Thuram: «Henry per me uno zio, da Clairefontaine parte tutto!»

Thuram ha parlato dal ritiro della nazionale francese. L’attaccante dell’Inter ha raccontato la scuola di Clairefontaine e poi cita Henry.
SOGNO − Marcus Thuram nel podcast ufficiale della Francia parla così di Clairefontaine: «I migliori talenti della Francia passano da Clairefontaine, un sogno e un traguardo chiaro. La Nazionale per me è diventata un’ossessione da quando ogni mattina, sul cammino per andare a scuola, incrociavo i giocatori della prima squadra. Venivo da una scuola americana che aveva altre abitudini. Ricordo che la prima volta che ho visitato il centro sportivo ho notato un feroce innalzamento del livello rispetto a quello cui ero abitato: erano fortissimi, dei mostri. In campo c’era un ragazzo maghrebino non tanto alto, che giocava da solo e faceva controlli incredibili, era Harit. Poi ricordo che il primo giorno c’erano Saint-Maximin, Nkunku, Florian Ayé e altri… Come abbiamo iniziato a conoscerci abbiamo capito che avremmo passato parecchio tempo insieme, saremmo diventati come una famiglia».
RIFERIMENTO − Continua il giocatore dell’Inter Thuram: «Henry punto di riferimento, un modello per tutti non solo per me. Personalmente, rappresenta molto per me. Lo considero un po’ come uno zio. Quando ho lasciato Clairefontaine c’era un clima strano, perché non avevamo l’impressione di andare via. I giocatori non volevano mostrare troppi sentimenti, sapevamo che sarebbe stata la fine ma non volevamo far trasparire troppa tristezza all’esterno. Dopo due anni, passati insieme in campo e fuori, si creano amicizie per la vita».