Nel corso di una lunga intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” per i suoi 80 anni (QUI la prima parte), Gigi Simoni è tornato sullo scudetto del 1998 perso contro la Juventus, ma ha anche parlato di Ronaldo
AMARO – «È una ferita che rimarrà sempre, anche perché Ceccarini ripete che aveva visto giusto. Non ho più parlato con lui anche perché quando ci siamo trovati a qualche cerimonia io l’ho salutato e lui ha fatto finta di non riconoscermi».
FENOMENO – «Ronaldo è il più forte che ho allenato. Conservo ancora la sua maglia sporca di fango, dopo la doppietta a Mosca. Ma non dimentico West, che mi manda ancora tartarughine in legno».
SOMIGLIANZE – «Chi mi assomiglia? Dico Giampaolo, che avevo portato a Cremona. Non so se sia un bene o un male, ma mi assomiglia molto».
Fonte: Gazzetta dello Sport – Alberto Cerruti
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