Superlega, l’UEFA valuta sanzioni ai club. L’Inter rischia meno fra le italiane
La Superlega torna a far discutere, due settimane dopo il clamoroso forfait (vedi articolo). L’UEFA, stando a ESPN, valuta provvedimenti per le società che continuano a non rinunciare al progetto: fra queste non c’è l’Inter, anche se i nerazzurri non hanno ancora raggiunto un accordo.
AL CONTRATTACCO – L’UEFA è pronta a punire in maniera severa i club fondatori della Superlega, a patto che non si siano già staccati dal progetto. La notizia la dà ESPN, aggiungendo che la punizione massima è l’esclusione di due anni dalle competizioni internazionali. Significa che le squadre non potrebbero partecipare a Champions League ed Europa League. Negli ultimi dieci giorni l’UEFA ha avuto confronti diretti con i dodici club che, a metà aprile, avevano annunciato (e poi ritrattato in quarantotto ore) l’adesione alla Superlega. A oggi, secondo ESPN, c’è un accordo con Arsenal, Atlético Madrid, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham. In più c’è l’Inter, vicina a un’intesa al momento però ancora non raggiunta.
RIBELLI – Gli otto club appena citati, Inter compresa, sono quelli che rischiano “meno”, discorso diverso per Barcellona, Juventus, Milan e Real Madrid. Risulta infatti che siano ancora sulle posizioni iniziali, e che pertanto siano a rischio procedimento disciplinare. Fra le violazioni anche l’articolo 51, che proibisce le affiliazioni con differenti associazioni senza il permesso dell’UEFA. Queste società ritengono di essere in una posizione di forza, perché la Superlega avrebbe chiesto l’OK per far partire il progetto. In più, un paio di settimane fa, una corte di Madrid ha fatto un’ingiunzione nei confronti dell’UEFA, in caso di provvedimenti. Una soluzione potrebbe essere convincere, oltre all’Inter, anche un’altra delle quattro squadre rimaste: in questo caso sarebbero nove su dodici ad aver rinunciato. E, di conseguenza, stando allo statuto della Superlega il progetto sarebbe definitivamente decaduto.
Fonte: ESPN.com – Gabriele Marcotti