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Spalletti: “Inter ha 2 assenti, ora spazio agli altri. Champions? Mi girano, ma…”

Luciano Spalletti – protagonista in conferenza stampa alla vigilia Inter-Rapid Vienna, ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League – risponde alla domande dei presenti in sala, tra cui quelle su Icardi. Ecco il contenuto della conferenza ripreso in diretta da Inter-News.it

Che approccio avrà l’Inter domani?
«Sicuramente non quello del secondo tempo della partita di andata, perché loro hanno dimostrato di avere qualità. All’inizio c’erano arrivati con qualche timore in più, poi quando siamo riusciti a far gol incanalando la partita in una direzione più vantaggiosa per noi, hanno giocato più liberi e fatto vedere di avere qualità. Il risultato dice che non hanno da portare dentro la gara tattiche o ragionamenti, devono fare la partita e questo mette sicuramente noi nelle condizioni di dover stare attenti. Loro sono usciti da una trasferta in casa dello Spartak Mosca, io so cosa significa andare lì a vincere: se non hai personalità e qualità, non vai a vincere su quel campo. Noi abbiamo ancora da qualificarci».

C’è una correlazione diretta tra il gioco di Lautaro Martinez e i risultati dell’Inter? Icardi dovrà riguadagnarsi il posto?
«Lautaro Martinez e Icardi sono molto simili: sono due punte centrali, ma come tutti i calciatori forti possono coesistere. A un livello tale, si mette a posto tutto anche da soli, possono anche coesistere, sono due prime punte che hanno qualità: uno è più bravo in area di rigore, l’altro è più disinvolto a venir fuori. Lautaro Martinez deve far vedere che a contatto con la porta ha la stessa eccezionale bravura dell’altro, però venendo a fraseggiare con la squadra fa vedere che ha qualcosa in più sotto questo aspetto. Fino a poco tempo fa, se non c’era Icardi, dicevamo che era un’assenza pesante per noi: ora che non c’è e non può giocare, è lo stesso».

Quando pensi di avere a disposizione Icardi?
«Dipende dal risultato degli esami e dalla competenza del Dott. Volpi. Aspettiamo il programma per riessere a disposizione del gruppo».

Effetto positivo nelle ultime partite dato dalla situazione?
«No, dipende dal fatto che i nostri calciatori vogliono fare sempre qualcosa di diverso, tentare di fare sempre qualcosa di differente che vada nel più, nel meglio. Dal mio punto di vista è grandioso lavorare con questi ragazzi che hanno questa mentalità».

L’Inter si sente favorita per vincere l’Europa League?
«L’Inter è favorita insieme ad altre cinque-sei. Quando si parla di vincere competizioni come queste non c’è solo una favorita, ma un pacchetto di squadre tutte favorite perché a tutte viene posta la stessa domanda, come il Chelsea e le altre. Siamo sicuramente in questo pacchetto: come diceva Candreva, dobbiamo ambire ad andare più in là possibile. Lo scorrimento delle partite dirà se abbiamo avuto un comportamento di livello come vuole la nostra storia, società e il colore della maglia che indossiamo. Si faranno le valutazioni sugli episodi che determinano se vai avanti o no».

Cosa si è visto di diverso nelle ultime partite?
«Di diverso si è visto che la squadra vuole correggere gli errori fatti precedentemente. La squadra ha messo in campo delle attenzioni in più a dei particolari che hanno fatto un po’ di differenza. Sono due vittorie importanti in campionato, hanno difeso il terzo posto. Se passiamo il turno e accediamo agli ottavi di finale è un traguardo che deve mettere in evidenza quello che è la bontà del modo di lavorare di questi giocatori qui, la qualità dei giocatori che hanno giocato di meno, anche quel quarto d’ora giocato diventa fondamentale perché il risultato è figlio di questi particolari. Sono arrivate in un momento in cui, tra limitazioni UEFA, squalifiche e infortuni, avere il supporto di giocatori che hanno giocato di meno come Candreva diventa veramente importante».

