Inter prima in classifica in Serie A e ancora in corsa sia per la Champions League sia per la Coppa Italia. Dopo la vittoria della Supercoppa Italiana il pensiero, oltre che al campo, va al mercato di gennaio, che chiuderà a fine mese. Ma prima di acquistare ora serve cedere. Da qui il focus sui cinque rimpianti più grandi di calciomercato negli ultimi trent’anni
Fin qui, la stagione dell’Inter è stata esaltante. Dopo un inizio un po’ titubante, in cui l’ambiente sembrava rimpiangere i due anni di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra, Simone Inzaghi è riuscito a trovare l’abito perfetto per questa squadra. E se inizialmente, soprattutto in Champions e contro le big in campionato, l’Inter faticava a trovare la vittoria, gli ultimi due mesi hanno rappresentato una svolta netta.
La qualificazione agli ottavi di finale dell’ex Coppa dei Campioni è stata ipotecata addirittura con una giornata di anticipo, dopo tre stagioni di fila in cui i nerazzurri non sono riusciti a superare il girone eliminatorio. Nel frattempo, anche la classifica della Serie A sorride agli uomini di Inzaghi, che guardano tutti dall’alto verso il basso.
Nonostante una situazione più che ottimale, la dirigenza interista non ha intenzione di stare a guardare. L’obbligo di riscatto per Correa è già scattato e verrà onorato a giugno, mentre per gennaio cominciano a circolare soprattutto nomi in uscita.
Sono proprio queste le voci che ci hanno spinti a scrivere queste righe. Nel corso degli anni l’Inter ha effettuato parecchie cessioni dolorose, e i tifosi interisti lo sanno bene. Si tratta di giocatori che con la casacca nerazzurra non hanno reso secondo le aspettative, ma che in seguito hanno fatto la fortuna di altri club. Nella speranza che il futuro non riservi altre brutte sorprese, abbiamo scelto i cinque rimpianti più grandi della storia dell’Inter.
Il resto, come si suol dire, è storia. Nelle 11 stagioni disputate con i Blancos, Roberto Carlos ha vinto di tutto, diventando il miglior terzino sinistro al mondo.
Sarà una mossa vincente, che farà le fortune del Milan, capace di acquistarlo dai cugini per 35 miliardi di lire. Tanti soldi, soprattutto per l’epoca, ma davvero troppo pochi se si guarda alla carriera del “Maestro”.
Ecco che allora la cessione al Milan del 2002, dopo una stagione tutt’altro che opaca, risulta semplicemente imperdonabile.
Non è un caso che oggi Balotelli militi nell’Adana Demirspor Kulübü, squadra turca neopromossa della Süper Lig, e che gli ultimi anni della sua vita professionale abbiano rappresentato un downgrade netto rispetto al passato. Eppure, Balotelli ha fatto sognare tanti tifosi nerazzurri nel periodo in cui si è allenato alla Pinetina.
A soli 17 anni Super Mario convince Roberto Mancini a lanciarlo in prima squadra. Pochi anni dopo, è proprio l’attuale allenatore della Nazionale a portarlo a Manchester, sponda City.
Per questo motivo la dirigenza interista decide di cederlo all’Arsenal nel 1995, dove scriverà un pezzo di storia del club inglese. Tre Premier League vinte, oltre a quattro FA Cup e quattro Community Shield, sono la testimonianza più chiara della ferita lasciata da Bergkamp nel cuore dei tifosi interisti.
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