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Inter, quanta imprecisione! 66 per 1: dato impietoso nelle ultime tre trasferte

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La trasferta dell’Inter a La Spezia riporta alla luce un trend offensivo preoccupante per gli uomini di Inzaghi. Che trova conferma nelle trasferte dell’ultimo mese.

POLVERI BAGNATE – L’Inter raccoglie l’ottava sconfitta stagionale in Serie A, senza sapere esattamente come. Perché contro lo Spezia i nerazzurri non hanno certo demeritato. Gli uomini di Simone Inzaghi hanno sempre tenuto in mano il volante della gara (69% di possesso palla), assediando forsennatamente l’area avversaria. Ma, complice l’errore di Lautaro Martinez dal dischetto, i 25 tiri hanno prodotto un solo gol. Quello di Romelu Lukaku, sempre dal dischetto. Un dato inquietante, che assume contorni drammatici ampliandolo alle ultime tre trasferte.

INEFFICACIA ESTERNA – Analizzando le gare esterne contro Sampdoria, Bologna e Spezia – tutte nell’ultimo mese – l’Inter conferma di essere tremendamente inefficiente e anche inefficace negli ultimi sedici metri. In queste tre partite, i nerazzurri mettono insieme un totale di 66 tiri, di cui 17 verso la porta avversaria. Una potenza di fuoco che ha portato ad appena un gol, quello di ieri di Lukaku. In compenso, 9 tiri subiti hanno permesso agli avversari (Bologna e Spezia) di realizzare 3 reti. Una statistica impietosa, che fornisce un alibi solo marginale agli uomini di Inzaghi. L’Inter non ha problemi a creare gioco e occasioni: ha percentuali semplicemente imbarazzanti nella finalizzazione. E, giunti a questo punto della stagione, urge trovare rimedio.

Nel mazzo dell’Inter manca la chiave giusta

GIOCARE CON LO SPAZIO – La trasferta di La Spezia conferma che gli avversari preferiscono lasciare il boccino in mano all’Inter. Sempre considerando le tre trasferte di cui sopra, i nerazzurri hanno registrato le seguenti percentuali di possesso palla: 65%, 52% e ieri addirittura 69%. Tuttavia, come abbiamo visto, ogni volta l’assedio all’area avversaria non ha prodotto reali pericoli. Anzi, la passività avversaria invita l’Inter ad alzare il baricentro, esponendo più facilmente la retroguardia a contropiedi sanguinosi. Ebbene, Inzaghi deve lavorare per andare oltre questo limite. Giocando con il baricentro proprio e quello avversario per creare prima e riempire poi lo spazio giusto per arrivare al gol. Certificando con le reti il dominio nerazzurro sul gioco, evitando uno spreco così ingente di sforzi e risorse.

Pubblicato da
Riccardo Buson

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