Sampdoria-Inter: Inzaghi paga la troppa fretta di cambiare e la poca fiducia
L’Inter frena dopo le prime due vittorie stagionali. Il 2-2 di Genova, dove viene ripresa due volte, è frutto di una prestazione negativa. Colpa della sosta? Non solo. Sul tabellino finiscono Dimarco e Lautaro Martinez, che sono tra i pochi a strappare un voto positivo. Inzaghi accelera con i cambi nella ripresa e paga questa scelta chiudendo in dieci causa infortunio praticamente immediato del neo entrato Sensi. Di seguito l’analisi tattica di Sampdoria-Inter
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare la Sampdoria in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, F. Dimarco; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.
MODULO – Nonostante le ipotesi fatte alla vigilia sull’utilizzo del trequartista, Inzaghi schiera l’Inter con il 3-5-2 senza rinunciare a Lautaro Martinez, messo in campo a poche ore dal rientro in Italia. Formazione sbilanciata a sinistra per via dell’utilizzo di Dimarco in difesa.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Al 18′ splendida punizione di Dimarco, che le piazza nel sette con un mancino tanto potente quanto preciso (0-1). Poi al 33′ una dormita collettiva in difesa premia Yoshida, aiutato nel pareggio anche dalla deviazione di Dzeko (1-1). Al 44′ è spettacolare il gol al volo di Lautaro Martinez, che finalizza come meglio può l’azione straripante di Barella, autore dell’assist (1-2). Nella ripresa, Augello pareggia subito al 47′, quando raccoglie benissimo la palla che arriva dalla destra (2-2). Infine, all’87′ Sensi alza bandiera bianca dopo l’infortunio rimediato circa 7′ prima, lasciando l’Inter in inferiorità numerica (dieci contro undici, ndr) causa cambi terminati.
MODIFICHE – Al 53′ primo doppio cambio per l’Inter: fuori Brozovic e Perisic, dentro Vidal e D’Ambrosio. Il cileno agisce da mezzala sinistra facendo accentrare Barella, mentre l’italiano si posiziona da terzo sinistro in difesa facendo salire Dimarco a centrocampo. Al 62′ terzo cambio per Inzaghi: fuori Lautaro Martinez, dentro Correa. Staffetta in attacco. Al 68′ ultimo doppio cambio per l’Inter: fuori Dimarco e Calhanoglu, dentro Dumfries e Sensi. L’olandese gioca da quinto destro e Darmian si sposta a sinistra, invece l’italiano fa la mezzala mancina. L’infortunio di Sensi e i cambi terminati obbligano l’Inter ha stravolgere tutto dall’80′ fino alla fine: il numero 12 “gioca” da seconda punta, Correa si sacrifica da mezzala sinistra nel 3-5-1-1 (come da immagine sotto allegata, ndr). Poi all’87′ l’Inter rimane addirittura in dieci, con l’uscita dal campo dell’infortunato Sensi che obbliga l’Inter al 3-5-1 di emergenza.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Sampdoria-Inter
PROTAGONISTA – Un pareggio in casa della Sampdoria, soprattutto se arrivato dopo essere andati due volte in vantaggi, equivale a due punti persi, pertanto bisogna soffermarsi su cosa e chi non ha funzionato: Brozovic. Il perno di centrocampo dell’Inter è tra i peggiori in campo nella prima parte di gara. Inzaghi lo sostituisce – forse frettolosamente ma sicuramente con motivazioni valide – senza avere un ricambio adeguato. Risultato? Con Barella davanti alla difesa va anche peggio, perché intorno a sé non funziona praticamente nulla e le mezzali non sono all’altezza. L’Inter oggi ha un problema in regia, sia con sia senza Brozovic in campo. E ciò si riflette sull’intera prestazione, in questo caso negativa. Piatto.
COMMENTO – Il primo stop sarebbe dovuto arrivare. Ma è arrivato troppo in fretta. E alla primissima difficoltà. Il post-sosta internazionale non può essere un alibi prima di una serie di partite in crescendo di difficoltà. Sampdoria-Inter non può essere considerato un allenamento prima di ospitare il Real Madrid. Inzaghi fa bene a schierare la formazione che reputa “migliore”, prevedendo la staffetta tra i due attaccanti argentini. Ma la preparazione della partita non fa scopa con la sua lettura. Tre cambi in due slot bruciati dopo poco più di un’ora, poi l’infortunio di Dimarco obbliga il doppio cambio conclusivo. Ma perché puntare proprio su Sensi…? L’errore di Inzaghi è quello. Anzi, il vero errore è un altro: non convocare Satriano, dopo averlo trattenuto a Milano, è un autogol. L’Inter in certe occasioni ha bisogno di freschezza, non bastano i nomi. Chi è rimasto seduto in panchina non avrebbe cambiato la partita causa condizioni precarie, perché portarli tutti a Genova? Perché due portieri, poi? Satriano avrebbe potuto dare un’opzione in più, anche solo buttandolo in mischia nel finale. Malissimo il centrocampo e non bene nemmeno la difesa (vedi pagelle). C’è tanto da lavorare, forse anche da cambiare. Azzardando, ma con più pazienza…