Analisi tattica

Genoa-Inter: Inzaghi si intestardisce per non cambiare. Manca il piano B

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Genoa-Inter termina senza reti e quindi senza tre punti per Inzaghi, che deve accontentarsi di uno in trasferta. Il tecnico nerazzurro vede la partita in un solo modo e non dà il giusto spazio alle modifiche. Le sostituzioni sono scontate e tardive, pertanto non permettono di cambiare il finale. L’Inter nel complesso gioca probabilmente la sua peggior partita stagionale. E la serie negativa continua, purtroppo. Di seguito l’analisi tattica di Genoa-Inter

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Genoa in Serie A: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, A. Sanchez.

Genoa-Inter formazione ufficiale

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGTHS – Dopo lo 0-0 del primo tempo, nella ripresa al 62′ la traversa di D’Ambrosio sugli sviluppi di un calcio d’angolo è la prima grande occasione da gol per l’Inter. E anche l’unica, perché la partita non si sblocca e termina a reti inviolate.

MODIFICHE – Nel secondo tempo, sullo 0-0, al 73′ primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Calhanoglu e Sanchez, dentro Vidal e Lautaro Martinez. Il cileno agisce da mezzala destra e l’argentino si posiziona alla sinistra di Dzeko. All’83′ secondo doppio cambio per l’Inter: fuori Perisic e Barella, dentro Dimarco e Vecino. L’italiano si piazza largo a sinistra e l’uruguayano nella posizione di mezzala destra con Vidal che si sposta sul centro-sinistra. All’87′ quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori D’Ambrosio, dentro Caicedo. L’ecuadoriano debutta schierandosi alla destra di Lautaro Martinez, in una sorta di atipico 4-3-2-1 finale, a supporto di Dzeko unica punta (come da immagine sotto allegata, ndr).

Genoa-Inter formazione finale

Player Analysis: il singolo decisivo in Genoa-Inter visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Altra serata negativa per uno dei calciatori più attesi: Barella. Il centrocampista nerazzurro non migliora dopo la prestazione da dimenticare contro il Sassuolo. Anzi, stavolta non ha nemmeno la scusa del ruolo. Inzaghi lo utilizza da mezzala, un po’ a destra e un po’ a sinistra. Ma anche il 5 è un miraggio (vedi pagelle di Genoa-Inter). Fallisce sia il lavoro sporco in interdizione sia quello più pregiato in prossimità della porta avversaria. Raccorda poco e male i reparti. A quest’Inter sta mancando soprattutto il centrocampo e la versione 2022 di Barella non è certo degna del suo nome ormai internazionale. Stralunato.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Genoa-Inter

COMMENTO – Trasferta da dimenticare per l’Inter, che non funziona in nessun reparto. Fatica a costruire da dietro. Il centrocampo è sovrastato in tutto nonostante la superiorità numerica. E l’attacco è inconcludente. I ritmi sono alti dall’inizio ma la manovra lenta, perché la squadra di Inzaghi subisce troppo il pressing asfissiante del Genoa. E non riesce a proporre il suo gioco. Il possesso palla non è produttivo. Inzaghi inverte le mezzali praticamente subito nella prima parte di gara, fino alla mezz’ora, riuscendo addirittura a peggiorare le cose. E lo stesso avviene nella ripresa. Non funziona tutto il terzetto con Brozovic fulcro, non è un problema del singolo. Senza centrocampo non si va da nessuna parte. Aggiungendo che la difesa non dà più certezze e l’attacco è più concreto in fase difensiva che in quella offensiva, come si può sbloccare una partita così tattica? Non è un caso che gli ultimi 8′ con in campo il tridente, contro un Genoa stremato e ormai alle corde, siano i più pericolosi in zona gol. Ma la confusione (finale) non è un piano B. E all’Inter di Inzaghi manca da inizio stagione, solo che adesso i danni sono evidenti.

OSSERVAZIONE – Peggio di Inter-Sassuolo ma con un risultato migliore. Il che è tutto dire, visto che lo 0-0 in casa del Genoa penultimo in classifica è tutt’altro che un risultato da incorniciare. I problemi dell’Inter di Inzaghi sono stati inquadrati da tempo, ma purtroppo continua a mancare una soluzione. Bisognerebbe riflettere un attimo su tutti i punti persi. E sulla similitudine tra una partita e l’altra. Inzaghi a Genova aspetta il 73′ per mettere mano alla formazione iniziale, facendo un doppio cambio telefonato. Si ripete dopo 10′ ma il canovaccio è sempre lo stesso. Poi, nemmeno il tempo di far schierare i nuovi entrati, che dopo 4′ spiazza tutti: fuori un difensore per un attaccante. Il 4-3-2-1 finale dell’Inter in realtà è una difesa a due con i terzini sulla linea dei centrocampisti e il regista che agisce da costruttore del gioco a completamento della linea a due. Un disordinatissimo 2-Brozovic-4-2-1. Insomma, poche idee e pure ben confuse. Del resto, la partita viene preparata come tutte le altre ma il Genoa di Blessin costringe l’Inter a snaturarsi: Brozovic già dal 1′ gioca più vicino alla difesa che al centrocampo. Reparti sconnessi, spazi più ampi e triangolazioni nulle. Non una bella Inter, ecco. E se le modifiche di Inzaghi fossero arrivate con un quarto d’ora d’anticipo? Detto questo, il problema si ripete da inizio stagione e ora sta diventando autodistruttivo. Bisogna ottimizzare quanto prima la gestione dei cambi e preparare l’Inter a un’alternativa tattica credibile per recuperare il controllo della partita anche nelle situazioni più complicate. Si è già perso troppo tempo.

Pubblicato da
Andrea Turano

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