Trentalange: «Orsato? Arbitri più bravi ad arbitrare che a comunicare»
Alfredo Trentalange, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, ha parlato a “Rai Due”, durante il programma “Dribbling”, tornando sull’esperimento dell’intervista a Daniele Orsato (vedi articolo) e sull’apporto del VAR.
COMUNICAZIONE – Alfredo Trentalange ha parlato del tema arbitri e comunicazione, tornando sull’intervista di Daniele Orsato a “90esimo minuto”, che ha spiegato in modo quantomeno discutibile la decisione di non espellere Pjanic in Inter-Juventus del 2018: «Io credo che i tempi sono maturi per lasciare che gli arbitri spieghino i loro errori. Il nostro obiettivo è aprire ai canali di comunicazione. Ovviamente bisogna essere in due con grandissimo rispetto e attenzione. Bisogna cercare ciò che unisce. Noi pensiamo ci siano dei pregiudizi nei confronti degli arbitri. Se l’arbitro si fa conoscere come persona, allora si possono mettere da parte questi pregiudizi e questo ci permette di parlare la stessa lingua in modo semplice e rispettoso. Dopo l’esperimento di Orsato, dettato da grande buona fede, abbiamo visto che gli arbitri sono più bravi ad arbitrare che a comunicare. Ci vuole una formazione anche in questo tipo, perché ne abbiamo sentite di tutti i colori. Bisogna essere preparati».
TECNOLOGIA – Trentalange ha poi elogiato l’arrivo e l’uso del VAR nel calcio: «Il VAR è stata una grandissima scoperta. Non si torna indietro. L’arbitro quando è sul terreno di gioco è convinto di non sbagliare. Poi davanti alla televisione vede delle cose che probabilmente non aveva visto e il VAR gli cambia la vita, perché il primo a stare male se ha deciso una partita o un risultato è proprio l’arbitro. La tecnologia risolve il problema alla radice. L’arbitro è lì per compiere un gesto di giustizia e dare a tutti le stesse opportunità di giocare alla pari. Noi abbiamo un luogo comune per cui l’arbitro è quello che ci viene a rovinare la domenica e ne combina di tutti i colori. La VAR è un grande aiuto in questo senso».
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