo a disposizione per quattro mesi, adesso è tornato a disposizione ed è un’arma in più per me che sono l’allenatore. Così come è stato un ritorno importante quello di Brozovic, che assieme a Lukaku è un giocatore che nei primi quattro mesi c’è mancato e ci ha dato meno rotazioni.

Qual è la differenza fra derby di Roma e di Milano?

Sono due derby sentitissimi, a Roma ho giocato e allenato mentre a Milano sono allenato. Si diceva che non c’era paragone fra Roma e Milano, ma devo dire che anche qui è molto sentito e percepito.

Cosa vedeva Inzaghi che nessun altro vedeva a inizio stagione?

Chiaramente, dopo aver passato un girone contro Barcellona e Bayern Monaco che sono fra le squadre più forti d’Europa, il gruppo e la squadra ha preso grande consapevolezza. Sappiamo che tutte le partite sono difficilissime, Porto e Benfica sono stati due scogli molto difficili da superare e l’abbiamo fatto. Ora ne manca uno ancora più importante per arrivare in finale.

È la partita più importante della tua carriera?

Senz’altro. È una partita importantissima, come tante finali. Non è una partita qualsiasi, non è un derby ma il derby. Sappiamo cosa rappresenta per noi, per la nostra società e per i nostri tifosi, ma anche per me stesso. Sono abbastanza sereno, ho visto i ragazzi molto concentrati: non si deciderà domani sera ma in 180′.

Quarto derby stagionale: cosa significa?

Ne abbiamo giocati già sette in venti mesi, sono partite a sé. Dobbiamo essere concentratissimi e usare la testa, in partite così importanti col Milan ce ne sono state. Nelle ultime siamo stati sempre lucidi, insieme, e abbiamo coperto ogni parte del campo.

Pioli ha detto Inter favorita: lo pensa anche Inzaghi?

Le partite sono tutte storia a sé. Non ci nascondiamo, sappiamo l’importanza di questa partita e che con cuore e testa ce la giochiamo nel migliore dei modi. Sappiamo che sarebbe un grandissimo passo, da fare con grandissima corsa, determinazione e aggressività in questi 180′.

State pensando a Rafael Leao in campo? Brozovic tornato al meglio?

Ogni giocatore che verrà chiamato in causa farà il massimo. Per quanto riguarda i miei con così tante partite ravvicinate manca ancora l’allenamento di oggi pomeriggio, domani mattina faremo la sgambata. A centrocampo e in attacco avrò possibilità di scegliere, già dalla partita con la Juventus quando sono tornati tutti posso scegliere. Sanno che se non saranno utilizzati dall’inizio saranno utilissimi a partita in corso, come contro Benfica e Juventus. Vedremo dopo le scelte.

Inzaghi, state pensando all’infortunio di Rafael Leao?

Per quanto riguarda Rafael Leao sappiamo e conosciamo tutti le qualità del giocatore. Sappiamo che potrà esserci o non, chiaramente potremo prendere qualche accorgimento ma non condizionerà il nostro piano partita. Il Milan l’abbiamo affrontato tantissime volte, abbiamo vinto e perso: ogni partita è squadra a sé. Il Milan non è solo ripartenza, sa giocare e ha un ottimo palleggio. Bisognerà essere bravi in tutte le fasi della partita.

C’è l’imbarazzo della scelta per la formazione?

Imbarazzo no, a centrocampo e attacco posso scegliere. Sulle fasce, visto l’infortunio di Gosens che non sappiamo se potrà essere fra i convocati, abbiamo rotazioni limitate. A Verona ha giocato Zanotti, un giocatore molto importante, in difesa vista l’assenza di Skriniar speriamo di recuperare D’Ambrosio che mi permetterà di avere più rotazioni. D’Ambrosio può fare benissimo in difesa e fare il quinto, spero nel recupero suo e di Gosens. A centrocampo e attacco ci siamo, in difesa meno e visto il numero di partite in questo momento siamo un po’ corti.

Come si riesce a trovare l’equilibrio giusto fra non perdere all’andata e prendersi un vantaggio per il ritorno?

Lo sappiamo: di derby in questi venti mesi ne abbiamo fatti sette: quattro di campionato, i due l’anno scorso in semifinale di Coppa Italia e quelli a Riyad. Ne abbiamo vinti e persi, sappiamo che in ogni partita ci saranno dei momenti dove l’Inter sarà più offensiva o difensiva. Come agli ottavi e ai quarti dobbiamo fare una partita tutti assieme di corsa e un sacrificio per il compagno: questo sarà fondamentale.

Tre soli allenatori dell’Inter hanno raggiunto la finale di Champions League. Come arriva la squadra?

Arriva bene la squadra. Penso che abbia detto bene Dimarco: bisognerà utilizzare grandissima testa e cuore. Per quanto riguarda il cuore non ho nessun dubbio, per quanto riguarda la testa dovremo essere bravi a usarla. Ci saranno insidie e imprevisti durante la gara, sappiamo che si gioca durante 180′.

