Analisi tattica

Inter-Bologna (6-1): Inzaghi va sul sicuro dal 1′, poi mezz’ora con il doppio play

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Inter-Bologna non risarcisce tutti i passi falsi di questa prima parte di stagione ma aiuta. La squadra di Inzaghi riprende quota in Serie A, recuperando due-tre punti alle altre inseguitrici del Napoli capolista. Il 6-1 di San Siro mette in evidenza i tanti pregi di una squadra vista troppo spesso in difficoltà finora. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Bologna in Serie A

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Bologna in Serie A: 24 Onana; 37 Skriniar ©, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 9 Dzeko, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Bologna

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 22′ un tiro fuori misura di Orsolini “colpisce” Lykogiannis, che con una deviazione fortuita beffa Onana (0-1). Al 26′ conclusione straordinaria di Dzeko, che di destro disegna una parabola vincente sul campanile creatosi nel cross di Dumfries da destra (1-1). Poi, al 36′ Dimarco è chirurgico nella punizione mancina dal limite dell’area piazzata nell’angolino basso alla destra di Skorupski (2-1). Al 42′ Lautaro Martinez spalle alla porta trova la deviazione giusta di testa sul corner di Calhanoglu (3-1). Nel secondo tempo, al 47′ Dzeko manca la doppietta colpendo la traversa sul cross di Dumfries da destra. In minuto dopo, al 48′, Dimarco si ripete con una grande giocata da ala destra nel rientrare sul sinistro e calciare a giro sul secondo palo (4-1). Al 60′ Calhanoglu spiazza Skorupski dal dischetto dopo il rigore assegnato grazie al VAR per il fallo di mani di Moro sul tiro di Dzeko (5-1). Poi, al 76′ Gosens è puntuale a inserirsi e accompagnare il pallone in rete con il sinistro sull’assist di Dzeko da destra (6-1). Infine, all’84′ Asllani si prepara benissimo al tiro ma la sua conclusione dal limite dell’area si ferma sul palo.

SOSTITUZIONI – Al 62′, sul risultato di 5-1, arriva il triplo cambio iniziale di Inzaghi: fuori Dumfries, Dimarco e Lautaro Martinez, dentro Bellanova, Gosens e Brozovic. Solita staffetta sulle fasce e il croato torna a giocare davanti alla difesa, con Calhanoglu che scala nel ruolo di mezzala sinistra e Mkhitaryan che avanza in attacco posizionandosi alla destra di Dzeko. Infine, al 75′, ecco il doppio cambio finale per l’Inter: fuori Barella e Calhanoglu, dentro Gagliardini e Asllani. Cambiano le mezzali ai lati del regista Brozovic per l’ultimo quarto d’ora di partita.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Una prestazione atipica per colui che è diventato titolare quasi per caso: Dimarco (vedi pagelle di Inter-Bologna). Per una volta non ci si sofferma su pro e contro nel ruolo di quinto sinistro. Non è Perisic e non lo sarà mai. Ma va in rete su punizione diretta e poi in area di rigore in posizione completamente opposta a quella naturale. Giocate da centrocampista offensivo. Due gol per un (ormai ex?) difensore non è un bottino da tutti i giorni. E se Gosens fatica a ritagliarsi un po’ di spazio in più in questa Inter, un motivo ci sarà. Un motivo più che valido. Carico.

Post-Game Analysis: considerazioni finali su Inter-Bologna

COMMENTO – L’Inter non approccia per bene alla partita. Le scorie negative di Torino sembrano vedersi tutte nel primo quarto di parita. Il gol-beffa firmato Lykogiannis sembra solo l’ennesimo avvertimento: “Se la serata può andare, lo farà”. Invece non è così. Anzi, il pareggio immediato permette di rimettere la partita sui binari giusti. Il Bologna non dura nemmeno mezz’ora. E l’Inter nel suo monologo di un’ora può dividere i compiti. Nella prima parte c’è Calhanoglu in regia per 30′, nella seconda torna Brozovic per gli ultimi 30′. E va in scena anche l’opzione doppio play: Brozovic-Calhangolu e Brozovic-Asllani, circa 15′ per coppia. La musica cambia notevolmente. Più qualità, più occasioni da rete e meno sofferenza. Un ottimo test in vista della difficile trasferta di Bergamo. L’Inter di Inzaghi ritrova brillantezza e concretezza (sei gol sono tanti ma potevano essere nove-dieci senza problemi!). Manovra decisa e pulita, sempre orientata verso la porta di Skorupski. La produzione verticale taglia in due il Bologna. L’Inter di Inzaghi è questa: una squadra veloce di gamba e di testa. Una bella Inter capace di fare sei gol e sbagliarne altri.

OSSERVAZIONE – La crisi ipotizzata dopo il brutto tonfo in casa della Juventus era nell’aria a San Siro. Inzaghi decide di dare fiducia alla sua ultima Inter con l’unico avvincendamento in difesa: rientra Bastoni dopo l’influenza e rimane fuori de Vrij. Giusto così? Chi sperava in qualche rotazione punitiva rimane deluso. E la continuità premia Inzaghi, che non ha fretta di cambiare né regista né esterni e neppure coppia offensiva. L’Inter, se e quando vuole, sa giocare bene. Resta qualche dubbio sulla profondità della rosa (Correa, terza e ultima in quanto unica punta a disposizione, rimasto in panchina per tutta la partita, ndr). E sicuramente qualche dubbio sulle idee di Inzaghi che, pur rinunciando a un attaccante, non rinuncia al suo 3-5-2. La difesa a tre non si tocca, inutile fare ipotesi diverse durante la settimana. Contro l’Atalanta a Bergamo, prima ancora del Napoli a inizio 2023, l’Inter si gioca una buona fetta della sua credibilità: Inzaghi non può fallire un altro scontro diretto né un’altra trasferta in stagione. La speranza è che il 6-1 di Inter-Bologna non sia solo uno “sfogo” post-Juventus ma un vero segnale di ripresa.

Pubblicato da
Andrea Turano

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