Spalletti a DAZN: “Le decisioni all’Inter le prendo io! Con le due punte…”

Luciano Spalletti – intervistato da “DAZN” – analizza la prestazione offerta a Udine dall’Inter, commentando in particolare la scelta di schierare prima Lautaro Martinez e poi le due punte, senza ottenere né gol né i tre punti utili per blindare il terzo posto

PRESTAZIONE MASSIMA – Un altro pareggio per l’Inter, stavolta più preoccupante, anche se Luciano Spalletti fa finta di nulla da questo punto di vista: «Non abbiamo sofferto niente, abbiamo perso qualche palla e siamo stati meno precisi, quindi l’Udinese è ripartita qualche volta, ma non ci hanno pressati di più. Nel secondo tempo c’era da continuare a fare quanto fatto nel primo, perché poi loro hanno speso molte energie per portare i giocatori da destra a sinistra, poi è chiaro che qualche volta, quando siamo andati dentro un po’ tra i reparti dovevamo concludere l’azione più velocemente e con più qualità, però siamo arrivati dieci volte a mettere palla sull’inserzione della linea dell’area piccola o sulla linea di fondo a cinque metri dal palo e abbiamo messo la palla dietro, ma non abbiamo mai trovato l’uomo che ha chiuso l’azione e sono situazioni vantaggiosissime. Lautaro Martinez al posto di Mauro Icardi? Noi abbiamo degli equilibri e la partita l’abbiamo fatta come la dovevamo fare. Nel secondo tempo abbiamo perso più palloni nel momento in cui abbiamo messo le due punte, perché in quel momento si copre meno e loro hanno più spazio. Io passo sempre da un punto di vista di ricerca, di fare il gioco che secondo me ci da più beneficio di tutto, se mettiamo la partita con situazioni di gioco a campo aperto noi abbiamo più difficoltà, giocatori che nella fase difensiva non hanno quel carattere e quella tignosità che hanno altri, facendo queste scelte, per cui si va per dominare il gioco, facendo la partita nella loro metà campo e poi attraverso questa qualità, questi passaggini, questa rete, ti capitano delle situazioni e a noi stasera sono capitate tantissime situazioni: è un predominio territoriale che poi alla lunga ti dà dei vantaggi, vi dovete abituare perché le scelte le faccio io. Magari bisogna aspettarsi qualcosa di più da Keita Baldé e da Antonio Candreva quando entrano a dieci minuti dalla fine, quando la partita è un po’ più lenta dal punto di vista della difficoltà per la squadra avversaria, poi però non ce la fanno a dare quell’impulso in più e diventa tutto più difficile. Anche stasera ho messo tre calciatori offensivi dentro a chiudere la partita, è il massimo che potevamo fare. Triangolazioni e palla a terra anziché i cross per gli attaccanti? Questa è una cosa che si può fare, ma dobbiamo poi fare i conti con quelle che sono le caratteristiche dei giocatori: a Matteo Politano piace partire a campo aperto e stare sulla linea laterale per poi convergere, e vuole la palla sui piedi, Ivan Perisic uguale, gli piace andare sul lungolinea. Sono le caratteristiche dei giocatori…».