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Conte, addio Inter per il Tottenham. Ne valeva davvero la pena?

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Antonio Conte sembra ormai a un passo dal diventare il nuovo allenatore del Tottenham (vedi articolo). Saltata la panchina del Real Madrid – sulla quale è tornato a sedersi Carlo Ancelotti – quella inglese è rimasta l’unica opzione per l’ex Inter. Ma ne valeva la pena?

VOGLIA DI VINCERE – Si sa, Antonio Conte vuole vincere. Non è sufficiente al tecnico leccese il “partecipare”. Non sapremo mai la verità, ma il motivo principale per cui ha lasciato l’Inter è stato con ogni probabilità il non potergli promettere una squadra all’altezza delle sue ambizioni il prossimo anno. Che, attenzione, non vuol dire smantellare. Bensì non poter andare a prendere sul mercato quei giocatori in grado di far fare un ulteriore salto di qualità ai nerazzurri. Una squadra che, in ogni caso, al 2 giugno 2021 resta ancora una delle (se non LA) candidate principali alla vittoria anche del prossimo Scudetto. Con tanto di prima fascia in Champions League.

SALTO NEL VUOTO – La premessa dello scorso paragrafo introduce quanto sta per arrivare. Valeva davvero la pena per Antonio Conte lasciare l’Inter, per accasarsi al Tottenham (in attesa, chiaramente, dell’ufficialità)? Parliamo della squadra che, classifica alla mano, è la settima squadra della Premier League. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, gli Spurs per blasone non possono nemmeno essere considerati una grande europea. E, a proposito di Europa, c’è una bella differenza tra il giocarsi la Champions League in prima fascia e il dover partecipare invece alla neonata Conference League, la terza competizione continentale per prestigio. Strano, per qualcuno che fa della vittoria la sua unica ossessione.

MIGLIORAMENTO? – Dunque, il passare da una squadra campione d’Italia e tutto sommato ancora competitiva (salvo enormi stravolgimenti sul mercato estivo), con un contratto a cifre più che soddisfacenti, costruita a sua immagine e somiglianza, al passare alla settima squadra della Premier League lascia sicuramente una domanda. Conte (anzi, Antonio), ne valeva davvero la pena? Solo il tempo potrà darci una risposta.

Pubblicato da
Ivan Vanoni

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