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Correa subito in gol nella nuova Inter: la carta vincente nel mazzo di Inzaghi

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Minuto 75 di Inter-Spezia, esce Lautaro Martinez ed entra Joaquin Correa. Appena 7 minuti dopo arriva il gol del Tucu. Si ripresenta cosi ai propri tifosi, nel primo match casalingo. L’attaccante argentino vuole dimostrare a tutti quanto può dare in questa stagione. 

SOLO 6 GOL – L’ultima stagione di Joaquin Correa è stata caratterizzata dagli infortuni. Mai così tanto tempo out nella sua carriera. Troppo, essendo stato acquistato dall’Inter per 31 milioni di euro con l’obiettivo di sostituire, assieme a Edin Dzeko, il partente Romelu Lukaku. Ora suo nuovo compagno di squadra. Solamente sei gol per Correa al primo anno nella Milano nerazzurra. Tutte doppiette. Contro Hellas Verona, Udinese e Sampdoria. Non l’apporto che ci si aspettava da parte dell’attaccante argentino.

LA NUMERO 11 – Quest’anno c’è aria di cambiamento. Il primo è sulla schiena: via la maglia numero 19, torna quella con il 11. Il numero che aveva alla Lazio con Simone Inzaghi. Lo stesso che Correa indossava quando segnò il gol del 2-0 in finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, nel periodo laziale. Per ora ha portato bene: solo 7 minuti per segnare allo Spezia davanti ai suoi tifosi. Occorre ricordare che anche lo scorso anno non partì male, anzi. Dentro appena arrivato a Verona con l’Inter ferma sul pari. In quel caso impiegò un minuto in più per il primo gol in nerazzurro. Dieci minuti dopo fece pure il secondo. E il popolo interista era già in visibilio. Un esordio da sogno scrissero tutti i giornali. In quanto sogno, tale rimase. Ora, però, bisogna svegliarsi.

LA CARTA VINCENTE  Da San Siro le sensazioni sul ventottenne sono positive. «Tucu, scaldati!» e Correa ha già la testa nella partita. Assieme a Robin Gosens è quello che pare più carico nel riscaldamento prima di subentrare. Bravo a farsi trovare da Dzeko, che fa un gran lavoro sul lancio di Roberto Gagliardini. Finta, tiro e gol. 3-0 e il nome “Correa” torna scritto sul tabellone. Quest’anno questa situazione potremo vederla più spesso. La Lu-La è difficile da separare. I due si intendono alla grande e spaventano le difese avversarie. Da subentrante, però, Correa può essere quel giocatore rapido, che salta l’uomo e crea gioco. Una carta che Inzaghi è consapevole di avere.

OBIETTIVO 100 GOL – Incuriosisce vederlo assieme a Lukaku, agendo da seconda punta molto mobile. Con Big Rom, che viene quasi sempre raddoppiato, potrebbero crearsi voragini per l’undici nerazzurro. Le soluzioni davanti sono tantissime. E tutte di valore. Il reparto offensivo interista spicca tra quelli in Serie A. Inzaghi dovrà essere bravo a sfruttare questo potenziale ma non si è certo nascosto. In quanto ex bomber, è lui stesso a stimolarli, puntando ai 100 gol stagionali.

MATURO E AFFIDABILE – Le parole di Correa nel post-partita di Inter-Spezia (vedi dichiarazioni) sono quelle di chi ha voglia di giocare. Correa parla della squadra, ragiona come collettivo. Ha da poco compiuto 28 anni, e sa di dover dimostrare maturità e affidabilità in campo. Quest’anno, con tanti impegni ravvicinati, avrà modo di tornare spesso utile a Inzaghi. Il Tucu lo sa. E quest’anno vuole far vedere, con la maglia numero 11 dell’Inter, che giocatore è.

Pubblicato da
Matteo Rizzi

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