Analisi tattica

Inter-Real Madrid: Inzaghi gioca due partite in una (e le ‘assenze’ pesano)

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L’Inter perde la sua prima partita stagionale in occasione del debutto europeo. A San Siro non basta l’ottima prestazione fornita dalla squadra di Inzaghi, che si disunisce solo a ridosso del 90′. Lo 0-1 firmato Rodrygo non è il miglior biglietto da visita possibile per Inzaghi, che comunque mette in mostra tutto il suo carattere nella gestione della partita. La nota dolente è sui profili purtroppo mancanti in rosa. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Real Madrid

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Real Madrid in Champions League: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.

Inter-Real Madrid formazione ufficiale

MODULO – Il lavoro fatto da Inzaghi sull’Inter finora premia il 3-5-2, che è il sistema di gioco prescelto per esprimere la filosofia di gioco del nuovo tecnico nerazzurro. Zero esperimenti per il debutto in Champions League, ritorna anche Bastoni in difesa dopo il riposo obbligato a Genova.

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – L’Inter approccia subito alta, aggressiva e propositiva. Fa la partita, almeno per un’ora circa, ma senza trovare la via del gol. Poi esce tutta la freschezza e soprattutto la qualità del Real Madrid. All’89′ Rodrygo sbuca tra le maglie di de Vrij e Bastoni, segnando il gol-vittoria su azione che nasce per una leggerezza in marcatura sul centro-destra nerazzurro (0-1).

MODIFICHE – Al 55′ primo doppio cambio per l’Inter: fuori Darmian e Perisic, dentro Dumfries e Dimarco. Staffetta completa sulle corsie laterali. Al 65′ secondo doppio cambio per Inzaghi: fuori Calhanoglu e Lautaro Martinez, dentro Vidal e Correa. Cambiano le caratteristiche degli interpreti, non le posizioni e i ruoli. All’84′ quinto e ultimo cambio per l’Inter: fuori Barella, dentro Vecino. Come nei cambi precedenti non cambia nulla (come da immagine sotto allegata, ndr), perché si tratta solo di una sostituzione che non deve stravolgere ma dare maggiore fisicità nei minuti finali.

Inter-Real Madrid formazione finale

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Real Madrid

PROTAGONISTA – Una squadra che non riesce a trovare la via del gol con facilità può avere un problema in attacco, ma nel caso dell’Inter lo ha soprattutto nel ruolo dell’ex Hakimi, rimpiazzato dal peggiore in campo: Darmian. Il jolly numero 36, sempre prezioso e utile quando chiamato in causa, stavolta delude nettamente. Per ripescare una prestazione così sottotono bisogna tornare a un anno fa, forse. L’esterno destro titolare non entra mai in partita. Ed è automatico che sia il primo a lasciare il campo nella ripresa. Il problema, però, non è Darmian né Dumfries (che inizia a carburare…). L’assenza in rosa di un profilo come Hakimi sulla destra pesa, perché l’Inter non ha più un’arma tattica per sbloccare le partite dalle fasce. E il suo “erede” non può nulla per rimediare al ridimensionamento scelto dall’Inter. Normalizzato.

COMMENTO – La prestazione dell’Inter è buona, a tratti ottima. Il centrocampo è più ordinato rispetto alle ultime uscite: stavolta è Brozovic a essere praticamente ovunque, lasciando le mezzali più bloccate. E anche per questo il croato viene premiato come migliore in campo dalla UEFA, sebbene la prova di Skriniar sia addirittura superiore (vedi pagelle di Inter-Real Madrid, ndr). Le critiche a Inzaghi non si possono muovere né per come prepara la partita né per come la interpreta nella ripresa. Cambi affrettati e/o sbagliati? Non c’è certezza. L’Inter di Inzaghi gioca due partite in una: la prima per vincere (dominando), ma non fa gol; la seconda per non perdere (subendo), ma prende gol. Vista da questa prospettiva, Inter-Real Madrid è un doppio fallimento in casa nerazzurra. Non può essere così, però prendere gol al 90′ per una distrazione che coinvolge più i freschi nuovi entrati (Vecino e Dumfries in primis) che i titolari stanchi… beh, fa riflettere. Cosa non funziona in questa Inter? Una partita iniziata e per poco non conclusa 0-0 nasconde molte sfumature. Si è già parlato dell’assenza di un “Hakimi” a destra, ma è altrettanto palese manchi un “Lukaku” in attacco. Non c’entrano i nomi né i livelli, bensì la concretezza: all’Inter di Inzaghi mancano corsa, fisicità, freschezza e ovviamente gol. E questi non si trovano più sul mercato. E non bisogna pensarci più, anche se è difficile. Ora bisogna solo lavorare con questo materiale a disposizione, probabilmente iniziando a fare delle scelte: Dzeko punto fermo dell’attacco o prima alternativa dalla panchina? Con il rientro di Sanchez, non è una domanda così banale. Buona prova ma non basta per essere soddisfatti: la maturità internazionale passa dai risultati, non dalla prestazione. Lezione da ricordare.

Pubblicato da
Andrea Turano

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