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Conte continua a cambiare il ritmo dell’Inter usando il baricentro

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Anche contro il Parma, Antonio Conte padroneggia perfettamente il ritmo dell’Inter, giocando col baricentro della squadra.

RITMO CARDIACO – Nelle ultime settimane Antonio Conte e l’Inter sembrano aver trovato uno spartito che funziona con qualsiasi ritmo. I nerazzurri riescono a leggere benissimo i momenti della partita, minimizzando i rischi difensivi e massimizzando le occasioni in attacco. Merito di un solista come Romelu Lukaku? No, di un’orchestra che riesce a suonare calcio adeguandosi perfettamente l’uno allo strumento dell’altro. L’Inter non mantiene lo stesso ritmo per tutta la partita, si è visto anche ieri contro il Parma. Ma è lei a decidere come questo dovrà variare nel corso dei novanta minuti.

BARICENTRO ELASTICO – Il metronomo che spiega questa capacità dell’Inter di dosare la propria foga è il baricentro della squadra. Nel primo tempo di ieri, i nerazzurri si attestavano attorno ai 57,51 metri mentre il Parma rimaneva basso all’altezza di 41,29 metri (dati presenti nel report della Lega Serie A). Così nella ripresa Antonio Conte decide di cambiare musica: l’Inter abbassa il proprio baricentro a 50,73 metri, invitando i gialloblu ad alzarsi sui 52,56 metri. E grazie all’ormai consolidata costruzione della manovra, i nerazzurri riescono finalmente a sfondare. Un paradosso? No, semmai l’ennesima dimostrazione di come l’Inter riesca a controllare la partita anche con il non-possesso (53% a favore del Parma, ieri).

HIT DI SUCCESSO – E non è certo la prima volta che succede, in questa stagione. Anche contro il Milan, nel derby di dieci giorni fa, l’Inter abbassa il proprio baricentro di oltre dodici metri tra i due tempi (da 51,37 a 39,06). La stessa distanza che i rossoneri aggiungono, al contrario (da 50,5 a 62,5). E ci ricordiamo tutti com’è finita. Ancora una volta viene facile il paragone con la Marcia di Radetzky di Strauss, dove l’improvviso abbassarsi del ritmo è solo l’anticipo di un picco sincopato, spesso letale per gli avversari.

Pubblicato da
Riccardo Buson

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