Zanetti: “Maradona unico. L’Inter è una famiglia. Il mio ruolo…”
Intervenuto con una nota vocale esclusiva sull’emittente Radio RCR Metro Barcelona durante il programma “Fútbol Distinguido”, Javier Zanetti – Vicepresidente dell’Inter – ha parlato dell’idolo Maradona e del suo ruolo nell’Inter.
MARADONA – Queste le parole di Javier Zanetti al programma “Fútbol Distinguido” su Diego Armando Maradona: «Diego trasmetteva sempre emozioni, quello che faceva con la palla era unico. Era speciale, era una di quelle persone che quando parlano di lasciano qualcosa. Riusciva a trasmetterti quello che significava il calcio per lui. Chiunque fuori dall’Argentina conosceva Maradona: questa è l’eredità che ci ha lasciato. Il gol più bello? Senza dubbio quello contro l’Inghilterra, che non a caso è stato definito il più bello della storia. Anche per quello che significava per tutti gli argentini. E poi ci portò in semifinale dei Mondiali».
AMALA – Il discorso si sposta poi velocemente sull’Inter, e Zanetti ricorda la registrazione di “Pazza Inter”: «Fu un bel momento, speciale, mi sono divertito a registrarla coi miei compagni. E’ stato un bel momento, ce lo siamo goduto».
LEGAME – L’ex capitano nerazzurro descrive poi il suo legame con l’Inter: «La verità è che mi sento identificato con l’Inter, sono qui dal 1995. Si è creato un legame fortissimo, coi tifosi, con tutta la gente che forma questa famiglia. Per me l’Inter è una famiglia. La cosa bella del mio lavoro, che mi rende felice, è poter trasmettere cosa significa sentirsi parte di questo».
FACCHETTI – Zanetti ricorda poi così la leggenda Giacinto Facchetti: «Giacinto è sempre stato un referente per me, una persona sempre presente, che rimarrà sempre nel nostro cuore. Per quello che ha rappresentato nella storia dell’Inter, come giocatore e anche dopo».
OBIETTIVI – «Quando mi hanno nominato vicepresidente mi sono sentito felice e anche molto responsabilizzato. Perché si tratta di rappresentare uno dei più grandi club del mondo. E questo mi ha dato lo stimolo per studiare, per diventare capace a ricoprire questo ruolo. Sono andato alla Bocconi, ho studiato, per avere una visione sportiva a 360°, non solo di campo. Cerco sempre di portare il miglior beneficio possibile, a tutte le aree, alla prima squadra, e a tutto il club. Uno dei miei obiettivi come vicepresidente è quella di riunire il maggiore numero possibile di tifosi dal Sudamerica, facendo capire cosa significa far parte di questo club. E sono felice che si stia concretizzando. Non puoi immaginare la quantità di tifosi che l’Inter ha nel mondo: questo mi rende felicissimo. Sentire che ci sono tifosi dell’Inter a migliaia di chilometri dall’Italia, è bellissimo, ti fa sentire importante, ti trasmette carica».