Editoriali

Inter, ora reagisci! Il furto di Firenze sia la spinta in più per la Champions

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Tutto il mondo Inter ha ancora negli occhi l’inesistente calcio di rigore del 3-3 assegnato alla Fiorentina dall’arbitro Rosario Abisso di fatto al centesimo minuto. I due punti persi sono pesanti come un macigno, ma i nerazzurri ora possono e devono far leva sul moto d’orgoglio del gruppo per ottenere la qualificazione in Champions League proprio quando tutto appare come l’inizio di un crollo annunciato

LA MAZZATA… – Quello che è successo all’ultima azione di Fiorentina-Inter fa passare la voglia di discutere di tattiche, qualità tecniche e di calcio in generale: è inaccettabile che in barba al supporto della tecnologia si possa fischiare un rigore nonostante un fallo commesso (da Federico Chiesa su Danilo D’Ambrosio) e una deviazione di petto nella stessa azione, con i medesimi protagonisti coinvolti. C’è chi si è spinto a scomodare perfino la psicologia per giustificare la decisione dell’arbitro Rosario Abisso, che sarebbe stato sopraffatto dall’orgoglio di non vedersi smentita una terza valutazione sul campo dopo quelle che avevano portato all’assegnazione del calcio di rigore per l’Inter e all’annullamento del gol di Cristiano Biraghi per fallo di Luis Muriel sempre su D’Ambrosio. C’è anche chi ha definito “imbarazzanti” le lamentele interiste perché all’andata era successo l’opposto: ecco, all’andata si spesero fiumi d’inchiostro per contestare il rigore di “polpastrello” di Vitor Hugo (e non solo) con il risultato che la domenica successiva la Fiorentina si sarebbe vista regalare ai danni dell’Atalanta un rigore su netta simulazione di Chiesa per un paradossale e assurdo meccanismo compensativo. E come dimenticare il caos di polemiche sollevato da Francesco Totti al termine di Roma-Inter a cui sono seguiti diversi episodi arbitrali favorevoli ai giallorossi come il mancato rigore assegnato al Torino nel recupero o il gol annullato al Genoa? Tutto questo, unito agli altri errori arbitrali che hanno danneggiato i nerazzurri come a Reggio Emilia contro il Sassuolo o a San Siro contro il Parma, rende difficile mantenere equilibrio e imparzialità quando si va ad analizzare quella che oggi è la classifica dell’Inter: solo +2 sul Milan, +3 sulla Roma e una corsa Champions League che si è complicata non poco. Perché episodi reiterati come i suddetti possono tagliare le gambe a qualunque professionista.

… E LA REAZIONE – Poi, però, la rabbia va smaltita e l’orgoglio ferito del gruppo impone di analizzare un’altra buona prova della squadra. Ecco, la squadra. Ora deve ricompattarsi ancor più di quanto già fatto nelle ultime settimane e trovare dentro di sé la grinta e l’amor proprio di andare a tagliare il traguardo prefissato della Champions. L’Inter ora deve andare a Cagliari con il fuoco dentro per prendersi i tre punti, lo stesso dovrà fare in casa contro la Spal per poi arrivare al derby contro un Milan che parte della stampa indica come superiore ai nerazzurri solo per l’aggiunta di Lucas Paquetà e Krzysztof Piatek nel mercato di gennaio: l’orgoglio di un gruppo che, con tutti i suoi limiti di continuità tecnica e mentale, lavora insieme da due anni non può non essere toccato da analisi simili. Luciano Spalletti lo sa e deve far leva su questo sentimento per vincere le prossime due partite e completare l’opera di reazione ai torti andandosi a prendere quel derby in trasferta che manca dal lontano 2012 (0-1 con gol di Walter Samuel). Oggi è difficile guardare il lato positivo di una situazione grave e inaccettabile, lo sconforto prevale su ogni altro stato d’animo. Ma siamo sicuri che i calciatori dell’Inter vogliano dar ragione a chi pensa che senza Mauro Icardi la squadra finirà il campionato al quinto posto? La follia di Abisso potrebbe aver cambiato il finale di stagione nerazzurro, sì, ma questa volta la sindrome di accerchiamento può trasformarsi in una spinta decisiva per centrare quella Champions che oggi il fischietto palermitano sembra aver messo a serio rischio.

Pubblicato da
Simone Messe

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