Analisi tatticaPrimo Piano

Sassuolo-Inter: Lautaro Martinez punta totale, Conte deve “cambiare” regista

L’Inter riprende la marcia dopo la sosta. Il 3-4 di Reggio Emilia è pirotecnico, ma va contestualizzato. Le doppiette di Lautaro Martinez e Lukaku chiudono la partita, riaperta solo nel finale per una serie di motivi da analizzare e si cui lavorare. Ottima la prova della punta argentina, da rivedere quasi tutto il resto. Anche il calo di Brozovic, “rimpiazzato” da un compagno senza stravolgere la squadra. Ecco l’analisi tattica di Sassuolo-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Sassuolo: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini, Brozovic, Barella, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Sassuolo-Inter Formazione Ufficiale
Sassuolo-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – Le tre pesanti assenze costringono Conte a modificare un po’ l’assetto della sua Inter, soprattutto perché altri tre titolari vengono messi in panchina in vista del Borussia Dortmund. Sulla carta non cambia il 3-5-2 di riferimento, ma le caratteristiche di alcuni singoli sì. Tutto dovrebbe ruotare sul punto fermo Brozovic in cabina di regia.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – Pronti via, al 2′ l’Inter va in vantaggio con il gol di Lautaro Martinez, che rientra sul destro e la mette a giro sul secondo palo. Inter subito in pressing come se nulla fosse, ottimo il fraseggio che parte dalla difesa e la copertura di tutto il campo in orizzontale: gli esterni si fanno trovare puntuali sia in fase di copertura sia in fase di spinta. Le posizioni in attacco stavolta prevedono Lukaku a destra e Lautaro Martinez a sinistra, un dettaglio da non trascurare nella manovra dell’Inter. Il Sassuolo punta tutto sulla linea mediana, con cui cerca di complicare il lavoro delle mezzali di Conte, costretto a invertire Gagliardini e Barella in cerca di più spazi. Al 16′ arriva il pareggio di Berardi, che brucia Handanovic in diagonale, ma sono molte le responsabilità di Biraghi (palla persa sulla trequarti e marcatura nulla sull’autore del gol) e dello stesso portiere.

Si gioca principalmente in mezzo, ma l’aggressività di entrambe le squadre favorisce più il lancio lungo per arrivare in porta. Al 26′ annullato gol a Lautaro Martinez per un fallo in attacco di Lukaku, tutt’altro che netto (ma al VAR non hanno avuto dubbi…). Stessa cosa al 33′, annullato gol a Caputo per fuorigioco, ma che rischio per l’Inter l’imbucata del Sassuolo in verticale. Al 38′ l’Inter torna in vantaggio con la prepotenza di Lukaku, che riceve il suggerimento eccellente di de Vrij, si gira eludendo la marcatura dell’avversario diretto e supera Consigli con il destro. Poi al 43′ Lautaro Martinez viene atterrato in area da Marlon e al 45′ Lukaku dal dischetto segna la sua personale doppietta spiazzando Consigli. Il primo tempo termina 1-3: Inter brava a capitalizzare le occasioni nel finale dopo una fase di momentaneo sbandamento.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche di formazione. L’Inter gestisce il doppio vantaggio cercando di fare la partita, cosa non facile quando De Zerbi inizia a cambiare le sue pedine in campo. Più spazi da attaccare, più occasioni da gol, ma Lautaro Martinez spreca sotto porta. La situazione si sblocca al 70′ quando Barella viene falciato in area e al 71′ Lautaro Martinez segna la sua doppietta spiazzando Consigli dagli undici metri come fatto in precedenza da Lukaku. Triplo vantaggio, così al 72′ arriva il primo cambio per l’Inter: fuori Lautaro Martinez, dentro Politano. L’italiano agisce alla sinistra di Lukaku. Conte non perde tempo e al 73′ effettua il secondo cambio: fuori Candreva, dentro Lazaro. L’austriaco si posiziona largo a destra. Subito al 74′ il gol di Djuricic, che punisce l’Inter eludendo l’intervento di tre uomini e quello di Handanovic, tutto nato da una palla persa dal neo entrato Lazaro. Il Sassuolo inizia a crederci e quasi chiude l’Inter nella sua metà campo. Il 3-5-2 dell’Inter diventa un 5-3-2 più schiacciato. All’81’ slalom pazzesco di Boga, che dribbla tutto il centrocampo e la difesa dell’Inter prima di segnare, ma anche qui da segnalare la palla persa malamente in costruzione dal basso, stavolta da Bastoni.