Cambia il modo di giocare con Icardi o Lautaro Martinez?
«No, ma in base alla caratteristiche si portano a favore delle qualità superiori e se ne perdono altre, perché come finalizzatore alla Icardi ne esistono pochi per quello che ci ha fatto vedere. Come attaccante di manovra qualche volta gli abbiamo chiesto qualcosa in più e deve migliorare, mentre Lautaro Martinez ce l’ha, ma diventa fondamentale è quanto di buono ha fatto la squadra in queste due-tre partite: questo è fondamentale da sottolineare, non in funzione dei singoli, ma dell’Inter. In queste partite abbiamo corretto degli errori e fatto passi in avanti, ciò che hanno fatto quelli scesi in campo va migliorato e rinforzato».

Ti girano a vedere l’Inter fuori dalla Champions Legue per pochissimo?
«Quanto mi girano? Un po’ di più di un po’. Però è chiaro che va preso sempre il risultato del campo, analizzare se hai fatto tutto il possibile e se non abbiamo fatto tutto tutto tutto, poco ci manca. Nel senso che poi si vedono i risultati che danno seguito a questa competizione, i clienti che avevamo erano veramente scomodi, ma per come si era messa la situazione dobbiamo guardarci in profondità… Forse potevamo fare quel centimetro in più per portare a casa la qualificazione dopo aver aver fatto i chilometri. Accettiamo e facciamo tesero di un’esperienza importante che serve al percorso iniziato insieme e che stiamo portando avanti».

Come riuscite a essere concentrati nonostante le vicende extra-campo?
«Il discorso è prima di tutto mettere a fuoco che queste situazioni non si risolvono con chat, video e like, ma direttamente con le parole e lo stare insieme, a volte anche essendo al di sopra del rapporto, almeno diventa tutto vero e un contatto molto reale. In questo caso, se si ricorda come si faceva una volta, diventa tutto più facile: quella maniera è sempre buona anche se il mondo è andato avanti e diventato tecnologico, il contatto diventa fondamentale. Si dicono le cose che ci sembrano giuste, si fanno le cose che ci sembrano giuste come in questo caso, l’essere giusti è la cosa che viene recepita nel migliore dei modi da loro. Probabilmente a me non è riuscito esserlo nella sua totalità, ma ci ho messo tutto me stesso per mandare messaggi che arrivino a tutti: tento di farlo perché non è fare solo il porta a porta che dà la soluzione, di fronte c’è sempre la squadra, meglio mandare un messaggio che riguarda tutti senza andare a spezzettare troppo. Si tenta di farlo e, per quello che si è visto, la squadra sa ragionare e prendere notizie da quelle che sono queste competenze, regole e raccomandazioni che si danno per essere corretti nei loro confronti e andare a lavorare in maniera totale per il bene della squadra, del club, dei nostri tifosi. Noi dobbiamo rendere conto professionalmente conto qualcosa a qualcuno, noi all’Inter e ai nostri tifosi, che sono quelli che determinano tutta questa attenzione, seguendo questa squadra e permettendoci di essere dei “campioni” o dei professionisti di altissimo livello. Lo dobbiamo a loro e alla loro partecipazione emotiva, fisica e numerica che c’è ogni giorno a vedere le nostre partite. Si tenda di essere più realisti possibili, anche prendendo a volte posizioni scomode che però abbiano un fondamentale. Si determinano delle opinioni per le scelte che noi facciamo, però gli addetti ai lavori si sono espressi, chi ne ha competenze dirette in materia e vivono dentro lo spogliatoio, conoscendo le dinamiche, di conseguenza si porta avanti un discorso costruttivo in cui gli altri componenti possono vedere un ragionamento solido per cui si porta avanti. Poi ci sono quelli che tendono di metterci cose proprie in questo scorrimento per creare casino: le opinioni sono giuste, ma creare casino volutamente non lo è. Noi dobbiamo far vedere loro che si va a lavorare in funzione di questo per fare il bene della squadra, dell’Inter e dei tifosi».

Come procede il recupero di Keita?
«Non lo possiamo dire, eravamo convinti di averlo a disposizione forse già domani e sicuramente a Firenze, invece non è così. Dobbiamo aspettare un po’ di tempo. Keita è un’assenza importante come quella di Icardi, adesso sono importanti quelli che hanno giocato meno».

Quante possibilità ci sono di rivedere Icardi titolare con l’Inter?
«Secondo me è meglio che si faccia la cosa giusta e regolare: rafforzare quanto si sta facendo, io ho questi giocatori a disposizione. Se la cosa viene ragionata in maniera naturale e semplice, guardando la logica, dico al 100%».

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