Skriniar e l’Inter non parlano la stessa lingua: un problema da risolvere ora
Skriniar dal 2017 brilla per continuità di prestazioni con la maglia nerazzurra addosso. Anche al di sopra delle aspettative. Il neo capitano della Nazionale Slovacca ogni estate è protagonista di possibili operazioni di mercato in uscita ma stavolta la situazione per l’Inter è più complicata del previsto. E se non si risolve insieme il problema di fondo (facilmente risolvibile…), forse bisogna iniziare a pensare all’epilogo più duro da accettare
SIMBOLO NERAZZURRO – Giurare fedeltà ai colori nerazzurri è un’abitudine che Milan Skriniar non ha mai perso. In campo e fuori. Sia in Italia sia in Slovacchia. A differenza di tanti altri calciatori che, una volta rientrati in Patria, lanciano frecciatine di qualsiasi genere, il numero 37 nerazzurro è sempre stato esemplare. Perfetto. Senza troppi giri di parole, Skriniar dal giorno uno in casa Inter si comporta da leader. E quindi da papabile capitano della squadra. Ha mandato a spasso il suo ex agente per trattare di persona il precedente rinnovo con l’Inter. E non aspetta altro che una chiamata per porre la sua firma sul prossimo accordo: prolungamento (doveroso) e aumento dell’ingaggio (meritato). Skriniar oggi rappresenta l’Inter meglio di tutti. E vuole continuare a rappresentarla con la stessa classe, senza alzare la voce. Allora qual è il problema? Perché un problema c’è ma non sembra tale perché si parla di un professionista raro nel calcio moderno.
Skriniar senza rinnovo né fascia (per ora)
CAPITANO DEGRADATO – Il problema, fondamentalmente, è che Skriniar ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2023. E ancora nessuno si è posto il problema di fargli firmare il rinnovo – urgente – per evitare di farlo entrare nell’ultimo anno di contratto. Troppa fiducia reciproca? O forse troppa fedeltà? Da mesi si parla di Nicolò Barella come “Capitan futuro” designato dell’Inter in sostituzione di Samir Handanovic, soprattutto nel caso in cui venga ufficialmente panchinato da André Onana (vedi focus). E Skriniar? Senza nulla togliere a Barella, non esiste un solo motivo per credere che il prossimo capitano nerazzurro debba essere il centrocampista italiano anziché il difensore slovacco. Anzi, forse un motivo c’è ma non abbiamo mai voluto immaginarlo: l’Inter ha deciso di sacrificare Skriniar sul mercato, facendo plusvalenza e ripartendo senza il suo leader nonché difensore più forte. Un’idea destabilizzante. Sarà davvero così?
L’Inter decida in fretta cosa fare con Skriniar
GHIOTTA PLUSVALENZA – Questo scenario di mercato, ovviamente tutto da confermare, prescinde dall’interesse del Paris Saint-Germain e di qualsiasi altro top club straniero. L’Inter prima deve blindare Skriniar, con il rinnovo tanto atteso. Si tratta della priorità, soprattutto dopo aver perso Ivan Perisic a parametro zero. Poi, eventualmente, può ragionare sulle offerte “immorali” in arrivo. Immorali come quelle del Chelsea per Romelu Lukaku piuttosto che quelle dello stesso PSG per Achraf Hakimi, ceduto causa emergenza finanziaria con forte sconto rispetto al reale valore di mercato. Valore di mercato altissimo per Skriniar, che ora vede il suo prezzo di mercato crollare a causa del contratto in scadenza. Oggi Skriniar può valere 80 milioni di euro ma andare via per la metà a causa di questa situazione grottesca. Vendere il Capitano sarebbe una scelta difficile da spiegare, svenderlo sarebbe addirittura auto-distruttivo. Evidentemente, almeno per ora, Skriniar e l’Inter non parlano la stessa lingua: quella nerazzurra. Eppure sembra così semplice far rientrare l’allarme “addio” con un annuncio…