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Spalletti a Sky: “Inter sulla buona strada. Sono addestrato alle difficoltà”

Luciano Spalletti è stato intervistato da Sky Sport dopo il successo per 0-1 ottenuto al Tardini contro il Parma grazie a Lautaro Martinez; l’Inter torna alla vittoria in campionato dopo due sconfitte e un pareggio.

«Una vittoria importante, come è stata una sconfitta difficile da superare quella col Bologna. Vittoria che dà sicuramente entusiasmo e forza. La partita l’avevamo preparata un po’ così: c’era da stare attenti a questa palla giocata in verticale sulle punte perché Inglese è bravissimo a farla cadere lì e poi Gervinho quando casca lì se riesce a farla sua comincia con quelle corse negli spazi e diventa tutto più difficile. Abbiamo concesso anche un po’ più al pallino all’inizio perché siamo stati meno aggressivi di altre volte e loro hanno provato a venirci a prendere e a voler stare nella nostra metà campo e lì abbiamo sbagliato qualcosa di troppo facile come spesso ci succede – e in questi momenti qui ancora di più – però poi si sono un po’ ritirati e quando siamo andati a prenderli se non sei ordinato, come abbiamo fatto stasera, diventa difficile. Man mano abbiamo preso confidenza e ci siamo un po’ riappropriati delle nostre qualità e caratteristiche. Nainggolan ha fatto qualche strappo che non gli vedevo fare da un po’. Vecino e Brozovic hanno giocato bene. Skriniar e de Vrij sono stati dei leoni e non hanno concesso niente su questa palla buttata… Inglese è uno dei più forti che c’è a pulire queste pallate in verticale. Abbiamo accompagnato Gervinho con un terzino mentre l’altro si fermava accanto ai centrali e quindi si è avuta questa alternanza di comportamento che poi ti dà quella completezza di tattica nelle due fasi. Perisic ha reagito da grandissimo campione e da grandissimo calciatore a tutto quello che si è detto e ha fatto due partite di livello altissimo per cui sono molto contento. Vittoria che sblocca? Mi hanno insegnato ad essere più cauto da quando sono qui. Non lo so perché tante volte abbiamo fatto una grande partita per poi dimenticarci troppe cose subito per essere una squadra fortissima per cui adesso si mantiene un profilo bassissimo e si va ugualmente a raspare sul fondo perché è lì che siamo finiti come atteggiamento e come comportamento in campo. Si va a riprendere un po’ di sicurezza e certezze su quelle che sono le caratteristiche individuali per poi provare qualche giocata superiore a quelle fatte nel primo tempo perché se loro si abbassano e non hai qualcuno che salta l’uomo e va a puntare, loro ti lasciano palla fino a metà campo, fanno densità al limite dell’area e se non c’è lo strappo poi diventa difficile trovare spazi con le trame di gioco per fare le triangolazione ma nella ripresa c’è stato anche questo. Condizione fisica fondamentale? Vero ma io non posso dire che in questo momento non abbiamo questo o quest’altro, anche se Politano e Keita ti danno molto sotto l’aspetto di quello che si diceva prima e che è mancato nel primo tempo e di conseguenza anche il crescere di condizione di Nainggolan diventa fondamentale perché stasera qualche strappo lo ha fatto però è ancora poco per come lo conosciamo tutti. Eppure stasera ha dimostrato di essere sulla strada buona e che da una settimana a un’altra ci può dare il suo 100%. Vecino uguale, ha avuto troppi infortuni e lui è un cavallo di razza di quelli che ha bisogno di avere la condizione fisica per sviluppare la sua corsa: è nell’avanti e indietro che lui trova le sue caratteristiche e la sua bravura per cui sono discorsi giusti ma io non posso andare a farli perché siamo l’Inter e dobbiamo dare seguito alla vittorie ma secondo me risiamo sulla buona strada, stasera si son rivisti molto segnali positivi ma bisognerebbe andare a farne 3-4 di queste partite per essere l’Inter che tutti si aspettano. Quanto manca a Lautaro Martinez per relazionarsi meglio con i compagni di reparto? Lui ha questa qualità di palla addosso. Lui ha questa garra e ha la possibilità di appoggiare con la squadra. Lui è uno che gioca con la squadra perché la palla addosso la sa pulire e rendere giocabile. Stasera c’era da stare in equilibrio costante perché quando le cose ti vanno male poi basta un dettaglio per subire uno svantaggio che poi diventa difficile da colmare perché ti ricasca tutto addosso. Forse ho aspettato un pochettino a metterlo però la partita era in mano, si poteva segnare anche prima e se la vai a forzare concedi qualcosa. Lui stasera l’ha resa molto positiva la sostituzione perché ha fatto un grandissimo gol. Insieme a Mauro ci può giocare, questo tipo di partite qui nel secondo tempo poteva anche essere messo prima perché loro si erano allontani e molte palle sono cadute nell’area di rigore ma anche domenica e altre volte quando l’ho messo… secondo me assomiglia molto a Mauro nelle caratteristiche; io lo vedo come una prima punta e Mauro deve riuscire a liberarsi di questi discorsi che l’hanno circondato e condizionato parecchio e lì bisogna andare a fare qualcosa il primo possibile. Poi per quanto mi riguarda non vi preoccupate: sono addestrato a stare dentro queste difficoltà da quando son nato. L’Inter deve giocare meno sulle fasce e più dal centro? Sì è corretto. La scelta di de Vrij e di Skriniar andava in quella direzione lì perché poi sono stato in dubbio fino all’ultimo visto che Miranda si era allenato molto bene. C’era da giocare in campo aperto e probabilmente Miranda ha qualcosa in più in fatto di velocità nella lunga distanza per cui c’è da stare molto più attenti al dettaglio di anticipare sempre la giocata dell’avversario: se andargli addosso o scappare verso la propria porta e lo hanno fatto benissimo tutti e due. Poi con Radja che riesce a fare queste percussioni centrali, mano a mano che riconquista la condizione, diventa tutto più visibile ed efficace».

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