Zhang deve (s)vendere l’Inter anzi no ma può: il trivio non considerato
Zhang è il Presidente più giovane della storia dell’Inter ma punta a diventare anche quello più vincente. Uno scenario possibile solo a una condizione, che prevede una scadenza vicina ma anche più opzioni rispetto a quella ipotizzata ciclicamente per via della nota situazione Suning
FUTURO INTER – Sul calendario dell’Inter è segnata in rosso una data. Quella di lunedì 20 maggio 2024, che è segnata in rosso ma anche cerchiata. Probabilmente evidenziata di giallo fluo, ché non si sa mai. Nessuna partita in programma. Nessuna finale da preparare (Europa League permettendo…). La data interessa relativamente all’Inter di Simone Inzaghi come squadra, visto che si deciderà il futuro nerazzurro a livello societario. Più che una scadenza per la società Inter si tratta della scadenza per la proprietà Suning Holdings Group, che vedrà terminare il prestito del fondo Oaktree Capital Management a tre anni dall’accordo. Da mesi non si parla altro che del futuro societario dell’Inter, che potrebbe passare di proprietà o continuare con il Presidente Steven Zhang ai vertici aziendali. Ciclicamente esce la notizia della cessione vicina delle quote societarie di Zhang, in genere seguita da una smentita indiretta o comunque solo ufficiosa. Il famoso “bivio” in cui si troverebbe Zhang è molto più mediatico che reale. Anche perché non si tratta di bivio. E il progetto (a breve termine) dell’Inter di Zhang con Inzaghi in panchina è previsto – almeno – fino al 30 giugno 2025. Con opzione di (buon)uscita anticipata…
Zhang decide il futuro ma anche il brand Inter
TRIVIO ZHANG – Il countdown è già azionato da tempo ma a circa otto mesi dal fatidico 20 maggio la situazione non cambia. Se da una parte è vero che Suning rischia di perdere il controllo dell’Inter in favore di Oaktree, dall’altra non è automatico che Zhang debba vendere. E soprattutto non è automatico che debba svendere. Opzione sempre dribblata con successo grazie a una serie di azioni in grado di ridurre i costi e aumentare i ricavi della sua Inter. In pratica, la strategia di ridimensionare il debito iniziale e allo stesso tempo potenziare il valore del brand Inter sta dando ottimi frutti. Ciò significa che – a prescindere dalla pressione mediatica, che è tutta sull’Inter ma di conseguenza si riflette su Suning – Zhang è ancora in totale controllo della situazione. Cedere al miglior offerente, rinegoziare con Oaktree o trovare un socio-finanziatore per gestire l’Inter con meno ansie e un progetto a medio-lungo termine è una decisione che verrà presa nei prossimi mesi. Probabilmente anche prima del 20 maggio, che è data ultima ma la scelta al trivio arriverà prima. Perché il tempo scorre anche senza fare terrorismo: quando ci sono più di due opzioni non si parla mai di bivio. Ma è anche vero che le difficoltà di Suning fanno vendere copie, quindi il futuro dell’Inter di Zhang è sempre argomento caldo (e senza novità).