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La prima di Nainggolan al Cagliari spiega perché non è più all’Inter

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Radja Nainggolan è al Cagliari in prestito, e dalla sua prima partita si può già capire il motivo per cui l’Inter ha preferito chiudere la porta.

NUOVA VITA – Come ormai tutti sanno, Nainggolan è stato escluso da subito dal progetto Inter di Antonio Conte ed è finito in prestito gratuito al Cagliari. Scelta di cuore, di vita, una conclusione romantica che strizza l’occhio anche ai tifosi locali, legati al giocatore. E che, incidentalmente, permette a lui di tenersi lo stipendio da top che aveva all’Inter. Dopo tutto questo si è arrivati alla prima giornata di Serie A, in cui il Cagliari ha giocato contro il Brescia. E qui vanno sottolineate delle questioni tecniche, che fanno capire meglio le scelte della società nerazzurra.

VECCHIO RUOLO – Fin dalle amichevoli Maran ha schierato Nainggolan in un ruolo che non copriva da anni. Non dico da quando stava al Cagliari, ma quasi. Vale a dire mediano davanti alla difesa nel suo 4-3-1-2. Un ruolo primariamente difensivo, di ordine, che in teoria priva il belga di tutte le sue qualità migliori, cioè il dinamismo, l’inserimento, il tiro. Quindi in parte anche della sua leadership in campo, che lui ha sempre detto di esprimere in quel modo. Tutto quello, così per dire, per cui Spalletti lo ha voluto a ogni costo all’Inter solo un anno fa. Al Cagliari non servono i suoi strappi, quelli fondamentali con cui il tecnico di Certaldo ha fatto una testa così a tutti i tifosi nerazzurri. E lo stesso numero 4 negli ultimi anni è scalato metri indietro in un ruolo più difensivo solo in condizioni di emergenza, e con una certa ritrosia. Che succeda ora e fin dall’inizio è un curioso cambiamento, a rifletterci.

STATISTICHE – Questa è la heatmap di Nainggolan in Cagliari-Brescia:

Si vede chiaramente come sia rimasto basso, con poche incursioni verso la trequarti e nessuna in area, a coprire la difesa e gestire il primo possesso. Ha corso (quarto del Cagliari per km percorsi, nono generale), ha recuperato, ma non ha giocato moltissimi palloni (36, solo quattro in rossoblù ne hanno toccati meno, tutti più offensivi e con minutaggio inferiore). 28 i passaggi riusciti, realizzati col 93%: classiche giocate sicure da mediano.

CAMBIAMENTO NETTO – Tutto questo non è affatto banale. Anzi è la naturale continuazione del declino del giocatore, di cui l’anno all’Inter è stato solo il primo passo. Nainggolan è un giocatore primariamente fisico, ricordiamolo sempre. E quando il fisico crolla, cosa che succede anche all’improvviso, devi andare e fare posto. Al Cagliari averlo fa comodo perché è un nome di livello, ma i suoi limiti hanno costretto subito un allenatore come Maran a prendere decisioni precise. Il belga va protetto, coperto, non lasciato libero di correre, strappare, pressare. Troppo alto il rischio di infortuni, o che finisca la benzina davvero in fretta. Non ne ha per fare quel lavoro. Meglio Birsa, tanto per capirci. Davanti alla difesa, nel cuore della squadra, può gestire le sue risorse. Non più trascinatore, ma giocatore d’esperienza inserito in un contesto. Ma un giocatore così, che per di più è spesso sopra le righe fuori dal campo, all’Inter non serviva più.

Pubblicato da
Giulio Di Cienzo

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