Analisi tattica

Inter-Cagliari: Inzaghi alza e sposta tutta la squadra a destra (lato Dalbert)

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Inter-Cagliari è la replica di Roma-Inter ma con un avversario che dispone di un portiere in grado di far “reggere” tutta la squadra per un’ora abbondante di gioco. Per il resto, il dominio tecnico-tattico nerazzurro è imbarazzante. Il 4-0 porta le firme di Lautaro Martinez (2), Sanchez e Calhanoglu, ma solo Cragno nega un risultato ancora più rotondo. E non solo per il rigore parato al numero 10 di Inzaghi. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Cagliari

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Cagliari in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; A. Sanchez, Lautaro Martinez.

Inter-Cagliari formazione iniziale

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 29′ Lautaro Martinez anticipa tutti di testa su calcio d’angolo battuto dal solito Calhanoglu (1-0). Prima dell’intervallo, al 44′ Cragno nega la doppietta a Lautaro Martinez, respingendogli il rigore guadagnato da Dumfries, atterrato in area dallo stesso estremo difensore del Cagliari. Nella ripresa, al 51′ la meravigliosa girata al volo di Sanchez su assist altrettanto meraviglioso di Barella – che, di spalle, mette in area un pallone davvero inaspettato per chiunque – vale il raddoppio (2-0). Poi, al 66′ Calhanoglu dalla distanza sfodera un destro potente e preciso su cui neppure l’ottimo Cragno può fare miracoli (3-0). Subito dopo, al 68′ Lautaro Martinez stoppa e tira la palla lanciatagli brillantemente da Barella, riscopertosi assistman (4-0). Infine, all’85′ la traversa nega la meritata doppietta a Sanchez.

MODIFICHE – Al 72′, sul 4-0, arriva il primo triplo cambio di Inzaghi: fuori Dumfries, Brozovic e Lautaro Martinez, dentro Dimarco, Vidal e Satriano. L’italiano si posiziona quinto sinistro con Perisic dirottato a destra, il cileno agisce da mezzala destra con Barella perno e l’uruguayano diventa il vertice offensivo. Al 75′ il quarto cambio dell’Inter: fuori Calhanoglu, dentro Sensi. Staffetta nel ruolo di mezzala sinistra. All’82’ quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Perisic, dentro Zanotti. Il classe 2003 debutta da quinto destro (come da immagine sotto allegata, ndr).

Inter-Cagliari formazione finale

Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Cagliari visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Tutto quello che è stato detto durante e dopo Real Madrid-Inter ma visto dalla prospettiva opposta ne fanno il migliore in campo: Barella (vedi pagelle di Inter-Cagliari). L’ex di turno lato Inter inizia con fin troppa carica, alla ricerca di un gol forse “liberatorio” o semplicemente necessario per rinnovare le sue scuse a tutti. Non serve e lo capisce solo dopo tre tentativi a vuoto. Alla lunga distanza non si scarica ma si limita a ottimizzare le sue giocate. Due assist e tante altre buone giocate. Esattamente ciò che serve all’Inter, che in questa stagione necessita più che mai del salto di qualità definitivo del suo numero 23. Rigenerato.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Cagliari

COMMENTO – Che l’Inter faccia la partita è scontato, ancora di più a San Siro e contro un avversario non di certo irresistibile. Ma che decida di farlo attaccando da destra, praticamente in maniera esclusiva, è lo spunto più interessante di Inter-Cagliari. Anche perché Inzaghi non rinuncia a Perisic. E l’unico grande rischio difensivo nel primo tempo, non a caso, arriva sul lato sinistro. Il Cagliari di Mazzarri non è il Real Madrid di Ancelotti e si presenta a San Siro senza speranze. Il “non-gioco” cagliaritano è causato dal controllo totale dell’Inter di Inzaghi, in versione extra lusso. Senza esagerare, il Cagliari per un’ora abbondante si comporta tatticamente meglio della Roma (sotto 3-0 già nel primo tempo) e grazie a Cragno non affonda. Il 4-0 finale, però, sta anche stretto all’Inter di Inzaghi, la cui superiorità imbarazza. Baricentro alto, spinta continua e tantissime occasioni da gol: è la rivoluzione inzaghiana. Uno spettacolo.

OSSERVAZIONE – Sulla parte destra del campo l’Inter schiera Skriniar alto (difesa), Barella con Dumfries altissimo (centrocampo) e teoricamente Sanchez (attacco). Solo teoricamente il cileno, perché di fatto gioca a tutto campo, da regista alto. Il 3-5-2 inzaghiano con Sanchez diventa un 3-5-1-1. Non è una questione di “numeri”, però. La spinta che l’Inter garantisce a destra permette di devastare il lato debole del Cagliari, “difeso” dall’ex Dalbert (“ex” mica tanto, visto che è solo in prestito dall’Inter…). L’esterno sinistro brasiliano viene arato da Dumfries, che sta modificando notevolmente il suo modo di approcciare al ruolo. Più accentrato, spesso e volentieri spalle alla porta. Meno terzino, più ala. Una novità importante dopo un avvio di stagione impostato quasi esclusivamente sulla spinta da sinistra con Perisic. Ci si chiedeva come avrebbe giocato l’Inter senza Hakimi (e Lukaku) su quel lato del campo, Inzaghi finalmente sembra stia trovando la quadra. E il primo posto in classifica non è casuale: a Salerno per (ri)confermarsi.

Pubblicato da
Andrea Turano

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