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Marotta: «Dybala rappresentava un’opportunità, in attacco siamo a posto»

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Marotta e Inzaghi stanno parlando nella prima conferenza stampa della nuova stagione dell’Inter (QUI il live di Inter-News.it). L’amministratore delegato nerazzurro introduce il discorso parlando della scorsa stagione per terminare con Dybala 

RIEPILOGO – Giuseppe Marotta introduce la prima conferenza stampa della stagione 2022/23 dell’Inter con un ampio discorso che inizia con un riepilogo: «Oggi, simbolicamente, siamo al via di una nuova stagione. Prima di partire vorrei fare un consultivo della stagione passata, che definirei agrodolce. Dolce perché la nostra bacheca ha avuto due trofei, amara per quel secondo posto. La differenza è minima tra chi vince e chi non vince, questo dev’essere da monito per la stagione che inizierà fra poco. Volevo portare i saluti del nostro presidente Zhang, che non è presente fra noi, augurare a tutti una stagione ricca».

MERITI – Marotta prosegue parlando del rinnovo di Simone Inzaghi: «Le novità consistono soprattutto nel rinnovo del nostro allenatore: come sapete abbiamo rinnovato il contratto, frutto di un rapporto che si è consolidato l’anno scorso dopo le turbolenze. Ha dato ampia soddisfazione a tutta la proprietà, alla società intera e ai tifosi. Era fisiologico il rinnovo, un allenatore che ha rappresentato coi fatti di essere all’altezza dell’Inter. Ha dimostrato di avere quegli skill e quelle caratteristiche per essere uno dei migliori allenatori in circolazione».

COMPETITIVI – Marotta alza l’asticella in vista della prossima stagione: «L’occasione è per ringraziare Ausilio e Baccin, miei colleghi con cui ho instaurato un gran rapporto e che stanno lavorando per allestire una squadra competitiva. Nel mondo del calcio e dello sport l’asticella dev’essere alta: non bisogna avere la paura di perdere, ma la voglia di vincere. Noi ci presentiamo ai nastri di partenza con l’obiettivo di far bene e vincere, forti del fatto che in questi anni abbiamo dimostrato di essere altamente competitivi. Non dobbiamo farci virare dalla sostenibilità finanziaria, che certamente serve ed è necessaria. In primis io, Ausilio e Baccin abbiamo questo monito e questo obiettivo da raggiungere, così come ce l’ha nella parte gestionale e corporate Antonello. Ringrazio anche quelli che dietro le quinte lavorano per il bene dell’Inter. La sostenibilità non significa non essere competitivi: il mercato fatto da noi tre è creativo, molto intuitivo. Ci ha portati a una squadra competitiva dopo cinque giorni di mercato. Il campionato incombe, sarà un anno anomalo con una spaccatura fra la prima e la seconda parte. Nella prima dovremo sostenere venti incontri, quattordici di campionato e sei di Champions League, il lavoro sarà complicato per tutti perché mai nella storia del calcio si era presentato un calendario così».

TIFOSI E MERCATO – Marotta non dimentica i tifosi e quanto di buono fatto finora sul mercato: «Sul mercato c’era l’intenzione da parte nostra di presentare al mister una squadra competitiva, cercando di farla nel migliore dei modi. Il lavoro fatto dimostra che abbiamo raggiunto questa promessa. Un ringraziamento anche ai nostri tifosi, che sono stati sempre vicini e rappresentano lo zoccolo duro di questo club. Il nostro obiettivo è di ampliare anche quest’anno la bacheca: i trofei sono frutto della cultura del lavoro, con la volontà di raggiungere il massimo degli obiettivi».

OPPORTUNITÀ – Marotta chiude parlando di Paulo Dybala: «Dybala fa parte di quella serie di giocatori svincolati: per la mia esperienza è la prima volta che tanti giocatori svincolati di livello sono ancora oggi fermi nel loro non essere da una parte o dall’altra. È la dimostrazione di un calcio che si sta evolvendo, dove bisogna guardare al contenimento dei costi. Dybala rappresenta e rappresentava un’opportunità, ma non possiamo non ricordare che siamo a posto nel settore offensivo. Abbiamo giocatori di grande spessore, starà all’allenatore gestirli in tutti i modi ma rimane il rispetto per un giocatore per il quale ho grande affetto».

Pubblicato da
Viviana Campiti

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