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Spalletti: “Domani è uno scontro diretto. Icardi? Non è ancora pronto”

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Lazio, posticipo di domani sera, che si annuncia come uno scontro diretto cruciale per la corsa alla qualificazione per la prossima Champions League. Ecco il contenuto ripreso in diretta da Inter-news.it

Quanto valgono i tre punti contro la Lazio?- “E’ in funzione di quello, sono una concorrente diretta, anche quest’anno stanno disputando un ottimo campionato come nelle ultime stagioni. Simone Inzaghi li fa giocare bene, li ha messi nei ruoli precisi, hanno qualità tecnica di palleggio in trequarti che se non saremo bravi a guadagnare campo in qualsiasi scarico o cambio di gioco, andando un po’ in avanti a limitarli, loro poi possono creare dei problemi e i tre punti diventano più pesanti proprio per il valore e perché è una concorrente diretta”.

Come hai visto Icardi? Lo convocherai?- “Per certi versi l’ho trovato un calciatore nuovo, è da tanto che non era con noi, chiaro che si è allenato e per certi versi dobbiamo ancora bene reinserirlo in tutto quello che è il nostro comportamento in allenamento. Visto quanto è successo in tutto questo periodo, ieri compreso, ritengo giusto che ancora per questa partita non possa essere in grado di aiutare i compagni di squadra, per cui per domani non è convocato”.

Non ci voleva la sosta?- “Ormai dobbiamo abituarci, non è che debbano per forza creare disturbo, chiaro che dipende da dove vieni, da che tipo di settimana hai passato. Se vinci una partita importante e non hai calciatori infortunati e poi in nazionale ti mancano due pedine fondamentali è chiaro che la sosta ha creato dei problemi. Se invece, come è successo in precedenti situazioni, che ne avevi 3-4 e quella settimana poi ti permette di recuperare dei calciatori…in questa settimana non siamo stati fortunati, ma abbiamo una rosa che può sostituire chiunque, abbiamo calciatori come Miranda o Ranocchia che prenderanno il posto di de Vrij. Miranda è un titolare, Ranocchia ha avuto meno spazio ma ha fatto vedere di essersi allenato bene e di essere in eccellente condizione fisica e mentale per dare il suo contributo. Davanti c’è qualche problema, visto il momento, ma anche lì abbiamo delle soluzioni e io sono convinto che ci daranno la possibilità di cogliere l’obiettivo”.

Le prossime due partite saranno un esame? Quanto è importante Vecino per questa squadra?- “Chiaro che se andiamo a fare un’analisi di quanto successo fino a questo momento a volte ci siamo anche un po’ incasinati in delle partite dove non sembrava ci fossero i presupposti, dipende da come ci arriviamo noi, da ciò che riusciremo a proporre dentro la partita. Queste due partite sono di un livello di pericolosità importante, però lo era anche quella precedente, per come ci arrivavamo. Anche voi stessi l’avevate presentata in un certo modo, era una partita difficile come queste due qui che andremo ad affrontare. Noi dobbiamo essere bravi, giocare il calcio che possiamo giocare, che abbiamo fatto vedere in tante partite e che ci siano sempre le stesse intenzioni a livello mentale, di essere convinti di poter vincere in qualsiasi campo. Vecino ha fatto bene in quel ruolo, forse, sicuramente il fatto di fare subito gol lo ha un po’ aiutato, ma era già partito molto bene, forse è stato più libero di attaccare gli spazi con le sue caratteristiche, di fare le proiezioni e accompagnare l’azione in area, è una sua qualità e ha messo in difficoltà il Milan dandoci un vantaggio. Averlo ritrovato nel pieno delle sue qualità in queste partite lascia presagire bene per il futuro”.

Cosa pensa di fare una sosta in questo periodo, a dieci partite dalla fine? Sarebbe giusto ripensare il calendario?- “Mi fa una domanda a cui non ho mai posto attenzione, ci sono anche le esigenze delle Federazioni, bisogna fare delle partite a una certa distanza di tempo. Quello che è fondamentale è che i giocatori in nazionale abbiano un dialogo aperto con il Mister, con i dottori, che ci sia collaborazione tra gli staff medici dei club e quelli delle nazionali. Noi muscolarmente non eravamo così puliti, lo avevamo detto ai calciatori di metterlo in preventivo, di pensare a un dosaggio dei minuti da giocare, però quando si tratta di giocatori giovani, con voglia di dimostrare, di dare un contributo alle proprie nazionali, la maglia della nazionale crea qualcosa di particolare e si mettono a disposizione anche se hanno il dolorino”.

In quanto tempo sarà pronto Icardi? Hai parlato di qualcosa successo ieri, cosa?- “Io ho fatto una proiezione del periodo fino a ieri. Mauro si è allenato col gruppo questa settimana, è ritornato da un lungo periodo, ci sono cose nuove che sono successe e dobbiamo valutare. Gli allenamenti con la squadra sono fondamentali e riguarda questa partita qui, le prossime valuteremo”.

L’Inter oggi è dove lei si era immaginata? E’ più avanti o indietro di quanto pensassi?- “Cercando di lavorare in maniera positiva, corretta, è dove me l’ero immaginata. Qui c’è lo scarto o valutazione che si poteva passare il turno in Champions, un turno di più in altre competizioni, gli eventi successi dentro alcune partite. Come forza, anche nel campionato, come modo di aver perso delle partite in Champions League o in Europa League, in maniera molto obiettiva, penso di poter valutare che abbiamo lavorato abbastanza bene”.

Come procede il recupero di Nainggolan? Cosa si aspetta da Icardi fino alla fine del campionato?- “Nainggolan c’è sicuramente il fatto di doversi allenare con la squadra e avere dei ritmi e delle velocità dentro gli sviluppi dell’allenamento che diventano fondamentali per dare il meglio. Per il resto bisogna parlare dei convocati, sono questi, e noi abbiamo davanti la partita di domani”.

Come si pone rispetto al suo futuro? C’è da fare un discorso a fine stagione?- “Io penso che ci vedremo anche il prossimo anno”.

Nainggolan fa parte dei convocati o no? Samaden ha elogiato Esposito, cosa ne pensa lei?- “Nainggolan è convocato. Su Esposito io penso che l’altra volta è stato convocato e ha esordito, è molto giovane anche se ha una spiccata personalità, ha la qualità di avere la sintesi su cosa fare in area di rigore. Deve giocare delle partite, deve mettersi in condizione di crearsi quel guscio per diventare campioni, quel guscio che si chiama essere uomo, crearsi una corazza che lo difende dalle insidie. Tutto sulla corretta strada, è chiaro che gli ci vuole tempo”.

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