L’Inter si crea un problema nel momento peggiore. Lazaro è sempre troppo alto sulla destra, Politano si sposta sulla stessa fascia per aiutarlo in copertura, ma è lì che attacca il Sassuolo avendo capito la falla difensiva. Filtro praticamente inesistente a centrocampo e poca lucidità sulle fasce. Paura e stanchezza fanno il resto. Sofferenza incredibile nel finale. E al 90′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lukaku, dentro Vecino. L’uruguayano va a giocare a supporto di Politano per portare il pressing sulla linea difensiva del Sassuolo con l’obiettivo di tenerla bassa. Soluzione che non paga perché il Sassuolo continua a gestire palla e arrivare facilmente a ridosso dell’area difesa da Handanovic. Nei minuti finali è un 5-4-1 con Vecino e Barella sacrificati sulle fasce (come da immagine sotto allegata, ndr). Non subire il quarto gol nel recupero diventa quasi un’impresa. Il secondo tempo termina 3-4: due partite nello stesso (secondo) tempo, dallo 0-1 dei primi 25′ (1-4 sul tabellino) al 2-0 degli ultimi 25′ di ordinaria follia.

Sassuolo-Inter Formazione Finale
Sassuolo-Inter Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Facile scegliere il migliore quando praticamente tutte le reti passano dai suoi piedi: Lautaro Martinez. Due gol segnati, uno annullato quasi inspiegabilmente e per colpe non sue, inoltre un rigore conquistato. Tutto in poco più di un’ora di gioco. La prestazione della punta argentina è totale e allo stesso tempo da inquadrare nei movimenti. Conte stavolta inverte le posizioni iniziali, proprio come avvenne nelle prime uscite stagionali. Questione di dettagli più che di ordine. La prima punta è Lautaro, Lukaku gioca per lui. Tradotto: il belga supporta le giocate dell’argentino e non viceversa. Il “problema” è che Lautaro Martinez non è un 9 puro né un 10 perfetto, per questo si muove su tutto il fronte offensivo creando scompiglio. Anche grazie alla fisicità di Lukaku, imballato solo all’inizio e sbloccatosi grazie al gioco di coppia. Totale.

COMMENTO – Facile parlare degli errori quando a farli sono i più deboli. O i meno esperti. In pratica quelli che non giocano praticamente mai. Tre palloni persi – rispettivamente da Biraghi, Lazaro e Bastoni – e tre gol subiti dall’Inter. Si dovrebbe parlare di questo, ma più che altro sarà Conte con il suo staff a parlarne in allenamento. Errori di inesperienza più che tecnici, sicuramente gravi nel complesso, ma su cui poter lavorare per colmare certe lacune. Ben più gravi altri errori, semmai. Nel primo gol Handanovic in ritardo, nel secondo manca la chiusura di tutto il quintetto difensivo e nel terzo si può allargare il raggio praticamente a tutta la squadra dormiente. In difesa le cose non vanno bene, teoricamente è così anche in attacco, dove Lautaro Martinez segna tre gol (uno annullato…) e ne sbaglia altrettanti a botta sicura. Poi per fortuna arrivano quattro gol (che potevano essere otto). In tutto ciò, il centrocampo non funziona. Il dinamismo di Barella non colma il vuoto tecnico per la mancata assenza di Sensi eppure è l’unica arma su cui può puntare Conte per non soccombere. La fisicità di Gagliardini non aggiunge molto, anzi. Manca un vero raccordo tra i due reparti offensivi e a pagarne le conseguenze è anche Brozovic, costretto a portare palla e a lanciare lungo perché giocare di prima palla a terra è impossibile.

Non è un caso che Conte faccia ruotare le mezzali intorno al croato e poi sia costretto a creare densità in mezzo con due finti esterni oltre ai due a tutta fascia abbassati nel ruolo di terzini. Ed è nella confusione generale che viene fuori la classe di de Vrij, regista odierno dell’Inter, l’unico capace di costruire da dietro senza affanno e autore di un assist fantastico per il raddoppio. Conte sa di avere questo jolly in campo e non ci rinuncia, certo non è positivo by-passare il centrocampo che è il reparto che schiera più giocatori (cinque, praticamente metà formazione). In Sassuolo-Inter si è assistito anche a questo: cambio in regia, da Brozovic a de Vrij. Ed è forse questo il motivo dello schiacciamento finale dell’Inter, che dietro balla anche perché in mezzo nessuno fa legna né manovra. Bisogna ripartire dall’1-4, prima degli esperimenti tattici. Con la Champions League in ballo non si possono più affrontare con superficialità nemmeno venti minuti a partita: i tre punti di Reggio Emilia contro l’ottimo Sassuolo di De Zerbi sono pesanti, ma occhio ad abbassare la guardia e cercare alibi nelle rotazioni.

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