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Lukaku e la logica che va oltre il tifo: i benefici di un eventuale addio

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Un’eventuale cessione di Romelu Lukaku produrrebbe effetti importanti nel mondo Inter. Ovviamente negativi, ma non solo. Analizzando la situazione in modo lucido, abbiamo individuato i benefici positivi dell’addio del leader nerazzurro.

TERREMOTO NERAZZURRO – Nonostante gli addii di Antonio Conte e Achraf Hakimi, l’estate dell’Inter Campione d’Italia stava riprendendo calore. Fino alle voci sulla possibile cessione di Romelu Lukaku, che improvvisamente rischiano di destabilizzare l’intero ambiente. L’eventuale addio del leader tecnico e carismatico della squadra ha già gettato nello sconforto i tifosi nerazzurri, che perdono uno dei giocatori più amati della rosa. Ma vogliamo andare oltre alle logiche del tifo, tralasciando il senso di dolore che qualsiasi tifoso dell’Inter sta istintivamente provando negli ultimi giorni.

Il freddo business: Lukaku impatta in campo e sul bilancio

PLUSVALENZA – Spostandosi dalle logiche viscerali del tifo verso quelle più fredde e asettiche della finanza, emergono delle ragioni che possono rendere comprensibile la cessione di Lukaku da parte dell’Inter. In primis per la plusvalenza che genererebbe, venendo rivenduto a oltre 100 milioni di euro dopo due stagioni. L’addio di Lukaku – sempre e solo eventuale, al momento – porterebbe aria fresca nel bilancio e nelle casse nerazzurre, aumentando anche la liquidità a disposizione della proprietà.

La cessione di Lukaku arriverebbe al momento giusto

CONDIZIONI MIGLIORI – Sempre ragionando come analisti e non come tifosi, l’eventuale cessione di Lukaku arriverebbe al momento giusto. Il numero 9 dell’Inter è Campione d’Italia in carica e fresco MVP dell’ultima Serie A, dove ha timbrato il cartellino 24 volte nell’ultima stagione (47 totali nel biennio nerazzurro). Ha inoltre 28 anni e, pur essendo nel miglior momento di forma della carriera, è tutto tranne che un profilo futuribile. In sintesi: difficilmente l’Inter potrebbe guadagnare di più da una sua cessione, da qui al 2023 (l’attuale contratto scade nel 2024).

Lukaku via? Riparte prima la programmazione Inter

RISOLUZIONE PROBLEMI – Cedendo Lukaku alle cifre che si leggono oggi, l’Inter non sistemerebbe tutti i suoi problemi (vedi focus). Ma potrebbe notevolmente alleggerire i costi a bilancio, come detto sopra, e iniziare a programmare il prossimo futuro con un margine di respiro più ampio. Ovviamente Giuseppe Marotta e Piero Ausilio non potrebbero reinvestire tutta la cifra che l’Inter incasserebbe, ma intanto l’attivo di mercato e il calo del monte ingaggi – obiettivi di questa sessione – potrebbero considerarsi raggiunti.

Fattore competitivo: l’Inter può fare a meno di Lukaku?

TASSO TECNICO – L’unico luogo in cui un eventuale addio di Lukaku non produrrebbe benefici sarebbe infine il più importante. Ossia il campo. Il numero 9 è il faro dell’Inter: per la posizione che occupa col suo fisico statuario, e per il carisma che ha sempre mostrato sul manto verde, di San Siro e non solo. E ripensando alle 95 partite che Lukaku ha giocato con l’Inter, segnando 64 reti complessive, è impossibile non abbandonare le fredde certezze dell’analisi finanziaria, per riabbracciare la vulnerabilità del tifo. Il belga è una certezza fondamentale di questa squadra, ed è fisiologico che nessun tifoso voglia vederlo correre verso altri lidi. Perché il calcio senza business non può (soprav)vivere, ma il calcio senza passione non esisterebbe nemmeno.

Pubblicato da
Riccardo Buson

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