Spalletti a Sky: “Potevamo fare di più, ma risultato giusto”
L’Inter non va oltre l’1-1 nello scontro Champions di San Siro contro la Roma. Il tecnico Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Sky Sport
RISULTATO GIUSTO?- “Risultato giusto, poi ci sono state delle occasioni per noi, abbiamo lasciato degli spazi e non siamo stati bravi ad attaccare e restare in ordine. Non ce la facciamo, restiamo coi terzini aperti e la fase difensiva diventa un problema. Va bene, dopo che si è passati in svantaggio la Roma si è abbassata, ha tenuto la linea difensiva per non lasciare spazi, erano a dieci metri dall’area e non c’erano spazi. Ci hanno lasciato il giro palla che allarga i terzini e riconquistando palla hanno lo spazio per andare dritto per dritto, Dzeko è molto bravo a trovare questi spazi. Nel secondo tempo siamo stati più ordinati, abbiamo avuto pazienza, il rischio è che per pareggiare poi fai più confusione e porti più uomini sulla trequarti dove loro hanno vita più facile perché si posizionano e hanno lo spazio per ripartire. Nel secondo tempo abbiamo scavato questo spazio per riuscire a fare questo gol”.
LA PRESTAZIONE DI PERISIC- “Lui ha queste interpretazioni, a volte riceve palla, deve puntare e invece la riporta indietro. Ha letture con soggettività, a noi però fa comodo, fa rientri, alza il livello di squadra perché lui di testa sul primo palo ne pulisce tantissime e la nostra squadra ha anche bisogno di altezza. Bisogna trovare l’equilibrio, la Roma ha fatto una buona partita, secondo me si poteva fare di più con più precisione, abbiamo sbagliato palloni di un livello non da Inter. Il risultato ci sta, per come si era messa è anche prezioso”.
COME SI POTEVA FARE DI PIU’- “Bisogna mantenere le due piazzole alte sulla linea difensiva, una occupata da un terzino e da una punta esterna che permette di trovare l’esterno sul giro palla. Ci vuole anche più precisione e qualità nella trequarti, nella trasmissione dei passaggi dentro il traffico perché loro abbassavano tutti e due i mediani. Quando riconquistano poi, se non sei ordinato, riescono ad aprirsi e diventa un macello perché hanno qualità e velocità”.
LA CHIAVE TATTICA- “Secondo me dovevamo fare questo, D’Ambrosio doveva fare il guardiano e lasciare Politano negli uno contro uno. Nel primo tempo D’Ambrosio ha costretto Politano ad accentrarsi e quindi era difficile avere lo spazio. Nel secondo tempo entrava più dentro il campo a fare quasi il terzo centrale per tirare fuori qualcuno e largo ci andava Politano. Nel primo tempo era il centrale difensivo che entrava a fare il mediano, D’Ambrosio alto a destra e Politano dentro il campo e non c’era spazio per gli uno contro uno”.
COME STA IL CALCIO ITALIANO- “Ci vuole una strada, bisogna fare un percorso, essere persuasivi: che calcio si vuole fare? Quando a volte discutere e sento Marocchi che dice non passiamo la palla al portiere dico che se il portiere non ha piedi buoni non va in una grande squadra, tutte le grandi cercano portieri con piedi da trequartista perché è lui che deve iniziare l’azione. Il nostro calcio secondo me sta bene, dipende anche dal momento in cui affronti determinate squadre. Per esempio noi contro l’Eintracht non potevamo fare molto, poi in Champions contro il PSV potevamo vincere, quello è un dolore che ci portiamo appresso, l’avevamo condotta bene, avevamo giocatori in condizione: noi in Champions avevamo solo 18 calciatori, poi tra infortuni e squalifica sono rimasti pochi e spesso coinvolgono le partite successive perché non si possono sempre cambiarne 7 o 8. Secondo me il nostro calcio sta bene, ci sono allenatori giovani, con delle idee, poi si può vincere o perdere in tanti modi ma la professionalità sta nell’avere un percorso da seguire”.