Momento particolare per Lautaro Martinez, ma anche per Correa.

Ci sono momenti particolari per tutti, io lo sono stato. C’erano momenti in cui gli attaccanti non riuscivano a segnare, adesso sono tornati tutti a farlo. Ero tranquillo prima e lo sono adesso, il problema a parere mio è quando un attaccante non riesce ad avere occasioni. Adesso ha segnato Lautaro Martinez, ha segnato Correa col Benfica, ha segnato Dzeko e ha segnato Lukaku: devono continuare così come tutta la squadra.

È il momento migliore della stagione?

Chiaramente gli ultimi risultati in coppa e campionato ci hanno fatto preparare al meglio tutte le partite. Domani sappiamo che è una semifinale di Champions League e il derby, non ci nascondiamo e sappiamo l’importanza che ha per la nostra società e i nostri tifosi. Vogliamo affrontarlo al meglio.

12.40 Finisce Dimarco, ora Inzaghi.

In che cosa ti senti di essere cresciuto particolarmente in questa stagione?

Penso che i sei gol e i sei assist siano merito del gioco della squadra. Da due anni a questa parte mi sento cresciuto a livello di testa e anche fisico. Abituarti a partite importanti ti fa crescere di testa.

Stai preparando nuovi cori per festeggiare?

No, quelli vengono in automatico dopo le partite. Adesso non ci sto pensando.

Dimarco, come gestirete la settimana che arriva?

Penso che per affrontare questo tipo di partite ci voglia soprattutto testa e cuore, affrontandone una per volta. Se ti si annodano i pensieri rischi di fare confusione.

Che emozione è affrontare un derby così? Calabria prima ha detto che il Milan può vincere la Champions League.

Noi pensiamo a noi stessi, a cercare di fare una grande partita domani. Poi testa a quella di ritorno. Con Calabria ci siamo affrontati tante volte nei derby, ne abbiamo vinti e persi ma domani sarà una bella emozione giocare ancora contro.

Tornando al 2003, c’era il sentimento di non perdere più che vincere. Avendola vissuta dalla balaustra com’è oggi?

È un sentimento forte, come ho detto prima. È sempre un derby, è bello giocarselo a viso aperto. Sicuramente domani sarà una bella partita.

Dimarco, si può definirla la partita della stagione?

Possiamo definirla come una semifinale di Champions League. Sappiamo dell’importanza della partita e del derby, cercheremo di farla al meglio.

Nel 2003 avevi cinque anni, cosa ricordi di quei derby?

Nel 2003 ero a San Siro, ovviamente non ho bellissimi ricordi da tifoso interista. Però diciamo che pensare che vent’anni fa ero a vederla e domani ho la possibilità di giocare è veramente un’emozione incredibile.

C’è il sentimento di rivincita e vendetta per chi tifava Inter nelle altre due occasioni?

Vendetta penso proprio di no, anche perché è passato tanto tempo. Noi pensiamo al presente, pensiamo a domani e a fare un risultato positivo. E basta.

Dimarco, il Milan è il migliore o il peggiore avversario possibile da incontrare?

Sicuramente è una squadra che conosciamo bene, ma sappiamo che comunque affrontiamo i Campioni d’Italia in carica. Sarà una bella partita.

Quando in estate c’è stato il sorteggio e avevate Barcellona e Bayern Monaco pensavate di più alla Champions League o a fare una buona Europa League?

Sapevamo di avere un girone difficile ma quello sulla carta. Poi in campo abbiamo dimostrato quello che valiamo, facendo due grandi partite contro il Barcellona. Abbiamo meritato di arrivare a questo punto.

Ci si adegua a fare gol pesanti come stai facendo in questa stagione?

Per me tutti i gol sono importanti, ma quello a cui tengo di più è che la squadra vinca.

Si è parlato molto dello spirito di gruppo del Milan, si è visto anche col Napoli. Per l’Inter è l’occasione di dimostrare di averlo altrettanto?

Penso che il Milan abbia dimostrato di aver passato due turni difficili, uno con il Tottenham e l’altro con il Napoli neo Campione d’Italia. Loro sono campioni in carica, domani cercheremo di dimostrare a noi stessi quello che valiamo.

Come ci si sente a giocarsi un derby in semifinale di Champions League?

Al di là che è una semifinale come tutti i derby è visto giocarli. Ne ho anche visti tanti, è bello giocare una semifinale contro il Milan e me la voglio godere al 100%.

12.32 Come al solito si comincia con Dimarco.

12.15 Un quarto d’ora all’inizio della conferenza stampa di Simone Inzaghi. Il tecnico presenterà Milan-Inter, partita in programma domani alle ore 21 italiana allo Stadio Giuseppe Meazza e valida per l’andata delle semifinali di Champions League. Con lui ci sarà anche Federico Dimarco. Nell’attesa qui le ultime novità sull’infortunio di Rafael Leao.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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