Analisi tattica

Inter-Udinese: Inzaghi temporeggia e viene premiato, finalmente i 5 Cambi

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L’Inter chiude il suo mese di ottobre con una vittoria fondamentale. Zero gol subiti, un marcatore, due gol e tre punti prima del Derby di Milano. Il 2-0 di San Siro restituisce a Inzaghi un’altra versione della sua Inter B. Correa si riscatta in 7′ con una bella doppietta dopo un’ora pessima. E la squadra rifiata senza disunirsi. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Udinese

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare l’Udinese in Serie A: Handanovic; Skriniar, A. Ranocchia, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, J. Correa.

Inter-Udinese formazione ufficiale

MODULO – Accertato che Inzaghi conosca un solo credo in questo momento, l’Inter replica il 3-5-2 senza rinunciare al turnover. Cambiano le rotazioni, ma non i concetti da esprimere in campo.

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Dopo lo 0-0 del primo tempo, nella ripresa al 61′ la bellissima azione personale di Correa, innescato dal velo di Perisic sulla verticale di Bastoni, non può che concludersi con il vantaggio nerazzurro (1-0). Al 68′ Correa firma la doppietta, piazzando il pallone alle spalle di Silvestri dopo aver ricevuto l’assist all’indietro di Dumfries, a sua volta lanciato in profondità da Barella (2-0). Infine, all’82′ annullato gol a Deulofeu per netto fuorigioco di Udogie, precedente alla conclusione.

MODIFICHE – Al 70′ primo doppio cambio per Inzaghi: fuori Calhanoglu e Correa, dentro Vidal e Sanchez. Non cambia nulla a centrocampo, mentre in attacco non ci sono più ruoli fissi. All’80′ secondo doppio cambio per l’Inter: fuori Barella e Dzeko, dentro Sensi e Lautaro Martinez. L’italiano agisce da mezzala sinistra con Vidal che scala a destra, invece l’argentino si adatta ai movimenti di Sanchez, che da sinistra si sposta continuamente a destra. All’85′ ultimo cambio nerazzurro: fuori Perisic, dentro Dimarco. Staffetta sulla fascia sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr).

Inter-Udinese formazione finale

Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Udinese visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Facile fare un nome quando la partita finisce 2-0 grazie a una doppietta del migliore in campo: Correa (vedi pagelle di Inter-Udinese). L’argentino per un’ora gioca una prestazione pessima. Anzi, non gioca nemmeno. Si vede poco e, quando ha la palla tra i piedi, sbaglia. Poi fa due su due, vedendo la porta meglio di tutti i suoi compagni. Pur trattandosi di un attaccante, segnare non è il suo lavoro principale. Correa è una punta atipica di cui Inzaghi può disporre per fornire opzioni diverse nel modo di attaccare. Non spalle alla porta, bensì in profondità. E partendo defilato sulla fascia, non centralmente. L’uno-due messo a segno contro l’Udinese deve essere un punto di (ri)partenza per Correa, che può essere l’uomo in più dell’Inter. Non da gregario ma nemmeno da primadonna, perché è un semi-titolare a tutti gli effetti. Ibrido.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Udinese

COMMENTO – Constatare che la formazione scelta abbia sette modifiche rispetto all’undici visto a Empoli nemmeno 90 ore prima può confondere. In realtà in campo va praticamente la formazione-tipo. L’unica eccezione è Ranocchia al posto di de Vrij, mentre Correa in sostituzione di Lautaro Martinez può essere considerata una normale staffetta. C’è anche la novità Dumfries a destra. La vera Inter B è scesa in campo a Empoli, eppure quella vista in Inter-Udinese è tutt’altra squadra rispetto all’Inter A. Merito del nuovo approccio, sempre più attento e preciso. La difesa balla solo in un’occasione (viziata da fuorigioco). Il centrocampo domina per qualità e quantità. L’attacco crea, anche se per concretizzare bisogna aspettare i 7′ ispirati di Correa. E non è uno scenario casuale. Perché Inzaghi avrebbe potuto anticipare il doppio cambio intorno al 55′, come di consueto. E a quel punto la partita si sarebbe complicata. Simone “Il Temporeggiatore” inizia a raccogliere i frutti della gestione più matura della sua Inter sempre più inzaghiana.

OSSERVAZIONE – La differenza tra “5 cambi” e “5 Cambi” non è soltanto nella lettera maiuscola. Inzaghi per la prima volta in stagione, potendo contare sulla rosa al completo e al meglio fisicamente, schiera l’Inter B sapendo di avere un potenziale enorme in panchina. E infatti nella ripresa si alzano prima Vidal e Sanchez (che stavano entrando sull’1-0 ma nel frattempo arriva il 2-0…). Poi Sensi e Lautaro Martinez. Infine Dimarco. Il tutto mentre de Vrij riposa in panchina con Darmian, perché Ranocchia dà il meglio di sé in campo e Dumfries si riprende dopo la prima oretta sottotono. Questo è il l’unico punto di forza dell’Inter di Inzaghi rispetto all’ultima stagione firmata Conte: la panchina più lunga e – soprattutto – più completa, pur senza doppioni. Sul 2-0 entrano ed escono titolari, non figurine che devono solo limitarsi a non fare danni. Poche squadre possono vantare questa varietà, a Inzaghi la chance di farla diventare una strategia vincente. L’Inter schierata “dalla panchina” può essere una soluzione a tanti problemi.

Pubblicato da
Andrea Turano

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