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Spalletti: “Io via? Inter deve arrivare quarta, il resto non conta. Gagliardini…”

Luciano Spalletti – protagonista in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Chievo, partita della 36ª giornata di Serie A – risponde alle domande sul monday night, ma anche sul suo chiacchieratissimo futuro lontano da Appiano Gentile. Ecco il contenuto della sua conferenza ripreso in diretta da Inter-News.it

Dopo le vittorie delle altre aumenta la pressione per l’Inter?
Diventa difficile far aumentare la pressione a chi vive nell’Inter, a questo livello: la pressione è sempre al massimo, non c’è mai un risultato che ti può mettere a posto e farti stare tranquillo, c’è sempre un obiettivo superiore da raggiungere, è normale che i nostri avversari abbiano vinto la partita, come dev’essere normale per noi andare a tentare di vincere tutte le partite. Sarà una partita difficile, nel calcio niente, soprattutto se sei impostato male nell’affrontarla, diventa facile portare a casa il risultato: per vincere dobbiamo essere migliore degli avversari, non tentare di far diventare peggiori loro. Ci vogliono tutte le qualità nel repertorio.

Si riesce a mantenere la concentrazione con tutte queste voci sul futuro?
Quali voci? Ce ne sono di diverse. Sul futuro di chi? Su di me? Se giornali così importanti stanno scrivendo da mesi che non sarò più su questa panchina, avranno i loro buoni Robert Redford motivi: funziona così nel calcio. Ma non ci sposta di un millimetro dal nostro tentativo di raggiungere il massimo obiettivo. Potrei anche aprire i cancelli per farvi vedere gli allenamenti su come si stanno allenando i giocatori, per noi c’è solo una strada: vincere le partite e riportare l’Inter in Champions League anche quest’anno, questo è l’obiettivo futuro. Nella testa dei calciatori c’è solo l’Inter, non Spalletti o un altro allenatore. Anche nella mia. Vogliamo centrare l’obiettivo della Champions come l’anno scorso, sarebbe importante.

Qual è il grande rischio domani?
Non riuscire a vincere (sorride, ndr). Il rischio è sempre quello di non riuscire a mettere tutte le qualità che possediamo, naturalmente questo dobbiamo tentare di scongiurarlo con il lavoro settimanale, diventa fondamentale allenarsi in un certo modo e che sia normale mettere in campo quello che serve per essere superiore all’avversario. Dal punto di vista tattico, la nostra squadra è preparata ad affrontare qualsiasi avversario, come fatto vedere durante tutta la stagione, poi lo scorrere della partita determinerà se si è lavorato bene o meno.

Poter raggiungere quota 72 punti in classifica la stimola a fare meglio?
Non cambia molto, nel senso che mi stimola la partita di domani sera: siamo perfettamente dentro quello che dev’essere una correttezza di pensiero che riguarda il prossimo obiettivo, poi per la partita successiva se ne andrà a parlare dopo questa gara. Diventa fondamentale riportare l’Inter di nuovo in Champions.

A fine girone di andata eri soddisfatto, ora c’è stato un calo: come lo spieghi?
Si è visto, durante il campionato tutte le squadre hanno creato problemi a quelle più titolate per l’alta classifica. Molte squadre si sono inserite nel gruppone e hanno tolto punti a quelle che l’anno scorso hanno fatto meglio, meritatamente. Allora c’è più equilibrio e diventa fondamentale raggiungere la quarta posizione, con che punteggio si andrà a raggiungere non lo so, ma cambia poco: l’importante è star dentro la quarta posizione.

Se l’Inter chiude al terzo posto, vivrebbe la mancata riconferma come un tradimento?
Non ci interessa, non interessa ai calciatori quello che riguarda me e il mio futuro, e l’Inter che verrà. Interessa l’Inter adesso, ci saranno 60.000 spettatori per questa partita, non per scaldare i seggiolini per la prossima stagione: interessa dare un supporto per questa partita. Non è di interesse di nessuno portare cose davanti che sono diverse dall’attualità e dal momento che dobbiamo andare ad affrontare, ci interessa l’allenamento di oggi e la partita di domani. Ieri si sono allenati bene, questo è fondamentale e ci permetterà di rivivere un’altra stagione in Champions.

Perché Gagliardini non ha trovato più spazio?
Non c’è un motivo particolare, se non la qualità dei suoi compagni di squadra. Gagliardini è un calciatore di ottimo livello come gli altri, quando ho scelto lui ne ho lasciati fuori altri, è tutto nell’equilibrio di chi ho a disposizione. Domani ho possibilità di scelta e anche senza Brozovic la squadra ha fatto bene.

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