Stefano Sensi torna a calcare un campo dal primo minuto, in Bulgaria-Italia. E la sua prestazione lancia diverse indicazioni ad Antonio Conte e all’Inter.
RITROVATO – Roberto Mancini spiazza tutti, ieri, lanciando Stefano Sensi dal 1′ in Bulgaria-Italia. Il centrocampista inizia e finisce la gara (al 68′) nella posizione di regista basso. Un ruolo dove non lo si vede spesso (mai da quando è all’Inter), per quanto la sua proprietà di calcio non glielo precluda. La prestazione del numero 12 di ieri non è certo brillante, complice anche la disabitudine a giocare proprio da vertice basso (vedi focus). Ma anche solo l’aver giocato più di un’ora è un’indicazione positiva.
NUOVA RISORSA – Con quella di ieri, infatti, Sensi è solo alla terza presenza da titolare in stagione. E due di queste arrivano proprio con la Nazionale. Con l’Inter non gioca dal 1′ dalla trasferta di Benevento di fine settembre, che fino a ieri era anche la sua gara con più minuti in campo (vedi focus). Da quel momento, tra una ricaduta e l’altra nella spirale di infortuni, Sensi sembrava pure tornato sulla via della continuità. Con un ruolo preciso. Tra novembre e dicembre, Antonio Conte lo schierava spesso nella ripresa (dall’intervallo, molte volte), per dare maggiore verticalità alla manovra. Ed è probabilmente così che continuerà ad utilizzarlo, come mezzala d’inserimento in grado di aprire trame sul centro-sinistra, alzandosi spesso sulla trequarti. L’unica cosa che mancava era la fiducia. Ma anche questa paura sembra essere – finalmente – scomparsa.
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