Interviste

CONFERENZA – Conte e Handanovic prima di Inter-Real Madrid

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Conte e Handanovic sono stati protagonisti della conferenza stampa di vigilia di Inter-Real Madrid. L’allenatore e il capitano hanno risposto alle domande dei giornalisti collegati, fra cui Inter-News.it, a partire dalle ore 13.30. Rileggi il contenuto della diretta testuale (aggiornato dal basso verso l’alto).

13.49 Si conclude la conferenza stampa di Conte e Handanovic, domani alle ore 21 Inter-Real Madrid.

Domanda per Conte: considerando che è una gara decisiva, ripensando ai 3-2 dell’andata, col Siviglia e col Borussia Dortmund, non essendoci margine d’errore qual è la cosa più importante che la squadra deve fare in Inter-Real Madrid? Qual è la lezione che si trae?

La cosa più importante è cercare di vincere la partita, fare un ottimo risultato. Non penso che ci siano altre soluzioni, altre vie. Rimangono tre partite, penso che alla fine per qualificarci dovremo se non vincerle tutte e tre comunque fare sette punti. Però, ripeto, è una partita che deve alimentare le nostre speranze di andare avanti. È il girone penso più difficile della Champions League, però al tempo stesso nelle partite precedenti abbiamo dimostrato di meritare qualcosa in più rispetto alla classifica attuale e ai risultati ottenuti. Al tempo stesso, se i risultati non sono arrivati, dobbiamo capire perché e cercare di fare qualcosa di meglio rispetto alle partite precedenti.

Domanda per Conte: dopo l’ultima partita c’è qualche possibilità che Sanchez giochi titolare come trequartista, assieme a Lukaku e Lautaro Martinez?

Potrebbe essere una soluzione più a partita in corso, o se giochi contro squadre di livello inferiore rispetto all’Inter. Diciamo che siamo una squadra già offensiva, perché abbiamo degli esterni che sono più delle ali. Abbiamo anche dei centrocampisti, che hanno caratteristiche molto più offensive che difensive. Penso che tre attaccanti, in questo momento, sarebbe veramente molto difficile che la squadra li possa sopportare. Al tempo stesso, durante la partita, si possono creare delle situazioni per rischiare qualcosa di più, mantenendo sempre l’equilibrio con due centrocampisti magari più di fatica e di sostanza. La vedo una situazione più da partita in corso, però attuabile.

Domanda per Conte: vi danno fastidio le critiche? Anche domenica, nonostante la vittoria, sembrava che l’Inter avesse perso.

Questo sicuramente è un dato di fatto, che comunque si cerchi a prescindere di negativizzare il tutto. Però noi lo sapevamo, ce ne siamo accorti già l’anno scorso: io personalmente, perché l’anno scorso era il mio primo anno da allenatore dell’Inter. Mentalmente, da questo punto di vista, ero molto preparato mentre qualcun altro può non esserso fra i calciatori. Però, quando giochi in squadre importanti, con questo blasone, devi sapere che o tutto è bello o tutto è brutto. Non c’è una via di mezzo, non c’è un colore grigio: o è nero o è azzurro. Questo ci deve dare ancora più forza, bisogna capire che l’unico modo per non andare in pasto a speculazioni e critiche, con tanti che chiacchierano e dicono scemenze, per non dire cagate, l’unico modo è rispondere sul campo. Questo se vogliamo stare all’Inter e avere questo tipo di pressione, altrimenti dobbiamo scegliere squadre medio-basse.

Domanda per Conte: le assenze che ha il Real Madrid nella colonna vertebrale della squadra, Sergio Ramos, Valverde e Benzema, cambiano l’idea di Conte in vista di Inter-Real Madrid?

Sinceramente non lo so, ma non penso che il Real Madrid possa piangere da questo punto di vista. Stiamo parlando di una rosa importante e completa, dove hanno tantissimi giocatori bravi da Real Madrid. Il fatto che la stampa parli delle assenze mi fa un po’ sorridere, ecco.

Domanda per Conte: c’è una differenza rispetto all’anno scorso, con l’Inter che segnava spesso entro la prima mezz’ora. Adesso succede il contrario: c’è una spiegazione?

