Analisi tattica

Benfica-Inter (0-2): Inzaghi incarta Schmidt rinunciando al possesso palla

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Benfica-Inter può già valere la semifinale. Lo 0-2 di Lisbona porta le firme di Barella e Lukaku, quest’ultimo su rigore, ma soprattutto quella di Inzaghi. Primo vero passo falso stagionale di Schmidt, che in casa deve “accontentarsi” del possesso palla senza frutti. E il ritorno a San Siro obbliga gli ospiti all’impresa. Di seguito l’analisi tattica di Benfica-Inter in Champions League

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Benfica in Champions League: 24 Onana; 36 Darmian, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic ©, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 9 Dzeko, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Benfica-Inter

HIGHLIGHTS – Dopo lo 0-0 del primo tempo, nella ripresa, al 51′ cross preciso di Bastoni da sinistra per la testa di Barella, che indirizza la palla nell’angolino basso alla destra del portiere rossobianco (0-1). Poi, all’82′ Lukaku supera Vlachodimos dal dischetto su rigore causato dall’ex Joao Mario per un fallo di mano su cross di Dumfries assegnato dopo l’intervento del VAR (0-2).

SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 63′ e sul risultato di 0-1, arriva il triplo cambio iniziale di Inzaghi: fuori Dimarco, Lautaro Martinez e Dzeko, dentro Gosens, Correa e Lukaku. Tripla staffetta con avvicendamento totale del tandem offensivo. All’87′, sullo 0-2, quarto cambio per l’Inter: fuori Dumfries, dentro D’Ambrosio. Altra staffetta, stavolta sulla fascia destra. Infine, al 92′ ecco il quinto e ultimo cambio finale nerazzurro: fuori Bastoni, dentro de Vrij. L’olandese si piazza al centro della difesa facendo scalare Acerbi nel ruolo di terzo sinistro nei secondi finali.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Non mette il suo nome sul tabellino ma è come se lo facesse, infatti torna a casa con il premio di migliore in campo: Bastoni (vedi pagelle di Benfica-Inter). Suo il cross-assist per lo 0-1 di Barella, suo il cross-assist da cui nasce lo 0-2 di Lukaku su rigore. In difesa perfetto, in attacco anche decisivo. Serata da ricordare e, se possibile, replicare nelle prossime uscite. Fluidificante.

Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita

COMMENTO – L’Inter a Lisbona non fa la partita ma neppure la subisce. Il pallino del gioco è perlopiù nei piedi dei padroni di casa, che provano a impostare la solita manovra ma devono fare i conti con l’organizzazione nerazzurra. La squadra di Inzaghi è compatta e riparte evitando il giropalla sterile. A fine serata il possesso palla dice Benfica ma il risultato parziale è per l’Inter. Parziale perché il ritorno a Milano sarà tutta un’altra partita. In Portogallo lo 0-2 arriva sia per caparbietà sia per qualità. Da sinistra piovono cross, a destra i gol vengono evitati prima ancora di creare i presupposti per farli. Una prestazione non certo perfetta in ampiezza e profondità ma sicuramente più concreta rispetto alle ultime uscite. L’Inter di Inzaghi copre bene il campo e sa ripartire in velocità, anche se non sempre sfrutta bene la superiorità numerica. Nello 0-2 di Benfica-Inter c’è gloria per tutti: Lukaku mette al sicuro il risultato dagli undici metri, Onana nei secondi finali evita complicazioni rimediando a un errore di Brozovic. L’Inter oggi è questa.

OSSERVAZIONE – Chi si aspetta(va) un’Inter simile a quella vista di recente in Serie A non ha ancora capito cosa significa per questa squadra scendere in campo in Europa. Nell’Europa che conta. La vetrina della Champions League risveglia Brozovic e compagni. Alla fine non ne esce una prestazione perfetta ma comunque tale da strameritare lo 0-2. Altro clean sheet stagionale per Onana, che si esalta a partita praticamente finita. Inzaghi stavolta prepara bene la partita, contro un avversario forte e organizzato, e i cambi “programmati” gli danno ragione nella ripresa. Non si accontenta di inserire Lukaku per provare ad arrotondare il risultato ma si assicura di non rischiare Lautaro Martinez e Dimarco (diffidati). Il triplo cambio dopo un’ora sembra folle ma ha una sua logica. Ottenuto il doppio vantaggio l’Inter può finalmente pensare solo a difenderlo. A Milano sarà ancora più difficile contenere gli attacchi lusitani e sarà quello il vero banco di prova per Inzaghi: la semifinale di Champions League non è ancora prenotata come può sembrare. L’Inter formato Champions League, però, è un’altra squadra rispetto a quella vista in Serie A.

Extra analisi tattica di Benfica-Inter (Champions League)

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Pubblicato da
Andrea Turano

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