Spadafora: “Serie A, incrocio le dita che finisca! Uomo nero del calcio…”
Spadafora ha rilasciato un’intervista al TG5 all’indomani del vertice che ha dato l’OK alla ripresa del calcio in Italia. Il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport si augura che la Serie A possa concludersi e risponde alle critiche di chi non ha apprezzato la sua linea nel corso di questi tre mesi di emergenza.
IL RITORNO – Vincenzo Spadafora commenta la ripartenza della Serie A e del calcio italiano: «È un segnale importante, perché l’Italia sta ripartendo e lo sport, e il calcio, diventano protagonisti di questa ripartenza. Soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti. Timore che il calcio dovesse fermarsi del tutto? Purtroppo sì, nei momenti più difficili e nei giorni in cui c’erano i dati più alti della curva. Devo dire che ancora adesso incrocio le dita per sperare che il campionato possa andare avanti fino alla fine, come previsto. Che idea ho del mondo del calcio? Sicuramente è un mondo composto da presidenti di società molto diversi tra loro, anche con approcci e con sensibilità diversi. Tutti sicuramente appassionati del loro mondo, ma anche giustamente interessati al grosso giro di affari e di interessi economici, legittimi, che ci sono intorno al mondo del calcio».
LA PRECISAZIONE – A Spadafora viene chiesto se si sente “uomo nero del calcio”, per le sue numerose uscite dei mesi precedenti: «Io mi sono molto arrabbiato con tutto questo mondo nel momento in cui, un mese fa, mi chiedevano di decidere la data quando avevamo problemi con le terapie intensive o trasportavamo le bare sui mezzi del Ministero della Difesa. Ho trovato veramente assurdo chiedermi quando riprendesse il calcio in un momento del genere. Oggi, che tutto il Paese riparte, mi sembra giustissimo che anche il calcio, che è un’importante industria italiana, possa ripartire».