Spesso e volentieri l’anno scorso partivamo col piglio giusto, con la giusta cattiveria. Come ha detto Samir quest’anno tantissime squadre arrivano molto abbottonate, molto chiuse. Spesso e volentieri diventa un po’ più difficile trovare la via del gol, quindi ci vuole più pazienza. Per questo motivo è anche aumentato di tantissimo il nostro possesso palla, abbiamo tantissimi minuti in più. L’obiettivo finale è verticalizzare, ma al tempo stesso stiamo concedendo qualcosa di troppo. Però, come ho detto prima, se vogliamo essere competitivi dobbiamo alzare tutto, cominciando dall’attenzione, dalla concentrazione e dalla fame. Tutti quanti dobbiamo fare questo.

Domanda per Handanovic: da portiere si è dato una spiegazione sul perché l’Inter prende tanti gol? I tiri in porta sono pochi, ma è come se l’avversario andasse a botta sicura quando deve calciare.

Quando prendi tanti gol c’è sempre da preoccuparsi, prima di tutto. Poi devi valutare le cose, perché succedono, e quando l’avversario fa gol come lo fa. Se guardiamo oggi contro l’Inter giocano tutti nella stessa maniera: chiusi e in ripartenza. Tutti ci aspettano, tutti i gol che prendiamo sono o errori nostri o ripartenze dell’avversario quando ci rubano palla. Ho visto pochi gol dove l’avversario è stato più bravo, ha fatto una bella giocata e ha fatto meglio di noi. Secondo me sono tutte cose migliorabili, però allo stesso tempo c’è da migliorare: per crescere e alzare il livello bisogna aggiustare le cose.

Domanda per Conte: perché l’Inter non riesce ancora a fare il salto? È un problema di mentalità o, avendo fatto un mercato di necessità più che di scelte, c’è bisogno di mettere dentro qualcosa?

Sicuramente il salto di qualità noi lo dobbiamo fare, anche perché ci si aspetta tantissimo da parte nostra. Ancora il salto di qualità non l’abbiamo fatto: le chiacchiere stanno a zero, rimangono i fatti. Dobbiamo fare tutti i fatti e dobbiamo assumerci la responsabilità, iniziando da me e passando dai giocatori e il club. Dobbiamo essere tutti bravi a fare il salto di qualità, se ancora non è avvenuto non è detto che non avverrà ma significa che qualcosa la dobbiamo rivedere.

Domanda per Handanovic: perché, negli scontri diretti di Champions League, l’Inter non è ancora riuscita a dare il massimo?

Penso che mancano ancora tre partite, prima di tutto. Poi facciamo le valutazioni, ma riguardando le partite e come le abbiamo giocate penso che noi possiamo recriminare molto di più di qualcun altro. Non andiamo oltre: ci mancano tre partite, poi tiriamo le somme e vediamo se è un problema nostro o degli altri.

Domanda per Conte: Zidane, prima della partita di andata, l’ha definita una finale. Questa definizione può essere usata anche oggi per Inter-Real Madrid? Quali sono le difficoltà nella gestione di una partita che rappresenta un bivio?

Sicuramente per noi sì, rappresenta una finale. Anche perché, dopo la sconfitta nella partita contro il Real Madrid e i due pareggi precedenti, non abbiamo tanta via di scampo. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile, contro il Real Madrid che tutti quanti conosciamo che tipo di squadra è. Dovremo fare una grande partita: da questo punto di vista sappiamo che non abbiamo tante vie di scampo. C’è un risultato importante da raggiungere, però sappiamo anche che se vogliamo possiamo. L’abbiamo visto all’andata, migliorando alcune situazioni rispetto a lì abbiamo già dimostrato che la partita ce la possiamo giocare benissimo. Facendo grande attenzione, con umiltà e concentrazione dobbiamo cercare di vincere la partita.

13.30 Pochi istanti e prenderà il via la conferenza stampa.

13.15 Un quarto d’ora all’inizio della conferenza stampa di Conte e Handanovic, alla vigilia di Inter-Real Madrid. Per i blancos parleranno poi Zinédine Zidane e a un giocatore, alle ore 18.15 dal Meazza. Da ricordare che, nella formazione spagnola, non c’è Karim Benzema fra i convocati (vedi articolo).

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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