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Stellini: «Conte-Inter? Non è stata solo questione di cessioni! Hakimi…»

Stellini è intervenuto ai microfoni di “Maracanà”, in onda su “TMW Radio”. L’ex vice di Antonio Conte all’Inter è tornato sulla decisione del tecnico leccese commentando anche la cessione di Hakimi e la scelta di affidare la panchina dei Campioni d’Italia a Simone Inzaghi. Di seguito le sue dichiarazioni

NUOVA INTER Cristian Stellini torna a parlare dell’avventura all’Inter da vice di Antonio Conte e della decisione di quest’ultimo di lasciare il club nerazzurro dopo la conquista dello Scudetto: «Se il centrocampo Marcelo Brozovic, Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu è più forte? Più forte va dimostrato sul campo, quello determina la qualità e la forza di una squadra. In anticipo sono sempre parole che non valgono molto. Certo, due restano giocatori importanti per l’Inter perché hanno già dimostrato. Calhanoglu è nuovo e dovrà inserirsi nel sistema, nel modulo e nell’insieme della squadra. Se poteva piacere a Conte? Calhanoglu è un nome mai fatto nella scorsa stagione, non è mai stato nemmeno trattato».

PROGRAMMI – Stellini assicura che l’addio di Conte non è legato solo alle cessioni eccellenti: «Quando si parla di programmi, non si parla mai di una cessione, anche perché la cessione di Achraf Hakimi di fatto è avvenuta dopo. E’ più una questione di programmi, discussioni fatte tra allenatore e società alle quali io non partecipavo. Quindi una valutazione fatta all’interno di discussioni tra società e allenatore. Come l’anno prima si è data continuità al percorso, l’anno dopo non c’è stata. Non penso che la scelta sia stata fatta attraverso la valutazione di una sola cessione, ci sono dei programmi e certezze che vanno date agli allenatori».

DIFFICOLTÀ – Stellini parla delle difficoltà che potrebbe avere Simone Inzaghi: «Queste difficoltà se arriveranno, mi auguro di no per l’Inter, arriveranno dal campo. Finché le cose vanno bene si può cavalcare l’entusiasmo di un nuovo allenatore, che è bravissimo ed è stato scelto molto bene dai direttori. Quindi finché si cavalca l’onda tutto va bene, credo che nelle difficoltà debba venire fuori l’esperienza, per dare la sua interpretazione dell’ambiente, perché abbiamo visto che Conte nelle difficoltà dà il meglio di sé e in quello Inzaghi si dovrà far valere. Nei momenti buoni è semplice fare bene, ma nei momenti difficili che sicuramente arriveranno dovrà mettere il suo marchio su questa squadra».

COLLOQUI – La decisione di Conte è stata appresa da Stellini solo dopo i colloqui tra tecnico e società: «Quando ho saputo della decisione di Conte? Io l’ho saputo quando lo avete saputo anche voi. Le riunioni le hanno fatte tra di loro, io non ho partecipato. C’era una tale concentrazione sull’obiettivo, c’era così tanto entusiasmo che forse eravamo anche un po’ distratti da questo. Non c’era tempo per pensare ad altro».

OBIETTIVO NON SEMPLICE – Stellini è convinto che sostituire Hakimi non sarà semplice: «Dove dovrà mettere mano Inzaghi? In realtà la squadra rimane pressoché la stessa. Bisogna sostituire un giocatore come Hakimi, con le sue caratteristiche che non sono semplici da trovare perché è veloce, bravo a fare gol e assist. Per rimanere su quel livello e continuare il percorso intrapreso, sostituire uno come Hakimi non sarà facile e quindi non è un obiettivo semplice da centrare. Farlo sarebbe molto importante».

VALUTAZIONE – Per finire, Stellini prova a spiegare come mai l’Inter di Conte non ha superato i gironi di Champions League: «Io credo che sia partito tutto dal mese di settembre del 2020, nel senso che era inevitabile che l’Inter soffrisse una carenza nella prima fase, vale a dire settembre/ottobre. Perché l’Inter ha terminato la stagione precedente il 21 agosto e ha ricominciato il 28-29 di agosto, questa è una cosa che non valuta mai nessuno ma che noi avevamo ben chiara. Non abbiamo potuto fare un’adeguata preparazione, venivamo da 21 partite consecutive e questa è un’analisi che non fa nessuno ma l’Inter doveva necessariamente soffrire in quella fase. Poi dire che la responsabilità è solo questa no, non è vero. Sono mancate le energie, dettate da quello che ho spiegato prima. Quando poi abbiamo avuto la possibilità di distendere la stagione e gli allenamenti abbiamo visto tutti com’è andata».

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