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Casadei vola, Gagliardini fallisce: Inter, sei anni di valutazioni errate

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Casadei e Gagliardini in comune hanno tante cose. Tra cui il fatto di non essere più di proprietà dell’Inter, almeno ufficialmente a partire dal 1° luglio 2023. La carriera delle due mezzali italiane scuola nerazzurra avanza con il peso degli investimenti fatti ma bisognerebbe porre l’attenzione anche su altri dettagli. Ad esempio le scelte in prospettiva del club stesso

BUONA LA PRIMA – Il debutto di Cesare Casadei (vedi focus) con l’Italia del CT Carmine Nunziata al Mondiale Under-20 non passa inosservato. E non solo perché la Nazionale Italiana riesce ad avere la meglio sui pari età del Brasile, che vengono quasi spazzati nel giro di mezz’ora. Anzi, anche meno. Un assist, di testa, per l’1-0 di Matteo Prati all’11’. Poi, al 27′, un gol per il 2-0 con il suo marchio di fabbrica: il colpo di testa in mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Infine, un rigore conquistato e segnato, di destro, per il 3-0 al 35′. Sembra la partita perfetta. Il Brasile si sveglia troppo tardi e alla fine va solo vicino al pareggio. Resta la prestazione di Casadei, che si distingue per maturità e personalità rispetto ai suoi coetanei. Il classe 2003 scuola Inter, oggi di proprietà del Chelsea ma in prestito al Reading, si prepara a prendere il volo internazionale. Il ventenne di Ravenna, finito al centro dell’attenzione mediatica dopo la sua cessione onerosa dall’Inter al Chelsea ad agosto 2022, torna a far parlare di sé anche in Italia.

Inter, l’ultimo flop firmato Gagliardini

PESSIMA L’ULTIMA – In Italia, nel frattempo, il pari ruolo Roberto Gagliardini dà il peggio di sé in Napoli-Inter (vedi analisi tattica). Il classe ’94 scuola Atalanta, arrivato al termine della sua avventura all’Inter, dimostra come l’età sia un concetto relativo per un calciatore. I margini di miglioramento dopo oltre sei anni di Inter si sono ridotti di mese in mese. Il potenziale della mezzala di Bergamo, oggi 29enne, è stato letteralmente buttato via dopo il primo semestre a Milano. Ad Appiano Gentile, nel passaggio di ben cinque allenatori, sicuramente qualche errore di valutazione tecnico-tattica è stato fatto su Gagliardini. Che poi ci ha messo del suo. Tanto del suo, per fallire. E far fallire il ricco investimento stanziato dall’Inter nel gennaio 2017. Anno in cui l’Inter si fida più del Settore Giovanile altrui anziché del proprio. In attesa di vedere Casadei alla stessa età (nel 2032…), a distanza di anni la carriera di Gagliardini non è certo decollata più di quella di Marco Benassi (oggi alla Cremonese in prestito dalla Fiorentina, ndr), centrocampista italiano classe ’94 scuola Inter. Esempi a posteriori ma che fanno riflettere un bel po’ sui progetti.

Inter alla ricerca del nuovo Casadei

LEZIONE DA RICORDARE – Il mancato passaggio di consegne tra Gagliardini e Casadei, all’Inter, è uno dei tanti problemi del nostro calcio. L’Inter ha cresciuto in casa la mezzala italiana del futuro ma l’ha sacrificata alla prima occasione utile. Ora le pressioni sono tutte su Casadei, che dovrà dimostrare sia di valere quanto e più dell’investimento firmato Chelsea (15-20 milioni di euro, ndr) sia di avere una carriera superiore a quella di Gagliardini. Costato all’Inter più di 20 milioni e meno di 30, mica poco. E pronto ad andare via a parametro zero. Quello che nel 2017 sembrava un colpo di mercato firmato Suning in realtà si rivela un abbaglio. Un abbaglio che segue la stessa logica di due illustri predecessori (Joao Mario e Gabriel Barbosa in arte “Gabigol”, ndr). Fare mercato con superficialità non è mai una buona idea né in entrata né in uscita. L’uscita di scena di Gagliardini, nel giorno in cui Simone Inzaghi porta in panchina il classe 2004 Ebenezer Akinsanmiro (vedi focus), vale come lezione: puntare sui giovani non deve essere una roulette nella speranza di beccare il talento valido da tenere in Prima Squadra ma una comune pratica di valutazioni, basata su fiducia e pazienza. Oggi l’Inter va alla ricerca del nuovo Casadei, che da subito poteva già essere il miglior profilo post-Gagliardini e a costo zero.

Pubblicato da
Andrea Turano

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