“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-SPAL parliamo di Vecino e Gagliardini.
PARTITA D’ATTACCO – Al contrario di quanto successo contro il Torino, nella sfida con la SPAL l’Inter ha tenuto il baricentro decisamente alto, praticamente sui 60m in certe fasi. La squadra insomma ha spinto sull’acceleratore e per cercare di allargare gli avversari Conte ha sfruttato i due interni di centrocampo, Vecino e Gagliardini, in un modo specifico.
INTERNI E ESTERNI – Questa presa da Whoscored è la heatmap dei due centrocampisti:
Si nota come abbiano giocato entrambi larghi, arrivando spesso sostanzialmente sulla linea laterale. Zone che in teoria dovrebbero essere coperte dai due esterni di centrocampo, Lazaro e Candreva. Che hanno giocato ovviamente lungo le fasce, ma più alti:
Chiariamo che non si tratta di una novità assoluta. Conte ha provato questi movimenti fin dall’estate, ma in modo tanto insistito non si vedeva da un po’. Provate a sovrapporre le due mappe: Vecino e Gagliardini spesso si sono trovati a giocare praticamente dietro a Candreva e Lazaro, sia per coprirli in caso di ripartenza avversaria sia per fornire un’opzione di scarico comoda, vicina, semplice per far ripartire la costruzione eludendo anche il pressing avversario. Il 3-5-2 di Semplici si trovava in inferiorità sugli esterni grazie a questa accortezza.
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