Editoriali

Casadei al Chelsea: ecco chi non è l’ex centrocampista classe 2003 dell’Inter

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Casadei è diventato inconsapevolmente protagonista del calciomercato internazionale. Il trasferimento al Chelsea, senza nemmeno aver debuttato con la Prima Squadra dell’Inter, non può lasciare indifferenti. Adesso in Italia tutti ne parlano, ovvio. Eppure non tutti conoscono il calciatore in questione. E oggi, per non fare brutte figure, è più facile dire chi non è Casadei

TALENTO ITALIANO – Tanti si stanno chiedendo chi è Cesare Casadei negli ultimi giorni. Troppo facile, ora. Facilissimo dopo aver chiuso l’operazione di mercato in uscita dall’Inter (vedi comunicato). L’attenzione mediatica intorno al talento (ner)azzurro classe 2003 è elevata già da un paio di mesi. Chi è Casadei lo abbiamo detto e scritto abbondantemente negli ultimi due anni. Oggi scriviamo chi non è Casadei. Non è Frankie Lampard e nemmeno lo diventerà mai. E non perché difficile per lui. Semplicemente perché è impossibile per chiunque. Al Chelsea lo sanno. Lo sa anche Casadei, che è un ragazzo sveglio. All’Inter sanno che non è né Nicola BertiDejan Stankovic, ai quali comunque può e deve ispirarsi. Per restare in Italia, non è Daniele De Rossi né può ambire a esserlo. E non è nemmeno Marco Verratti, con cui non c’entra nulla nonostante entrambi siano finiti subito all’estero senza passare dalla Serie A. Neppure con Nicolò Zaniolo c’entra qualcosa, al di là di ciò che si racconta in uscita dal Settore Giovanile dell’Inter. E ovviamente non c’entra granché neanche con Roberto Gagliardini e Matias Vecino, che gli hanno tolto spazio in Prima Squadra nell’ultima stagione ma non perché il talento di Ravenna non fosse già all’altezza di giocarsi le sue chance. È stata una scelta. Ed ecco chi non è Casadei.

Chi è (non) Casadei, adesso al Chelsea via Inter

FUTURO INGLESE – Casadei è una mezzala dal gol facile. Ma il gol non arriva facilmente solo per caso. Il ragazzo in questione ha caratteristiche importanti. Uniche per la sua generazione in Italia. Più di un anno fa scrissi che Simone Inzaghi avrebbe potuto/dovuto lavorarci su per farlo crescere e maturare sul modello di Sergej Milinkovic-Savic, otto anni più grande di Casadei. E che proprio otto anni fa iniziava a farsi notare tra nel calcio professionistico. Per poi approdare un anno dopo in Italia e iniziare il suo percorso alla Lazio. Esaltato proprio dall’incontro con Inzaghi. Non è stato possibile all’Inter per il 19enne Casadei a causa di una scelta. Una scelta azzardata ma obbligata. Oggi Casadei non vale 20 milioni di euro né 15 più 5 bonus. Nemmeno la metà. Domani può valerne il doppio. Anche il triplo. L’Inter non ha deciso di cederlo, l’Inter si è messa nelle condizioni di essere obbligata a cederlo per il bene di tutti. Una decisione nata da tempo, con la scelta controcorrente di non allestire la seconda squadra Under-23, e maturata solo ora. Alla prima occasione utile per monetizzare da un talento, ancora acerbo ma dal potenziale importante. La chiamano plusvalenza ma è scorretto considerla tale senza passare dal calcio professionistico. Il bilancio sofferente per errori pregressi è un alibi. Il mercato dei talenti è fatto di investimenti (virtuosi), non di costi. Di sicuro l’Inter sul suo ormai ex centrocampista italiano classe 2003 ha scelto di non puntarci. Né ieri né oggi. Quindi, perché preoccuparsi del domani? Good luck, Mr. Cesare. Il Chelsea – anche U21 – è ciò che di meglio non può capitarti, oggi.

Pubblicato da
Andrea Turano

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