Analisi tattica

Fiorentina-Inter (1-2): Inzaghi rincorre, cambia e rischia per vincere in 96′

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Fiorentina-Inter termina con un altro trionfo nerazzurro in finale. La Coppa Italia resta a Milano grazie all’1-2 firmato Lautaro Martinez, autore della doppietta dopo l’iniziale vantaggio viola. Per Inzaghi ennesima dimostrazione di preparazione perfetta di una sfida secca, compresa la sua lettura. Di seguito l’analisi tattica di Fiorentina-Inter in Finale di Coppa Italia

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Fiorentina in Finale di Coppa Italia: 1 Handanovic ©; 36 Darmian, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 32 F. Dimarco; 9 Dzeko, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Fiorentina-Inter

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 3′ Ikoné da sinistra trova Nico Gonzalez libero sul secondo palo e l’argentino riesce a far passare il pallone sotto il corpo di Handanovic, che tarda l’uscita e non riesce a coprire tutto lo specchio della porta nell’angolino basso (1-0). Al 29′ è spettacolare il filtrante di Brozovic diretto a Lautaro Martinez, che con un bel diagonale destro supera Terracciano (1-1). Poi, al 37′ Lautaro Martinez fa doppietta con una spettacolare girata al volo di destro su cross di Barella proprio da destra e completa la rimonta nerazzurra con sorpasso (1-2).

SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 58′ e sul risultato di 1-2, doppio cambio iniziale per Inzaghi: fuori Bastoni e Dzeko, dentro de Vrij e Lukaku. L’olandese si piazza al centro della difesa facendo scalare Acerbi sul centro-sinistra al posto del connazionale appena ammonito, mentre in attacco si tratta della solita staffetta con il belga che rimpiazza il bosniaco. Al 68′ ecco il terzo doppio cambio per l’Inter: fuori Dimarco, dentro Gosens. Altra consueta staffetta sulla fascia sinistra. Infine, all’83′ secondo e ultimo doppio cambio interista: fuori Calhanoglu e Lautaro Martinez, dentro Gagliardini e Correa. Inzaghi sceglie di gestire il vantaggio minimo nei minuti finali con un assetto più difensivo, e allo stesso tempo fisico, sia a centrocampo sia in attacco.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Un uomo solo in copertina: Lautaro Martinez (vedi pagelle di Fiorentina-Inter). Il primo gol è bello e pesante, perché vale il pareggio. Importante già nel primo tempo. Il secondo gol è bellissimo e pesantissimo, perché vale non solo la vittoria della partita ma anche quella del trofeo. Importantissimo per decidere la finale e per la storia nerazzurra. La nona Coppa Italia nella bacheca dell’Inter porta la firma del suo n.10 argentino. Capitano senza fascia a Roma. Bomber.

Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita

COMMENTO – Il primo campanello di allarme arriva talmente presto che Fiorentina-Inter sembra iniziare alle 21:04 dallo 0-0. La prima dormita difensiva, che vede coinvolti Handanovic e compagni, non è il modo migliore di presentarsi in Finale di Coppa Italia. L’Inter di Inzaghi non si resetta ma riprende la partita a suo modo. Si ricerca la verticalità sia per vie centrali sia lateralmente. E dalle fasce arrivano ottimi spunti offensivi. Le principali difficoltà sono nella costruzione dal basso, perché con Handanovic al posto di Onana cambiano giocate e movimenti. L’Inter appare più macchinosa ma con il passare del tempo prende fiducia, forte dell’uno-due di Lautaro Martinez. La prestazione nerazzurra dura poco più di un’ora, poi i cambi di Inzaghi, più che dare nuova linfa alla squadra, mirano ad addormentare la partita. L’ultimo quarto è incentrato sulla difensiva: più importante evitare il 2-2 che cercare l’1-3, perché Inzaghi vuole vincere la Coppa Italia entro il 95′ per evitare i supplementari con eventuali rigori. E ci riesce.

L’editoriale dopo Fiorentina-Inter 1-2

OSSERVAZIONE – Quando si prepara una partita in sfida secca bisogna considerare tutte le ipotesi. La prima è quella temporale: una finale può durare più di due ore. Un ragionamento che Inzaghi fa ma poi mette da parte, sicuro di poter vincere anche nei tempi regolamentari. Alla sua Inter bastano 96′, non uno in più. L’undici iniziale è la formazione-tipo privata degli infortunati Skriniar e Mkhitaryan (in panchina solo per fare gruppo, ndr) con la rotazione in porta: con Handanovic al posto di Onana cambia tanto ma alla fine dei conti la modifica non è peggiorativa. I primi tre cambi sono “chiamati”, compreso quello del difensore ammonito per non rischiare di ritrovarsi in dieci. Lettura giusta. Gli ultimi due cambi sono scontati solo in una partita destinata a finire dopo i minuti di recupero successivi al 90′: Inzaghi non si sogna nemmeno di giocare un’altra mezz’ora con il modesto Gagliardini al posto dell’ottimo Calhanoglu, per intenderci. Lettura audace. L’Inter rincorre la Fiorentina dopo essere andata in svantaggio, Inzaghi cambia in fretta per provare a chiudere la partita ma capisce che è meglio difendersi (male), rischiando più del previsto nei minuti finali ma senza andare oltre i tempi regolamentari: è il vincitore che fa le regole. E Inzaghi in Finale di Coppa Italia è il Re. Buona anche la seconda di fila, Mister!

Extra analisi tattica di Fiorentina-Inter (Coppa Italia)

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Pubblicato da
Andrea Turano

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