Zanetti: “Inter 2010? Mourinho sapeva tutto. Gruppo di grandi uomini”
Zanetti si è collegato su Instagram con Javier Zanetti nel giorno del decennale dalla conquista della Champions League. Lo storico capitano dell’Inter, sul profilo ufficiale della società nerazzurra, ripercorre la giornata trionfale di esattamente 10 anni fa. Grande gruppo: Mourinho è stato fondamentale
DIECI ANNI FA NELLA STORIA
Javier Zanetti ripercorre la finale di Champions League 2010: «Qui ci stiamo allenando già da una settimana, la situazione sta migliorando. C’è sempre un po’ di preoccupazione. Il campionato dovrebbe ripartire a metà giugno. Oggi è speciale per come è stata vissuta: è difficile competere su tre fronti e arrivare fino alla fine e vincere. Tutte le componenti sono stati allineati per raggiungere quei grandi trofei. L’altra volta con Cambiasso ricordavamo l’asado dopo gli allenamenti. Io portavo la carne, Walter (Samuel, ndr.) faceva tutto. Poi il Cuchu era tattico: metteva le cose come lui sa fare. Qui in Italia stanno facendo vedere tutte le partite: provo una sensazione di felicità, una sensazione che mi porta sempre a Madrid, a quella giornata. Mi ricordo le preghiere a Santa Rita! Il mate… La nostra canzone prima di ogni partita. Finale Champions? Nei minuti finali Samuel aveva la palla in mano, mancavano due minuti: io già piangevo. Lui mi faceva la faccia brutta come a dirmi: “Non è finita”. Ero troppo emozionato».
INTER, DA BARCELLONA A MOURINHO
Javier Zanetti ripercorre le tappe fondamentali del 2010 dell’Inter: «Barcellona? Mi ricordo che era la sfida dei fratelli Milito. Ho pensato alla sensazione dei genitori: prima la felicità perché tutti e 2 eravate in semifinale, poi uno passa e uno no. Ricordo il percorso che abbiamo fatto noi: vedere Roma-Sampdoria e come abbiamo esultato! Quando i giallorossi ci hanno sorpassato non dipendeva solo noi: è arrivato questo passo falso nel momento giusto. Nel 2010 percepivo che qualcosa di importante poteva accadere, dicevo: “Non molliamo mai”. Prima che calciatori eravamo grandi uomini – dice Zanetti -. C’era grande rispetto l’un per l’altro. Quando siamo usciti in campo al Bernabeu: lì già la pelle accapponava. Nell’ultimo mese di maggio erano tutte partite da dentro o fuori! Non potevamo sbagliare nulla. Mourinho poi in tutto l’anno ci ha trasmesso la personalità fondamentale per fare il grande salto. Il gruppo, però, ha sempre dato grandi risposte. José trasmetteva la tranquillità nel momento giusto: era convinto di quello che sarebbe successo. Lui lo sapeva! Andava a toccare tasti particolari e aveva un grande risposta. L’emozione è sempre tanta. I tifosi nerazzurri ci sono stati sempre e sempre ci accompagneranno. Moratti è una persona che è stata più di un Presidente per noi. Ci ha trasmesso grande senso di appartenenza».