Analisi tattica

Venezia-Inter: Inzaghi rimanda il vero turnover e controlla nonostante i problemi

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Venezia-Inter si conclude con un’altra vittoria nerazzurra. Formazione diversa rispetto al solito ma tutt’altro che rimaneggiata. La mossa di Inzaghi si chiama Bastoni centrale, poi è costretto ad arrangiarsi con i cambi. Basta la perla di Calhanoglu, bissata da Lautaro Martinez su rigore a partita finita. Lo 0-2 di Venezia soddisfa tutti. Di seguito l’analisi tattica di Venezia-Inter

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Venezia in Serie A: Handanovic; Skriniar, A. Bastoni, F. Dimarco; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, J. Correa.

Venezia-Inter formazione ufficiale

MODULO – Inzaghi conferma il 3-5-2 modificando il fulcro della difesa a tre della sua Inter, visto che Bastoni “debutta” dal 1′ in un ruolo nuovo, facendo le veci dell’infortunato de Vrij.

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 34′ Calhanoglu dal limite dell’area mira l’angolino basso alla destra di Romero e piazza proprio lì la palla del vantaggio nerazzurro (0-1). Nel finale, al 96′ Lautaro Martinez segna il rigore che si guadagna praticamente a tempo scaduto (0-2).

MODIFICHE – Al 58′ primo cambio per Inzaghi: fuori Calhanoglu e Correa, dentro Vecino e Lautaro Martinez. A centrocampo Barella si sposta sul centro-sinistra per fare spazio all’uruguayano nel ruolo di mezzala destra, in attacco semplice staffetta tra i due argentini. Al 71′ terzo cambio per l’Inter: fuori Darmian, dentro Dumfries. Cambio di quinto destro causa infortunio. All’82′ secondo e ultimo doppio cambio nerazzurro: fuori Perisic e Barella, dentro D’Ambrosio e Gagliardini. Il numero 33 si posiziona terzo sinistro con Dimarco che si alza a centrocampo, mentre il 5 agisce da mezzala sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr).

Venezia-Inter formazione finale

Player Analysis: il singolo decisivo in Venezia-Inter visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Non c’è de Vrij (infortunato), non c’è Ranocchia (in panchina), ma nessuno problema in difesa visto chi scende in campo al centro della linea a tre: Bastoni. Il terzo mancino della linea a tre nerazzurra si sposta in mezzo, lasciando spazio a Dimarco nel “suo” ruolo. Non sbaglia nulla e dà sicurezza all’intero reparto, con la solita naturalezza. Se Inzaghi voleva una risposta, ne ottiene almeno due. La prima da Bastoni e la seconda dai compagni che beneficiano delle sue prestazioni (vedi pagelle di Venezia-Inter). Leader.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Venezia-Inter

COMMENTO – L’Inter fa la sua partita per un tempo, in cui l’unico campanello lato Venezia è un tiro di Aramu che sorprende tutti tranne Handanovic. Brozovic fa ciò che vuole in mezzo al campo, Dzeko si sbatte senza grossi aiuti, gli esterni non fanno mancare il loro supporto. E Calhanoglu interpreta il ruolo di mezzala alla perfezione. Finché il baricentro rimane alto, non ci sono problemi. Poi arriva la stanchezza, che si unisce alla già poca lucidità di alcuni titolari arrivati a Venezia in condizioni non ottimali (Barella e Dzeko su tutti, Correa delude nonostante pare stia bene). Inzaghi non può fare miracoli con questa rosa ed è questo il motivo per cui evita di esagerare con il turnover, limitato alla panchina di Lautaro Martinez. Una scelta decisa e forse decisiva, viste le alternative. L’Inter in questo periodo ha alcuni problemi (in panchina sono rimasti seduti solo i due portieri di riserva, Ranocchia in difesa, Sensi a centrocampo e Satriano in attacco…) ma i risultati stanno dando ragione al tecnico. La prestazione va avanti per un tempo. Poi esce fuori l’ottimo Venezia, che può solo fare il solletico alla squadra di Inzaghi. Il controllo è totale, sebbene qualche brivido di troppo nel finale causa calci piazzati.

OSSERVAZIONE – Dominare per 90′ più recupero tutte le partite non è possibile, a volte tocca tirare il fiato. Possibilmente dopo aver messo al sicuro il risultato. L’Inter a Venezia non ci riesce, pur non rischiando mai di crollare. Lo 0-2 sarebbe potuto/dovuto arrivare e così si spiega la “sofferenza” finale. Abbassare il baricentro, volutamente, espone l’Inter all’assedio dei padroni di casa, che comunque vengono gestiti fino al triplice fischio finale. All’Inter servivano solo i tre punti, al di là dello spettacolo, che in effetti non c’è stato. Bene così, dovendo giocare ogni tre giorni. La speranza è ripetersi contro lo Spezia, per continuare la rincorsa alla vetta. Inzaghi ogni volta deve fare scelte considerando troppi “bug” da risolvere, come quello dei titolari stremati e soprattutto della panchina troppo corta. In Venezia-Inter non si vede chissà quanto turnover, anzi. A San Siro contro lo Spezia, prima di andare in casa della Roma, sicuramente si vedrà qualche modifica in più. Come cambierà l’undici iniziale? La lista degli acciaccati si allunga, il turnover più che una strategia sta diventando un obbligo. Però bisogna guardare il bicchiere quasi tutto pieno, al di là dei problemi. La strada intrapresa è buona.

Pubblicato da
Andrea Turano

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